News immediate,
non mediate!

Intervista a Cesare Hoffer, Coordinatore provinciale Nursing up – Trento

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

CONZATTI (ITALIA VIVA) * “SALUTE DONNE”: « PRIMO INCONTRO CON FOCUS SU, MEDICINA DI GENERE SENZA STEREOTIPI E DIRITTO OBLIO ONCOLOGICO » (VIDEOINTERVISTA)

Scritto da
09.55 - venerdì 7 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Donatella Conzatti: “Sarà un Tavolo permanente, aperto e trasversale di approfondimento e diffusione in materia di medicina di genere. Il compito della politica deve essere quello di fare stare meglio le persone. Dobbiamo parlare di salute al femminile senza stereotipi. Servono voci competenti e multidisciplinari”. Tra le tematiche il diritto all’oblio oncologico: chi guarisce da un tumore deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri i cittadini.

 

A partecipare all’incontro del Tavolo: Lucia Busatta, docente diritto costituzionale UNITN, esperta in diritto sanitario; Francesca Ruggiero, biologa nutrizionista, esperta in alimentazione nella fertilità; Valentina Bartolomei, psicologa specializzata in psicoterapia, sessuologa clinica e consulente di coppia; Chiara De Pol – presidente Lotus – Oltre il tumore al seno; Elisa Zeni – presidente Anvolt del Trentino.

Un Tavolo permanente per la salute delle donne, aperto e trasversale che sia di approfondimento e diffusione in materia di medicina di genere, così da stimolare la Provincia autonoma a tornare ad essere fulcro di innovazione per APSS e centri di ricerca, e vada a incoraggiare una maggiore sensibilità e attenzione a recepire le disposizioni nazionali in merito al diritto all’oblio oncologico. Tema caldo in questi giorni, segnato da un primo segnale importante, ovvero l’approvazione all’unanimità nei giorni scorsi del testo unificato in Commissione Sanità alla Camera per arrivare ad eliminare un’ingiustizia: chi guarisce da un tumore deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri i cittadini.
Donatella Conzatti già senatrice e ora di consulente legislativo al Senato per le commissioni economiche lancia e si fa capofila per la promozione di un “nuovo” ambito di riflessione operativa nella lotta alle disuguaglianze. “Dobbiamo lavorare per migliorare la qualità di vita delle persone senza slogan, insulti, minacce, scontri. Il compito della politica deve essere quello di fare stare meglio le persone, con maggiore attenzione per quelle più in difficoltà. La medicina di genere – dice Conzatti – non è un tema nuovo, ma è ancora poco considerata nella sua importanza e valenza.

È un tema considerato ancora per addetti ai lavori, di nicchia, quasi contenesse ‘attenzioni’ e ‘diritti’ minori. Dobbiamo parlarne, acquisire maggiore consapevolezza dell’importanza che c’è una salute ‘femminile’ e una salute ‘maschile’. La medicina di genere previene e affronta disfunzioni, malattie e patologie importanti. Dobbiamo parlare di salute al femminile senza stereotipi. Dinamiche ormonali, fertilità, assistenza psicologica in ambito oncologico sono temi che toccano molti aspetti della salute delle donne e temi complessi rispetto ai quali servono voci competenti e multidisciplinari come quelle che abbiamo coinvolto in questa Tavola rotonda che lancia il Tavolo permanente per la salute delle donne. Le disuguaglianze di genere possono peggiorare la salute: alcune malattie sono determinate prevalentemente da differenze biologiche legate al sesso”.

Ad intervenire nei saluti iniziali Francesco Valduga, medico oncologo. A partecipare al Tavolo: Lucia Busatta, docente diritto costituzionale UNITN, esperta in diritto sanitario; Francesca Ruggiero, biologa nutrizionista, esperta in alimentazione nella fertilità; Valentina Bartolomei, psicologa specializzata in psicoterapia, sessuologa clinica e consulente di coppia; Chiara De Pol – presidente Lotus – Oltre il tumore al seno; Elisa Zeni – presidente Anvolt del Trentino. Punto di partenza la conoscenza di diritti e doveri, di norme e leggi e soprattutto cosa si deve fare per la medicina di genere?

Con Lucia Busatta, docente diritto costituzionale UNITN, esperta in diritto sanitario si è partiti dalla Costituzione e dagli articoli 2, 3 e 32 per parlare di diritti inviolabili e doveri, uguaglianza, diritto alla salute: “Uguaglianza significa senza discriminazioni di genere – ha detto Busatta – e il diritto alla salute è la salute è precondizione di altri diritti. Se non stiamo bene non possiamo esercitare appieno diritti e anche doveri”.
Busatta ha poi tracciato la storia della medicina di genere. “Eravamo nel 1991 quando si iniziò a parlare di medicina di genere con un editoriale della dottoressa Bernardin Healy pubblicato su una rivista scientifica dedicato alla malattia coronarica con le donne fortemente penalizzate nella diagnosi e nella gestione del trattamento a causa della mancanza di un approccio di genere. In Italia dobbiamo aspettare la legge 3 del 2018 per considerare e trovare la medicina di genere come obiettivo che il servizio sanitario deve perseguire tra aree di intervento, piani formativi, applicazione, promozione e conoscenza”.

La medicina di genere è quindi un tema piuttosto recente, fondamento indispensabile per il radicamento della sua applicazione è la maggior consapevolezza della collettività e del personale medico e sanitario. La medicina di genere non è tanto una questione di “prevalenza femminile” ma è legata a una “fortissima diversità biologica” di partenza.

Guardando ai numeri e alla composizione dei dipendenti in ambito sanitario vediamo che il personale è per il 69% composto da donne; i medici sono per il 50% uomini e per il 50% donne. “Un dato destinato a cambiare – ha sottolineato Busatta – considerato che le scuole di medicina oggi sono a frequenza nettamente a prevalenza femminile. Uniche aree sotto rappresentate nella parità sono veterinaria odontoiatria. Un dato importante perché i dipendenti sono il primo veicolo per lavorare sulla medicina di genere”.

Francesca Ruggiero, biologa nutrizionista, esperta in alimentazione nella fertilità si è poi soffermata sul rapporto alimentazione-fasi ormonali. “Da anni mi occupo di alimentazione nelle problematiche ginecologiche nelle varie fasi della donna (come per esempio endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, problematiche urogenitali), inclusa nella fertilità, nella ricerca di gravidanza e nei percorsi di procreazione medicalmente assistita. Il benessere della donna è un delicato intreccio tra mente e corpo che danza sulle note delle dinamiche ormonali. Siamo cicliche, fatte di ormoni. Ed in questa ciclicità, a volte, possono presentarsi delle note stonate che, a lungo andare, possono portare a degli squilibri sia fisici che psicologici. L’alimentazione ha un impatto sugli ormoni, sul nostro corpo sulle dinamiche metaboliche e sullo stato infiammatorio. L’alimentazione può e deve cambiare in base alla fase di vita in cui noi donne ci troviamo, in base alle problematiche ginecologiche, nei vari stati patologici, così come nei tumori. Si può approcciare nutrizionalmente durante le terapie oncologiche, per tutelare per esempio la massa muscolare, e, soprattutto, dopo le terapie oncologiche, finalizzata in particolare alla ripresa della forza muscolare. Non esistono protocolli standard o una serie di alimenti magici per questo serve sensibilizzare su tali ambiti”.

Valentina Bartolomei, psicologa specializzata in psicoterapia, sessuologa clinica e consulente di coppia si è soffermata sui percorsi che devono affrontare le donne sopravvissute al cancro “che si scontrano con la difficoltà di poter lasciare il passato alle spalle. Spesso, infatti, si fa l’errore di credere che una volta passata la malattia sia passato anche il problema, la realtà è che il cancro è un evento dalla portata devastante. Gli strascichi, fisici e psicologici, della malattia e delle terapie sono numerosi. Si rivela, dunque, la necessità di un’oncologia riabilitativa che possa guidare la persona nei periodi successivi alle cure, accompagnandola nell’adozione di stili di vita sani e aiutandola ad elaborare quello che è successo. Un ulteriore passo importante nel poter voltare pagina è la possibilità di non essere sempre associati alla propria storia medica nei progetti di vita futuri. L’oblio oncologico diviene, dunque, una precondizione necessaria per poter ripartire e sentirsi nuovamente padroni della propria esistenza”. Bartolomei ha anche raccontato della sua esperienza nei gruppi di supporto. “C’è un dolore prima, durante e dopo la malattia. C’è un impatto devastante sulla percezione della propria femminilità e le inevitabili ripercussioni a livello di vita di coppia”.

Parte della serata è stata dedicata al diritto all’oblio oncologico. “Nel 2018 mi sono ammalata di tumore al seno – ha raccontato Chiara De Pol, presidente Lotus – e durante quel periodo ho incontrato molte persone spaventate per lo più per la ‘non conoscenza’ della malattia, del percorso di cura, degli effetti collaterali delle terapie… spesso, infatti, queste informazioni non sono facili da capire o trovare. È necessario aiutare le persone ad accedere in modo più facile e immediato alle corrette informazioni e a conoscere meglio alcuni aspetti della malattia. Servono progetti di comunicazione con linguaggi semplici e immediati, ma sempre validati da esperti e / o medici. Una delle iniziative che ho realizzato si chiama Trekking Rosa ed è progetto di comunicazione e prevenzione non convenzionale del cancro”.

Anche Elisa Zeni, presidente Anvolt del Trentino, promuove l’attività di prevenzione e l’attività di assistenza in campo oncologico attraverso i “laboratori della bellezza nati da un’esperienza personale, dove ho cominciato a capire come anche i semplici gesti quotidiani, come avere cura del proprio aspetto estetico, diventano in malattia una montagna da scalare. Fortunatamente la malattia oncologica è considerata oramai una malattia cronica e per questo si cerca di portare avanti tutta una serie di attività complementari che possono aiutare a migliorare la qualità di vita del paziente oncologico. Importantissimo è il supporto psicologico al paziente e a tutta la famiglia. Ancora troppo poco si parla e si sostiene il mondo dell’oncoestetismo. Durante le cure oncologiche la donna viene “violata” nella propria femminilità ed è per questo che sono indispensabili anche i laboratori di bellezza per aiutare le donne malate e in terapia a correggere e limitare i difetti/danni che le cure provocano sul corpo.

Importante battaglia che ora si sta portando avanti è quella di ottenere una legge dignitosa sul diritto all’oblio oncologico. “Si tratta di una norma – ha detto De Pol – che permetta agli ex pazienti di non dichiarare la malattia, pratica oggi obbligatoria per la stipula di molti contratti e la richiesta di alcuni servizi. Ci sono difficoltà nell’accesso ad alcuni servizi. Richiedere mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni, per un paziente o ex paziente, significa spesso fare i conti con il passato e con la patologia che si è lasciati alle spalle. A quanto pare, la guarigione clinica non corrisponde alla guarigione sociale. Penso soprattutto alle pazienti, alle donne più giovani, che a seguito delle terapie vedono la loro fertilità compromessa e che quindi spesso si trovano impossibilitate o in grande difficoltà ad avere figli. Per questo una delle chance che hanno è ricorrere all’adozione ma a causa di questa mancata legge non possono fare nemmeno questo”.

Ad intervenire sul diritto all’oblio oncologico Donatella Conzatti: “a livello politico e normativo stiamo. Conzatti ha poi chiuso l’incontro sui prossimi step del Tavolo della salute delle donne: “Se vogliamo diffondere le conoscenze intorno alla medicina di genere e portarle nelle decisioni di organizzazioni, operatori sanitari e pazienti. Se vogliamo percepire la medicina di genere come obiettivo strategico per la sanità. Se vogliamo capire come quanto studiato su di un sesso sia trasferibile a beneficio dell’altro sesso. Se vogliamo diffondere studi clinici con dati disaggregati per genere e per fasce di età. Se vogliamo fare salute partendo dal genere con programmi di prevenzione e terapeutici. Se vogliamo fare tutto questo e molto altro, dobbiamo partire da qui. E l’invito è quello di partecipare”.

 

 

 

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.