Gentile direttore Franceschi,
l’ansia di dirsi a fianco dei trentini è tale che si scordano di non esserci stati proprio, nelle tante occasioni che dalla fine della primavera 2021, per un anno si sono ripetute ogni sabato. Ci mettono però la faccia il 22 ottobre prossimo, per chiedervi il voto, ma ben si guardarono dal mostrarla quando il popolo nelle piazze lo chiedeva loro.
Alcuni splendidi esemplari ritennero importante dare ai “Quattro gatti del sabato pomeriggio” le peggiori etichette, anziché esporsi con una sola parola in difesa della Costituzione.
Lorenzo Dellai, cui si devono le scelte controverse che minarono l’Autonomia regionale ed il futuro del fondovalle, regalò a tutti indimenticabili editoriali che ora vorrebbe tutti dimenticassero. Adesso, questi opportunisti senza pudore, loro che in un anno di soprusi, vessazioni ed inutili discriminazioni, mancarono di spendersi in un solo accenno a difesa di quella Costituzione così maltrattata per cui la gente era in piazza, sono pronti però a distinguersi a tre mesi dal voto dal proprio esser stati e si propongono come paladini del “futuro” del Trentino.
Non osiamo immaginare quale. Il Trentino si ricorderà della Viltà di tanti. E lo farà nel voto.
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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige- Südtirol
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