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CLAUDIO CIVETTINI * FEMMINICIDIO ROVERETO: « NON CI SONO PAROLE, TACCIANO I FURBETTI CHE GOVERNANO L’ORDINE PUBBLICO IN TUTTO IL TRENTINO »

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18.57 - lunedì 7 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Rabbia e richiesta di giustizia per il nuovo brutale femminicidio di Rovereto. Tacciano i furbetti che governano l’ordine pubblico in tutto il trentino! Non ci sono parole, per “leggere” il feroce femminicidio avvenuto la serata scorsa, al parco Nikolajevka di Rovereto, nelle vicinanze del Condominio Europa. Il secondo in pochi giorni in Vallagarina! L’unica cosa certa, è l’espressione di vicinanza alla famiglia e una preghiera per la signora brutalmente assassinata, evitando i pensieri scontati, di sicura rabbia, che sono sicuramente transitati nei pensieri di tanta gente.

Certo, fa specie la speculazione politica cui sono ricorsi i soliti noti, oggi al Governo della Provincia che, se da un lato, fissano delle colpe gestionali che parrebbero essere sfuggite agli organi deputati, dall’altra, si dimenticano che, oltre al Sindaco, agli organi di Giustizia e alle Forze dell’Ordine, sempre in numero esiguo presenti sul territorio, anche al Presidente della Provincia, spetta il ruolo di coordinare, anticipare ed emettere provvedimenti, nei confronti di persone che avessero già in passato, manifestato situazioni aggressive e violente, come parrebbe nel caso della persona oggi in questione.

Un Presidente, che aveva promesso tante cose, ma fatte poche e che – ad esempio – in data 13.06 2020, alle ore 10, trovò il tempo di segnalare al Corpo di Polizia Municipale di Avio, attivando la Pattuglia per il controllo, la “presenza presso la Famiglia Cooperativa di Avio, di un cittadino extracomunitario”, provocandone l’allontanamento, solo perché – almeno così parrebbe- era lì presente!

Ora, se il Presidente della Provincia attivò, come si evince dalla “relazione di servizio” allegata della pattuglia di Vigili Urbani del luogo, su un tema tanto banale, ora almeno la creanza di tacere e di non speculare su un fatto tanto grave come quello occorso a Rovereto, impegnandosi a lavorare, lui e il ministro leghista dell’Interno ad pena esemplare per il presunto colpevole, stendendo un pietoso velo sull’inerzia dell’azione operativa e preventiva della politica.

Infatti, se il presunto assassino era in libertà, nonostante i precedenti, ciò è dovuto a leggi troppo approssimative che non garantiscono la certezza della pena e che espongono i cittadini ad inutili rischi personali.

 

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Claudio Civettini

Già Consigliere Provincia di Trento

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