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L'INTERVISTA

INTERVISTA A RENZO DORI (PRESIDENTE “CONSULTA PAT SALUTE“): « FOCUS SU, MEDICINA DI TERRITORIO / RAPPORTI CON GIUNTA PAT / PNNR / “L’EMERGENZA CONTINUA“ »

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06.06 - giovedì 9 dicembre 2021

Lei in qualità di Presidente della Consulta della Provincia autonoma di Trento per la Salute, quali proposte può sintetizzare per la Riforma della “Medicina di territorio”, sulla base delle indicazioni presenti nel Pnrr e di Agenas?

La nostra principale preoccupazione è che un passaggio tanto importante per il Trentino come la riforma della medicina territoriale venga attuata senza il necessario confronto con tutte le istanze sociali, professionali e di volontariato (stakeholder). L’apertura di un confronto ad ampio spettro consentirebbe di poter condividere innanzitutto la “filosofia”, gli obiettivi, le strategie e i modelli organizzativi in un contesto di co-programmazione e co-progettazione (parole del tutto sconosciute dalla politica attuale, ma fondamentali in un processo di riforma moderno e partecipato).

 

La Giunta provinciale di Trento ed il presidente Fugatti come valutano le vostre indicazioni?

Risulta del tutto incomprensibile l’atteggiamento assunto sin qui dalla Giunta e a seguire dai vertici della Apss di chiusura su una metodologia di lavoro attuata positivamente in molte realtà italiane e solo se perseguita può garantire una attuazione pratica della riforma, perché di riforma vera si tratta e non semplicemente di meccanismi tecnico -burocratici per rientrare in un possibile riconoscimento di fondi previsti dal Pnrr.

 

Nell’àmbito della salute, quali sono le strategie delineate dal Piano nazionale di Ripresa e resilienza?

L’assetto del welfare sanitario italiano è concepito come prioritario: non è un caso che il Pnrr parli di “Missione salute” indicando la necessità che sia cambiato il paradigma da malattia a salute, da cura a prendersi cura, da cura a care in una visione di avvicinamento dei servizi preposti al cittadino per rispondere al meglio alle sue necessità di salute e di mantenimento di tale stato al più lungo possibile. Da qui ne discende che il vero fulcro è e si ripropone la prevenzione a tutto tondo, gli stili corretti di vita, i determinanti di salute.

 

La pandemia può aiutare il legislatore e le istituzioni ad uscire dalla perenne e decennale “logica dell’emergenza”?

La logica della sanità che “rappezza guasti di salute” viene superata attraverso una medicina di vicinanza e proattiva che ha come obiettivo quello di intervenire prima che il “guasto” si produca nella persona, ma non solo si propone come elemento di assunzione da parte del cittadino di un atteggiamento proattivo e non di semplice attesa della terapia. L’obiettivo è quello di operare per la realizzazione di un modello nuovo di welfare quella di comunità e non più semplicemente riparativo.

 

Presidente Dori, per concludere: quali sono le azioni immediate da adottare per la cosiddetta “Sanità territoriale”?

Condividere questo cambio di paradigma è fondamentale per ridisegnare l’assistenza primaria, la rete dei servizi, il sistema socio-sanitario, le case di comunità, gli ospedali di comunità, la nuova assistenza domiciliare, la telemedicina. Non possiamo sottovalutare che una società che invecchia porterà con sé anche un incremento di cronicità (in Pat oggi sono poco meno del 60% degli over 60) e che il sistema sanitario come attualmente impostato in larga parte ancora “ospedale centrico” non reggerà all’impatto di una spesa crescente determinata da questo fenomeno già in atto da tempo.
Per farla breve non mi pare che attualmente esista la “tensione” morale e di pensiero che ci possa rassicurare del dove andiamo e per fare realmente cosa…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROFILO RENZO DORI

Dori Renzo nasce a Terlago (Tn) il 3 maggio 1945 e risiede a Povo (Tn).

Per molti anni è stato Presidente dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Margherita Grazioli con sede in Povo (Tn) che gestisce una Rsa (con nucleo Alzheimer), un Centro Diurno, Alloggi protetti, Centro servizi. Nel 2006 ha collaborato alla progettazione strutturale e gestionale del primo nucleo residenziale per malati di Alzheimer in Provincia di Trento aperto presso la Rsa M. Grazioli. Nel nucleo viene applicato il metodo non farmacologico Gentle Care di Moyra Jones (certificato).

Ha collaborato alla definizione del metodo “ Global Music Approach to Person with Dementia”, validato internazionalmente, sugli interventi di musicoterapia nelle demenze. È studioso di problemi legati al welfare (generativo – comunity), ai servizi a rete, alla qualità nei servizi, alle politiche socio-sanitarie, all’invecchiamento e alle demenze (Alzheimer in particolare). Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi convegni, locali, nazionali e internazionali su temi legati alla malattia di Alzheimer: metodi e interventi non farmacologici e di musicoterapia; invecchiamento e non autosufficienza; domiciliarità; gestione servizi a rete; la relazione nel percorso di cura, caregiver familiari e altri.

Ha svolto attività di docenza in percorsi formativi personale assistenziale legati alla demenza e invecchiamento. Ha collaborato nella ricerca e innovazione sociale (Univ. Cattolica Milano – Erickson). È componente di vari gruppi di lavoro su tematiche dei servizi alla persona anziana promossi da Comune Trento, Pat, Apss. È Componente Comitato etico Azienda Sanitaria Trento. È autore di molteplici interventi su quotidiani e periodici locali e nazionali su tematiche welfare, servizi alla persona, invecchiamento e Alzheimer. Ha collaborato al testo ”Anziani & continuità assistenziale” Ermenia – ed. Angeli 2012.

Attualmente è Presidente della Consulta provinciale per la salute e dell’Associazione Alzheimer Trento.

 

 

 

DOCUMENTO: “PER LO SVILUPPO DI UN NUOVO PROGETTO DI SALUTE PER LA COMUNIÀ TRENTINA“

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