(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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SAIT COOP DONATE OLTRE 5.000 COLOMBE PASQUALI AL BANCO ALIMENTARE DEL TRENTINO ALTO ADIGE E A DUE MENSE DI TRENTO.
Una colomba per ogni persona e famiglia servita da Banco Alimentare e oltre 300 colombe ai più bisognosi che si recano alla Mensa della Provvidenza dei Frati Cappuccini di Trento e alla mensa gestita dalla Cooperativa Punto d’Incontro.
Un piccolo gesto di conforto e sostegno alle famiglie e a tutte le persone del territorio in difficoltà, in questi giorni di festa. Con questo spirito SAIT Coop (Consorzio delle Cooperative di Consumo Trentine) ha donato oltre 5.000 colombe pasquali al Banco Alimentare del Trentino Alto Adige/Landestafel ODV, alla Mensa della Provvidenza dei Frati Cappuccini e alla mensa gestita dalla Cooperativa Punto d’Incontro.
L’attuale contesto economico, caratterizzato dal caro bollette e dall’incremento del costo della vita, ha spinto SAIT Coop a donare le colombe a tutte quelle persone che ne subiscono maggiormente le conseguenze, cioè le famiglie e chi si trovava già in gravi difficoltà. Negli anni scorsi, il gesto è andato a favore dei lavoratori del comparto sanitario, che hanno affrontato la pandemia in prima linea.
Oltre 4.500 colombe sono state consegnate ai volontari del Banco Alimentare del Trentino Alto Adige/Landestafel ODV che le daranno alle persone e alle famiglie assistite quotidianamente. Attiva nella beneficenza e assistenza sociale, l’Associazione aiuta le persone in stato di bisogno e si contrasta i problemi della fame, dell’emarginazione e della povertà, mediante la raccolta di alimenti e della loro distribuzione ad Enti ed iniziative che si occupano dell’assistenza e dell’aiuto ai poveri ed agli emarginati.
Altre 300 colombe andranno invece alla Mensa della Provvidenza dei Frati Cappuccini e alla mensa gestita dalla Cooperativa Punto d’Incontro. Entrambe di Trento, la prima distribuisce la cena, a persone senza casa o con problemi economici, per un totale di circa 160 nuclei famigliari, grazie al lavoro di 350-400 volontari che ogni giorno si alternano; la seconda, offre ogni giorno, dalle 12.30 alle 13.30, il pranzo a coloro che non se lo possono permettere, a patto che rispettino due regole: gli orari indicati e il divieto di buttare il cibo.