Venerdì 4 novembre alle ore 14.42 il Ministero della Salute ha reso disponibili sul repository ufficiale i dati giornalieri relativi al periodo 30 ottobre-3 novembre. Un compromesso al ribasso, rispetto alle richieste pervenute dal mondo scientifico, che segna un passo indietro del tutto immotivato in termini di trasparenza: il flusso quotidiano dei dati dalle Regioni verso il Ministero, infatti, così faticosamente garantito anche nei momenti più bui della pandemia, viene regolarmente mantenuto e pagato con il denaro dei contribuenti, che tuttavia vengono privati della possibilità di accedervi tempestivamente.
«Eppure il Presidente Meloni in Parlamento – ricorda Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – aveva dichiarato che “Il tema del COVID non si affronta con un approccio ideologico, ma con un approccio serio che tenga conto delle evidenze scientifiche”. Come si spiega dunque la decisione sui dati della pandemia, che va esattamente in direzione opposta? Le evidenze scientifiche si costruiscono con dati di qualità, aperti, accessibili e aggiornati tempestivamente. Inoltre, la decisione di pubblicare i dati a cadenza settimanale è in netto contrasto con la dichiarata volontà del Presidente del Consiglio di fornire “un’informazione molto più chiara di quella fatta in passato […] e anche lavorando sulla responsabilizzazione dei cittadini che è proprio figlia di un’informazione chiara”. Proprio quell’informazione “azzoppata” dalla mancata pubblicazione giornaliera dei dati».
In assenza di risposta dal Ministro Schillaci alla richiesta ufficiale di ripristino della pubblicazione quotidiana dei dati sul repository ufficiale, la Fondazione GIMBE riprende il monitoraggio indipendente sulla pandemia COVID-19 con i dati relativi alla settimana 26 ottobre – 1° novembre.
MONITORAGGIO PANDEMIA COVID-19: settimana 26 ottobre – 1° novembre
Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 26 ottobre – 1° novembre 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (180.517 vs 236.023) e dei decessi (536 vs 559). In calo anche i casi attualmente positivi (441.425 vs 499.999), le persone in isolamento domiciliare (434.535 vs 492.661), i ricoveri con sintomi (6.658 vs 7.106); restano stabili le terapie intensive (232 vs 232) (figura 3). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
• Decessi: 536 (-4,1%), di cui 10 riferiti a periodi precedenti
• Terapia intensiva: 0 (0%)
• Ricoverati con sintomi: -448 (-6,3%)
• Isolamento domiciliare: -58.126 (-11,8%)
• Nuovi casi: 180.517 (-23,5%)
• Casi attualmente positivi: -58.574 (-11,7%)
Nuovi casi. «Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si registra un calo dei nuovi casi settimanali (-23,5%): da 236 mila della settimana precedente scendono a quota 180 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 26 mila casi al giorno» (figura 4). Il calo dei nuovi casi riguarda tutte le Regioni (dal -10,2% della Basilicata al -46,8% del Piemonte) (tabella 1). Ad esclusione della provincia di Prato (+2,1%), in tutte le Province si registra una diminuzione dei nuovi casi (dal -4,9% di Brindisi al -53,6% di Biella). L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 4 Province: Rovigo (591), Padova (584), Venezia (557), Belluno (509).
Reinfezioni. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-2 novembre 2022 in Italia sono state registrate oltre 1,35 milioni di reinfezioni, pari al 6,9% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 26 ottobre-2 novembre è del 16,6% (n. 28.913 reinfezioni), stabile rispetto alla settimana precedente (16,7%).