News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

GIORGIO TONINI * PD: « IL MIO VOTO ALLE PRIMARIE SARÀ PIÙ UN VOTO “CONTRO” CHE UN VOTO “PER”, CONTRO SCHLEIN PIÙ CHE PER BONACCINI »

Scritto da
09.55 - sabato 25 febbraio 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

allego quanto oggi pubblicato sull’Adige, anche per i lettori di Opinione.

 

Giorgio Tonini

 

///

mi duole ammetterlo, ma stavolta il mio voto alle primarie del Pd sarà più un voto “contro” che un voto “per”. Voterò contro Elly Schlein più che per Stefano Bonaccini. Nulla di personale. Non conosco Schlein direttamente, ma trovo comunque la sua figura notevole e interessante. E sono felice che abbia deciso di aderire al Pd. Il problema è che la sua proposta politica si basa su una fake news: la storia del Pd come storia di un cedimento all’egemonia della destra “neo-liberista”. Dal Lingotto di Veltroni, al governo Renzi, fino al governo Draghi.

Completamente sbagliata per il primo decennio, questa ricostruzione lascia senza parole per gli ultimi anni. Perché dal 2019 alla caduta del governo Draghi, il Pd è stato protagonista di una spettacolare svolta nell’indirizzo di politica economica, non dell’Italia, ma dell’Europa.

Con Sassoli presidente dell’Europarlamento, la Commissione von der Leyen con Gentiloni commissario all’economia, il governo Conte II e poi il governo Draghi, il Pd ha avuto un ruolo decisivo nel varo del programma “Next Generation EU” e poi nella sua traduzione italiana, il PNRR. Due potenti leve di sviluppo di qualità, sociale e ambientale, attraverso un forte e deciso intervento della mano pubblica: 750 miliardi di debito comune europeo, un terzo dei quali destinati all’Italia. L’opposto dei dogmi del “neo-liberismo”, piuttosto la riproposizione di una sorta di neo-keynesiano e neo-rooseveltiano “New Deal 2.0”. Schlein non se n’è accorta.

E con lei Franceschini e Orlando, Zingaretti e Bettini, Boccia e Provenzano. Come è stato possibile che le forze del centrosinistra, anziché rivendicare unite questo risultato storico e candidarsi a gestirlo e implementarlo, si siano presentate agli elettori l’una contro l’altra armate, regalando alla destra una vittoria a tavolino: questo è il vero quesito al quale avrebbe dovuto rispondere il congresso del Pd. Bonaccini non ha saputo-voluto-potuto imporre questo tema come terreno di confronto. Ma lascia aperta la speranza che riesca a farlo da segretario. Per questo l’ho votato nel mio circolo e lo voterò domenica al gazebo.

 

*

Giorgio Tonini

Consiglio Provincia Trento (Pd)

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.