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LETTERE AL DIRETTORE

ROMANO BAMPI * ENRICO PRUNER: « APPASSIONATO AUTONOMISTA SEMPRE ATTACCATO DA VIVO, DA MORTO SEMPRE ELOGIATO »

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17.17 - domenica 20 agosto 2023

Gentile direttore Franceschi,

con la presente Le trasmetto la lettera scritta dal nostro vecchio tesserato Romano Bampi in merito alle ultime vicende che hanno interessato il Partito Autonomista. A nome di Romano Bambi, che firma sotto la lettera che allego, le chiedo cortesemente di pubblicarla, se possibile integralmente.
Roberto Casagrande
Presidente Sezione Patt Civezzano (Tn)
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Sono un vecchio autonomista del Patt. Ho vissuto da vicino le battaglie in difesa dell’Autonomia portate avanti da Enrico Pruner, le lotte contro gli espropri indiscriminati, tutti i congressi e gli appuntamenti elettorali che ne hanno determinato le alterne fortune. E, soprattutto, a tanti anni di distanza, sono ancora qui a testimoniare gli ideali autonomisti e a sostenere il nostro storico Partito, orgoglioso che a rappresentarlo, nella prossima tornata elettorale, sia proprio uno dei sindaci del mio paese, l’ing. Stefano Dellai.

Ritorno a Enrico Pruner, uomo pragmatico e appassionato autonomista, da vivo sempre criticato ed attaccato e da morto sempre elogiato, evocato in questi giorni come non mai. Ora tutti i partiti pretendono di essere autonomisti, sia a destra che a sinistra (ma esistono ancora destra e sinistra?). La sinistra, composta in prevalenza da Pd ed ex democristiani, critica aspramente le scelte di campo del Patt verso il centrodestra. Al Pd, però, così come ai cosiddetti Civici di Valduga, occorre ricordare il diniego alla ricandidatura del governatore Rossi nella precedente legislatura. Un’umiliazione controproducente, anche a detta di autorevoli esponenti di quel partito. Agli ex democristiani del PD e di Campobase ricordo che la DC ha governato per decenni la Provincia ed ha sempre considerato come fumo negli occhi il Partito Autonomista, definito di volta in volta reazionario, retrogrado, conservatore, austriacante, ruota di scorta della Svp.

Anche la destra, per bocca del suo attuale Commissario, non ha avuto parole felici nei confronti del Patt, ma entrando nella coalizione con le forze territoriali ha di fatto accettato le condizioni politiche sottoscritte con il Patt. Lo stesso Governo nazionale, d’altronde, ha fornito in più occasioni, anche alla SVP, ampie garanzie di tutela e addirittura di potenziamento della nostra autonomia, sia con il recupero delle competenze ante quietanza liberatoria, sia con l’apertura politica verso l’introduzione nello Statuto del principio fondamentale dell’intesa.

La scelta di sostenere il presidente Fugatti fatta dal Patt è stata deliberata dagli organi collegiali del partito, dopo numerose ed approfondite riunioni, sulla base di precisi accordi di garanzia per la nostra autonomia e per il futuro del Trentino. Chi non è stato d’accordo, sbagliando, ha fondato un altro movimento, rischiando di indebolire l’efficacia del blocco autonomista. Divide ed impera, recitava un vecchio adagio. E chi ci casca, magari per ambizioni personali, sbaglia sempre. Il Partito Autonomista ha superato in passato scissioni e fuoruscite di importanti esponenti e la nascita di piccoli partiti autonomisti di breve durata che non hanno portato alcun contributo alla causa autonomista e sono serviti solo a fare da stampella all’uno o all’altro schieramento, in cambio di una poco durevole seggiola.

La Svp si appresta a governare l’Alto Adige assieme al partito maggiormente rappresentativo del gruppo linguistico italiano ed è facile prevedere quale sarà l’esito, sull’onda emotiva favorevole del governo Meloni. La Svp in sede parlamentare ha mantenuto un atteggiamento neutrale, che potrà evolvere in relazione alle decisioni del governo sui problemi dell’autonomia (nuove e maggiori competenze). Occorre dare atto che la Svp si è sempre tenacemente battuta con tutti i governi nazionali, ottenendo importanti risultati, di cui, di riflesso, ha beneficiato il Trentino. Ricordiamoci anche che la Svp, d’intesa con l’Austria, ha sollevato presso l’ONU il problema della mancata attivazione dello statuto da parte della Regione, succube del centralismo romano.

Il Partito Autonomista è sempre stato legato alla Svp, condividendone ideali e valori, e la scelta di campo del Patt è stata pienamente condivisa dalla Svp (basta ascoltare l’intervento dell’Obmann Achammer al Consiglio del Partito). In conclusione, anche alla luce della mia lunga storia autonomista, vorrei invitare tutti i veri autonomisti a votare l’unico simbolo che li rappresenta: le nostre belle Stelle Alpine, che hanno resistito agli avvicendamenti storici e politici per oltre 75 anni e resisteranno ancora per almeno altrettanti. Invito i futuri consiglieri provinciali a fare ogni sforzo per colmare il divario fra le economie di Trento e Bolzano. Come Provincia autonoma di Trento dobbiamo migliorare in particolare nel settore turistico e nei campi della sanità e dell’ambiente, spronando i nostri giovani alla conoscenza delle lingue, specialmente del tedesco e dell’inglese.

E, per finire, andate a votare! È un invito: chi non partecipa alla politica subisce quella degli altri.

 

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Romano Bampi

Civezzano (TN)

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