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“AMICI DELLA SARCA“ * FORRA DEL LIMARÒ: « NUOVO PERCORSO PEDONALE, IL COMUNE DI COMANO ORGANIZZI UN PROGRAMMA PARTECIPATIVO PER L’OPERA »

Scritto da
10.30 - mercoledì 19 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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AMICI DELLA SARCA

Al Comune di Comano Terme Via Giovanni Prati 1, 38077 Comano Terme (TN)

Opposizione/osservazioni alla delibera n. 31/2023: approvazione in linea tecnica ai sensi dell’art. 50 del C.E.L. del progetto definitivo di realizzazione nuovo percorso pedonale della forra sulla “Sarca” in località Limarò.

I sottoscritti, Gianfranco Maino, Emanuela Cretti, Aldo Collizzolli componenti e associati al gruppo “Amici della Sarca”, nella loro qualità di cittadini presentano formale opposizione ai sensi e per gli effetti dell’articolo 183 comma 5 del C.E.L. alla delibera in oggetto.

Premesso che

“La bellezza selvaggia e gli straordinari elementi naturalistici fanno della Forra del Limarò, che si estende dalle Terme di Comano alla località di Sarche, uno dei più spettacolari ambienti fluviali del Trentino. Ha una lunghezza di circa 6,5 km con una profondità che verso la parte terminale supera i 250 metri. La Forra, formata dal lento, inesorabile lavoro del fiume Sarca, è scavata nelle rocce mesozoiche, dalla Scaglia Cinerea alla Scaglia Rossa che si vede subito dopo il Ponte dei Servi, e poggia sul calcare del Rosso Ammonitico come si nota bene dal vecchio ponte romano Balandino. Una gola dal sapore epico, dove è possibile avventurarsi in un percorso fra strettoie ed erosioni a marmitta dove l’acqua ha modellato a suo piacere la roccia e ancora si insinua spumeggiante”. Tali peculiari caratteristiche sono descritte nel sito web del Comune di Comano Terme.

Verificato che l’intervento non era previsto nel programma di governo del gruppo che sostiene il Sindaco.

Considerato che il territorio ha ottenuto il riconoscimento a Biosfera UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria”: una sfida … “a migliorare a livello ambientale, culturale e sociale; a rafforzare la consapevolezza dei valori del territorio, a sperimentare politiche congiunte e condivise di sviluppo locale sostenibile e tutela attiva; a valorizzare la diversità biologica e culturale di un territorio ponte tra area alpina e prealpina. La Biosfera UNESCO è anche un’opportunità per crescere e dare maggiore visibilità al territorio, facendo rete con altre Biosfere UNESCO, in un continuo scambio di informazioni ed esperienze.”

Nei giorni scorsi, sul quotidiano L’Adige è stato riportato un articolo in cui si illustra il progetto per un nuovo percorso pedonale in località Limarò lungo la Sarca.

Sono rimasti a dir poco sorpresi dell’esistenza di un progetto già definitivo per la sua esecuzione, senza che se ne sia discusso all’interno del Laboratorio o senza nessuna comunicazione da parte della Rete di Riserve – Parco Fluviale della Sarca.

Da sempre credono che la tutela dell’ambiente fluviale, comprese le sue fasce ripariali, dovrebbe essere uno degli oneri principali dell’Ente Parco, in cui riversare un impegno costante anche partecipativo per essere efficace. Da sempre consapevoli dell’importanza del Turismo nei nostri territori ma, altrettanto consapevoli, che non tutto può essere “venduto” ed eventualmente… prima di procedere in tal senso, il pensiero deve “correre” al Fiume!

Sono sconcertati soprattutto dal fatto che a fronte di milioni di euro (quasi 4) per “infrastrutture” lungo il corso del fiume, non si proceda a stanziare altrettanti euro per la sua rinaturalizzazione. Sembra impossibile che appaia indispensabile solo ai sottoscritti, da anni impegnati sulle tematiche fluviali, che se non si mettano in atto azioni che qualifichino gli ambienti fluviali, ripariali e limitrofi, che non si pongano in atto azioni volte ad incrementare la qualità ecologica dell’intero territorio. Procedendo così, fra pochi anni, nulla rimarrà da “vendere ai turisti”! E’ l’Ambiente creato dalla Sarca che vendiamo e qualsiasi modifica deve essere prima di tutto volta a preservarne la naturalità e funzionalità: ci sembra già abbastanza “artificializzato” …

Una passerella che per più di metà del suo percorso deve essere a sbalzo sulla parete rocciosa e che prevede, obbligatoriamente elementi di protezione, non è certo indispensabile ai residenti ma mira solamente a far confluire più turisti in un luogo ancora abbastanza integro. Scelta che riteniamo non sostenibile! A questo si aggiungerebbe ulteriore inquinamento e siamo all’interno di un Parco, dove la custodia del Creato dovrebbe esprimersi ai massimi livelli! Per una simile proposta è stata promossa una pubblica discussione con Associazioni di salvaguardia e popolazione locale? Chi è stato interpellato? Sembra trasparire una carente capacità di progettualità sostenibile e innovativa, che possa prospettare un futuro più rispettoso.

Considerato che il Trentino aderisce ad Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che non è stato organizzato e debitamente pubblicizzato nessun programma partecipativo in merito all’opera (che oltretutto pare andrà ad intersecare a monte della località “Speranza”, con la prevista circonvallazione di Ponte Arche).

CHIEDONO

di rivalutare e rivedere la realizzazione dell’intervento in parola e di procedere in ogni caso alla programmazione e organizzazione di un dedicato percorso partecipativo. In attesa di riscontro che ai sensi della normativa vigente viene esplicitamente richiesto porgono distinti saluti.

 

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“Amici della Sarca”

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