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95 FAMIGLIE TRENTINE * LETTERA AD ASSESSORE GEROSA: « PERIODO ESTIVO, NOI GENITORI VOGLIAMO POTERE SCEGLIERE (COME IN ALTO ADIGE) »

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08.15 - mercoledì 27 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Nel mese di febbraio 2024 la Provincia Autonoma di Bolzano precisamente l’ufficio scuola e del tempo libero, ha presentato alle famiglie a mezzo stampa, con larga diffusione mediatica, l’offerta estiva ricreativa denominata “Non solo Estate Ragazzi” che incrementerà la già pluriennale offerta di “Estate Bambini-Estate Ragazzi”.
L’estate per i bambini viene vista come tempo di vacanza e sospensione delle attività didattiche, un momento in cui è possibile esprimersi liberamente in tempi e spazi dilatati.

L’opuscolo divulgato consta di 107 pagine dove trovano spazio 53 tra associazioni e cooperative locali che mirano con la loro offerta a coinvolgere ed includere tutti i bambini, anche quelli diversamente abili e con bisogni educativi speciali. Le proposte pensate e selezionate per le diverse fasce d’età dai 3 ai 5 anni constano di 120 attività diversificate in esperienze che possono diventare importanti per lo sviluppo del bambino/a e che mirano ad incentivare la fantasia e la creatività.

Si spazia dalle proposte sportive con la relativa prova di diverse discipline, all’attività canora musicale attraverso percorsi didattico vocali, alla danza, alle attività teatrali, alle attività di arte creativa, alle botteghe di cucina, al giardinaggio, alle gite ricreative nei parchi, boschi e musei con escursioni in funivia, alle attività artigianali come modellaggio della cera, della lana cardata, alla ceramica e addirittura viene proposta la circo motricità. In aggiunta non manca mai nelle attività un approccio veicolare con l’uso di lingue straniere e la piscina come momento per ritemprarsi dalla calura estiva.

Tutta l’offerta a un costo settimanale congruo, comprensivo di pasto e trasporto a portata di tutte le tasche. È chiaro ed evidente che l’amministrazione altoatesina attraverso le opportunità offerte creda nella necessità e nel bisogno dei bambini di fare esperienze diverse rispetto a quelle didattiche scolastiche e nel contempo dell’importanza di offrire con una vasta scelta di esperienze delle palestre per esercitare le diverse forme di intelligenza per favorire i differenti modi di apprendere e di affrontare la realtà.

È palese inoltre la volontà di far conoscere ai giovani cittadini il territorio, le realtà locali vivendole e facendone parte attiva permettendo di formare sin da subito piccoli cittadini consapevoli e partecipi alla vita sociale, a quel tessuto culturale che caratterizza l’ambiente e la realtà in cui ognuno vive.

La domanda sorge spontanea: perché ai bambini trentini viene negato tutto questo? Perché i nostri bambini non possono godere di un’offerta variegata, come quella altoatesina, ma solo di quella scolastica? La scelta della scuola d’infanzia aperta a luglio è l’unica proposta data alle famiglie trentine. Le cooperative, le associazioni, la comunità educante del territorio, tutti quei servizi conciliativi che per anni hanno fornito all’interno degli edifici scolastici e non, l’“Asilo Estivo” non si sono più ovviamente dedicate alla fascia 3-6 anni.

L’amministrazione trentina promuove il nostro territorio con campagne pubblicitarie rivolte alle famiglie nell’intento di offrire la possibilità di vivere la natura, i boschi, i laghi, mentre ai nostri figli come possibilità viene offerto l’edificio scolastico con tutte le limitazione che né conseguono.
La scuola, il solito conosciuto, resta l’unica realtà, per i bambini trentini da quando l’apertura estiva ha fatto pian piano sparire le offerte sportive, ludiche ricreative culturali di aggregazione sociale che proponevano alternative alle famiglie.
Le offerte conciliative da sempre favorivano la possibilità di livellare la disuguaglianza sociale permettendo a tutti bambini/e di frequentare ed esperire attività che magari durante l’anno non potevano intraprendere.
I bambini trentini dunque appaiono palesemente, in confronto ai coetanei altoatesini, penalizzati e svantaggiati dal momento che per loro in estate si ripropone la solita scuola togliendo il diritto di diversificare le proprie esperienze.
Auspichiamo che a livello regionale ci sia nel prossimo futuro una condivisione di intenti educativi per colmare in tempo breve questo dislivello di offerta che oltre ad impoverire i nostri bambini impoverisce anche il nostro territorio nel suo aspetto sociale e culturale.

Invitiamo l’assessore Gerosa ad adoperarsi alacremente affinché possa esserci nuovamente, anche per i nostri bambini/e, la possibilità durante il periodo estivo di fare altro che non sia scuola e quella per noi genitori di potere scegliere come possono fare le famiglie altoatesine. Facciamo nostra la frase di J. Kennedy “i bambini sono la nostra risorsa più importante e la nostra speranza per il futuro” che lo siano anche per gli amministratori trentini.

 

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Famiglia Beber e 94 famiglie trentine

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