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LETTERE AL DIRETTORE

“AMICI DELLA SARCA“ (TN) * NUOVA CONVENZIONE RETE RISERVE: « IL TESTO È STATO IMPOSTO DALL’ALTO, SENZA POSSIBILITÀ DI NEGOZIARNE I CONTENUTI »

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12.00 - martedì 18 aprile 2023

Nei giorni scorsi l’assessore provinciale all’Ambiente Tonina ha annunciato in maniera trionfalistica l’avvenuta approvazione da parte della Giunta Provinciale dello schema della nuova convenzione novennale del Parco fluviale della Sarca e del Programma degli interventi 2023 – 2025.
Pur ritenendo positiva l’estensione a nove anni della durata della nuova convenzione, che garantisce maggiore stabilità alle attività della rete, dobbiamo purtroppo esprimere le nostre perplessità.

In primo luogo è opportuno ricordare che la nuova Convenzione è nata, nell’indifferenza generale della maggior parte dei Comuni coinvolti nel progetto, senza un vero confronto con i territori. I rappresentanti del Forum territoriale nella Conferenza della Rete delle riserve hanno ripetutamente richiesto l’avvio di un serio percorso partecipativo, con l’obiettivo di coinvolgere dal basso associazioni e popolazioni ma, purtroppo questa iniziativa, concretizzatasi in qualche incontro sul territorio è stata appena “abbozzata” e mai portata a termine dai responsabili della rete.

Il testo della nuova Convenzione è stato imposto dall’alto, senza possibilità di negoziarne i contenuti, con alcuni importanti Comuni del basso corso ( Arco e Dro in particolare) che non hanno nascosto le loro perplessità sul metodo seguito e, soprattutto, sul taglio degli spazi di partecipazione.
Il Parco fluviale della Sarca nato, soprattutto, grazie all’impegno dei Comuni del basso corso del fiume ed alla partecipazione attiva di centinaia di cittadini, proseguirà ora la sua attività all’insegna della riduzione degli spazi partecipativi, con il rischio che la sua azione sia confinata, ad un ruolo puramente “decorativo” e di gestione di qualche centinaio di migliaia di euro, senza un disegno generale di tutela e rinaturalizzazione del fiume.
Ricordiamo, ancora una volta, che la Sarca è un caso esemplare di fiume martoriato dallo sfruttamento idroelettrico e da anni di interventi sull’ambiente fluviale caratterizzati da una logica di tipo esclusivamente “securitario”, senza alcun serio programma di riqualificazione.

Le associazioni ambientaliste e i rappresentanti del forum territoriale hanno fatto presente ripetutamente la necessità di un programma concreto di riqualificazione del fiume, di un cambio radicale nelle metodologie di gestione dell’alveo e della vegetazione fluviale da parte del Servizio Bacini Montani, di un intervento diretto e attivo del Parco fluviale nel monitoraggio costante di quantità e qualità delle acque, della risoluzione dell’annosa vicenda della pulizia del Bacino di Ponte Pià. Queste richieste, purtroppo, non hanno trovato risposte, senza che il Parco fluviale abbia preso posizione o si sia fatto parte attiva per promuovere e richiedere con forza un significativo cambio di rotta nelle modalità di gestione del fiume.
Il delicato momento storico che stiamo vivendo con l’aggravarsi della crisi climatica e dei periodi di siccità, oltre ai continui allarmi sui fenomeni di inquinamento delle acque ( su tutti il recente caso del rio Salone, affluente della Sarca, denunciato dal WWF), impone al Parco fluviale di assumere un ruolo da protagonista nella tutela e difesa dell’ambiente fluviale della Sarca.

Invitiamo gli amministratori locali dei comuni, coinvolti nel progetto, a sforzarsi di pensare la Sarca come un territorio ed un ecosistema unitario, dalla sorgente alla foce, con un equilibrio precario, bisognoso di “cure” ed interventi coordinati per recuperarne, la naturalità, migliorare qualità e quantità delle acque che scorrono nel fiume e, più in generale, salvaguardare le importanti funzioni garantite dall’ecosistema fluviale , già pesantemente colpito e compromesso dallo sfruttamento idroelettrico, dall’antropizzazione e, in generale, dallo sviluppo economico.
Crediamo che in mancanza di un impegno costante su questi temi da parte dei Comuni aderenti al progetto e soprattutto di azioni concrete a difesa di ciò che resta del fiume, dovremo prendere atto, con grande amarezza, dell’inutilità del Parco fluviale della Sarca.

 

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Amici della Sarca

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