Il lockdown degli ultimi mesi ci ha portato in dote una novità nello scenario politico per le prossime comunali di Trento. Si torna a parlare di grandi manovre al Centro.
La questione che si pone è però quali e soprattutto quanti centri ci sono?
Nella coalizione di SiAmo Trento possiamo fare riferimento a Italia Viva dell’ex senatrice del centrodx Donatella Conzatti che schiera vari transufughi provienienti dall’UPT e dal Partito democratico.
Assieme all’ex sindacalista della Cgil anche i pochi reduci dell’UPT (non più del Cantiere Civico Democratico del 2015) e Azione di Calenda e di Mario Raffaelli, un altro volto nuovo della politica trentina.
Come non dimenticare poi Paolo Piccoli, il notaio-Presidente del giornale l’Adige, democristiano di lungo corso prestato alla causa di sinistra perché non sia mai che una campagna elettorale possa essere fatta senza un giornale a servizio del Candidato che parte con i favori del pronostico.
Nel centrodestra troviamo ancora Forza Italia, ben lontana da quelli che furono i fasti berlusconiani di un tempo e che in Trentino non ha mai veramente sfondato, ma che rappresenta pur sempre i liberal-popolari.
Al centro dello scacchiere, in posizione di baricentro rispetto alle due coalizioni situate agli estremi, sono rimasti la candidata di SI PUO’ FARE Silvia Zanetti e l’ex consigliere provinciale Marcello Carli, sostenuto dalla DC e da Agire di Cia che è recentemente fuoriuscita dal centrodestra.
In questo quadro così frastagliato, colgo però anche un’opportunità unica per molti centristi e per quella parte piu’ pura del mondo autonomistico che si è vista costretta a “digerire il rospo” del patto Rossi-Ianeselli stipulato verosimilmente più per un mero scambio di favori reciproci piuttosto che per questioni di ideologia e di visione politiche.
Questa occasione va colta al più presto semplicemente per un motivo: il centro, almeno in Trentino, è sempre stato importante per il buon governo dell’autonomia e per riequilibrare le coalizioni.
Per provare a rendere finalmente operativo questo progetto politico servono visione politica, generosità e lungimiranza.
Sono qualità che un politico dovrebbe possedere nel suo DNA e che deve mettere in campo anche quando l’egocentrismo sembra possa prendere il sopravvento. Sembra banale, ma non lo è affatto perché anche la Politica ha le sue regole e quella più importante prevede che siano i partiti a decidere di coalizzarsi a sostegno di un progetto politico e a scegliere – tutti assieme-quale sia il Leader più adatto a rappresentarlo.
L’appello che mi sento di lanciare è rivolto a Silvia Zanetti e allo stesso Marcello Carli che possono ovviamente cogliere questa possibilità oppure decidere di non coglierla affatto.
Da una cosa però non si puo’ mai scappare: “o la Politica la si fa o la si subisce”.
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Dott. Andrea Merler