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LETTERE AL DIRETTORE

MASSIMILIANO MAZZARELLA * GAS: « LE SOLUZIONI DEL GOVERNO DRAGHI ASSICURANO 49 DEI 51 MLD/MC NECESSARI PER L’INVERNO, SI ATTIVI LA RIGASSIFICAZIONE A PIOMBINO »

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10.24 - sabato 27 agosto 2022

Quello che sta succedendo alle nostre imprese per motivi legati all’aumento incontrollato del costo dell’energia è qualcosa di estremamente drammatico. Ancor più drammatico è poi il fatto che la politica sembri incapace di dare la debita attenzione a tutti queste attività lasciandole apparentemente in balia degli eventi, incuranti del fatto che rischino di chiudere le loro attività per sempre.

Non ho difficoltà ad immedesimarmi e provare la medesima sensazioni di abbandono che stanno provando questi imprenditori. Sono le medesime che anche io ho provato in questi anni e con le quali ho dovuto convivere e per le quali ho passato nottate insonni per trovare soluzioni alternative e innovative per salvare quello in cui per anni avevo costruito.

La retorica che i più blasonati guru o coach d’impresa che imporrebbero oggi sarebbe quella per cui non ci si dovrebbe preoccupare ma anzi, si dovrebbe considerare il fatto che da ogni crisi nascono sempre sempre delle grandi opportunità. Difficile pensare però che la scelta tra il chiudere e il proseguire nell’incertezza possa essere qualcosa di diverso rispetto a una desolante sconfitta e preoccupante dramma esistenziale.

Rifletto quindi su come i nostri rappresentanti non comprendano l’urgenza dei tempi e siano più interessati a bisticci di potere che all’interesse di quel tessuto fondamentale basato sulle PMI che mantiene in piedi l’intera nostra nazione. La motivazione che provo a darmi, e non credo di andarci molto lontano, è che guardando i “big” candidati negli altri partiti scarseggino persone che negli ultimi 15 anni hanno potuto o voluto “rischiare del loro”. Quanti di questi hanno dovuto gestire qualcosa senza garanzia di compenso? Quanti hanno dovuto preoccuparsi delle famiglie dei propri dipendenti o hanno passato notti a trovare il modo di far quadrare i conti sballati per motivazioni a loro non riconducibili per evitare licenziamenti e chiusure? Vi è la capacità di comprendere veramente quanto le imprese siano costantemente sotto attacco, oggi per la crisi energetica, ieri per il covid e l’altro ieri per le varie crisi finanziarie mondiali?
Certo, non ambisco ad avere un parlamento composto esclusivamente da imprenditori, ci mancherebbe, ma neppure che vi sia una totale assenza della loro rappresentatività.
Credo infatti che spesso vi sia un distacco molto evidente tra la classe politico/dirigente e i problemi delle persone in generale. Penso che questo sia dovuto al fatto che il politico ormai di professione, racchiuso all’interno di una campana di vetro, non senta cosa la nazione gli sta urlando e non abbia la corretta percezione dello status quo.
Proprio per questo mi sto mettendo in gioco. Credo sia determinante portare nei luoghi in cui si decide il futuro dell’Italia persone che abbiano toccato con mano le difficoltà, che abbiano avuto “fame”, che si siano trovate a dover sviluppare una spiccata attitudine al problem solving per sopravvivere e reinventarsi.

Starà poi all’elettore decidere se per una volta nella storia di questi ultimi decenni vorrà dare credito a competenze e responsabilità piuttosto scegliere il solito male minore e dare il proprio voto secondo ordini di scuderia che null’altro fanno che mantenere lo status quo.

Azione e Italia Viva hanno studiato le contromisure necessarie che dovrebbero essere immediatamente intraprese per aiutare le nostre imprese, soprattutto quelle su cui i costi dovuti ai consumi energetici impattano in modo preponderante, mettendo in crisi ogni previsione gestionale.

Ridurre di circa il 50% il costo dell’elettricità senza oneri per lo Stato, da 600€ a 350€/MWh. Come fare:
1) Tutta l’elettricità non già contrattualizzata deve essere acquistata dal GSE (Gestore Servizi Energetici del Ministero dell’economia)
2) Concordare un prezzo al ribasso dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (con attenzione però, a mio avviso, ai nuovi impianti per non comprometterli e all’idroelettrico fortemente in difficoltà per la siccità
3) Concordare il prezzo di acquisto dell’energia prodotta da carbone a 250€ per MWh
Ulteriore riduzione:
1) Per le imprese prezzo del gas fisso a 100€/MWh
2) Per le imprese in crisi a causa dei costi energetici prezzo dell’elettricità fisso a 100€/MWh
Il costo di questa operazione è circa di 10 miliardi di euro

Le soluzioni adottate dal Governo Draghi ci assicurano 49 dei 51 miliardi di metri cubi di gas necessari per superare l’inverno. Per completare il piano è necessario che la nave di rigassificazione di Piombino sia operativa entro marzo, in modo tale da gestire in sicurezza eventuali picchi di freddo.

 

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Massimiliano Mazzarella

Capolista al proporzionale per la Camera dei Deputati Azione – Italia Viva

Collegio regionale Trentino – Alto Adige.

 

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