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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « DAL “CAL” UN SÌ “GRANITICO” AL CONTENIMENTO DEGLI ORSI PROBLEMATICI »

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12.49 - lunedì 12 febbraio 2024

Ddl orso, chiuse le audizioni in Terza commissione. Imprenditori, Cal, Sat e Ordine dei forestali favorevoli. Si sono concluse in Terza commissione, presieduta da Vanessa Masè (La Civica), le audizioni sull ddl n. 11 sugli orsi. Al termine la discussione nel merito del ddl. Cal: un sì “granitico” al disegno di Legge.

Prima audizione quella del Cal. Il presidente Paride Gianmoena ha affermato che la posizione del Consiglio delle autonomie è favorevole al ddl. Una parere unanime, granitico, l’ha definito il presidente del Cal, che va incontro alla mozione votata lo scorso anno a favore del contenimento degli orsi problematici. L’unanimità rappresenta tutti i comuni trentini a favore di un disegno di legge, ha detto ancora, che velocizza gli interventi nei confronti degli animali pericolosi. Importante, per Gianmoena, che il ddl preveda l’intervento dei tecnici. Questo, ha detto ancora, è il primo passo per cambiare i rapporti tra Stato – Pat – Unione Europea, senza dimenticare il coinvolgimento dell’Euregio. Dal Cal è uscito un messaggio chiaro: il tema dei grandi carnivori riguarda tutto il Trentino, dalle valli alla città. Poi, su sollecitazione di Vanessa Masè, il presidente Cal ha sottolineato la problematica del lupo, animale, ha ricordato, che preoccupa molto le popolazione anche perché il numero di esemplari è troppo alto per il nostro territorio.

Roberto Stanchina (Campobase) ha ricordato che orsi (vedi il Bondone) e lupi (vedi la collina est) rappresentano un problema anche la città di Trento. Bene l’idea di allargare il tema a livello europeo e ha chiesto a Gianmoena se i sindaci pensano anche a una selezione degli orsi. Il presidente Cal ha detto che il passo successivo è quello, tutti in sieme, di riuscite a fare dei piani di gestone dei plantigradi. L’orso c’è, ci dovremo convivere. Ha aggiunto, ma non con questi numeri. Rispondendo a Vanessa Masè, Gianmoena ha ricordato che sui tavoli romani si è parlato degli orsi, ma c’è da dire che è più facile parlare di lupi perché anche a livello nazionale c’è un’idea meno positiva di questa specie rispetto ai plantigradi. Michela Calzà (Pd) ha affermato che la proposta Failoni è meno incisiva rispetto alla legge Rossi che ordinò abbattimenti e ha chiesto se i sindaci hanno chiesto interventi, previsti da Life Ursus, di prevenzione e controllo degli orsi da parte della Provincia.

Il presidente Cal ha risposto che la priorità è l’abbattimento degli individui pericolosi con un supporto scientifico. Fin da subito si devono elaborare piani ma ciò non significa non fare nulla per i cassonetti anti orso, una raccolta più attenta dei rifiuti. Insomma, queste strade non si contrappongono, anzi devo andare avanti assieme. Daniele Biada (FdI) ha detto di vedere con piacere il sì unanime del Cal che è dovuto anche alla capacità di mediazione del presidente. Ha chiesto poi se i comuni hanno espresso la modifica della direttiva Habitat europea per arrivare a una gestione diretta dei grandi carnivori da parte della Pat. Paride Gianmoena ha risposto che nel Cal si è parlato anche di questo tema e ha aggiunto che un passaggio a Bruxelles va fatto. Anche se il Cal ba approvato una mozione nella quale si chiedevano risposte rapide, l’idea della stesura di Piani su una base scientifica. Infine, ha evidenziato la questione dello spray anti orso per la garanzia della sicurezza nei boschi. Uno strumento importante, ha aggiunta Masè, per la protezione di chi lavora nel bosco e che necessità di una voce unitaria nei confronti del ministero dell’Interno.

 

La Sat: ok al ddl, ma il tema va affrontato razionalmente

Massimo Vettorazzi, vicepresidente commissione Tutela ambientale della Sat, ha affernato che la Sat considera positivo un ddl che deleghi la resposnsailità della gestioen al Presidente della Giunta. Ci sono però ambiguità, a partore dal limite degli 8 abbattimenti che non rappresenta un piano di controllo del numero. Ispra dice che così non ci sarebbe una riduzione della popolazione e questa legge sembra suggerire che invece tutti gli anni si possono prelevare otto plantigradi. Anche se c’è un problema genetico che sta impoverendo la popolazione che potrebbe essere messa a rischio. La gestione degli orsi problematici, secondo Vettorazzi, è solo un tassello. Sat non si è mai tirata indietro sugli abbattimenti come ultima ratio, come è accaduto per M90 nell’ottica della conservazione della popolazione e non degli individui. Si deve però operare sulla prevenzione, a partire da una corretta gestione dei rifiuti essenziale per evitare che l’orso venga a contatto con l’uomo. Altra cosa da fare per la Sat è riaprire il dialogo con tutti i portatori di interesse come quella portata avanti, nel 2016, dall’Ufficio stampa della Pat e il tavolo istituito dalla Giunta nel 2015 che però non è stata riattivata dopo il Covid. Tavoli, insomma, che secondo Vettorazzi, vanno riaperti per parlare in modo razionale del tema grandi carnivori. Infine, va messa in campo una campagna di informazione e di conoscenza del comportamentio di questa specie sull’arco alpino. Il rappresentante della Sat ha detto che al primo posto, anche se il rischio zero non esiste, è la sicurezza delle persone tenendo fisso l’obiettivo della conservazione della specie.

La Sat, ha aggiunto, in questi anni ha portato avanti un’informazione il più possibile corretta e equilibrata senza creare i fans dell’orso. Tante sono state le serate organizzate e sempre partecipate e apprezzate. L’orso e il lupo, ha aggiunto, sono animali che dividono l’opinione pubblica ma vanno lasciate a parte le emozioni e la rabbia a favore di un pensiero razionale rialacciando i fili di una spaccatura della comunità trentina. Masè ha ricordato che la paura presente tra la popolazione, spinge a posizioni emotive. E dopo la morte di Andrea Papi è difficile pensare che al momento dell’incontro è molto difficile rispettare i comportamenti consigliati. Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) prima dell’uccisione di Papi c’era stata una fase di inconscenza: gente che ha inseguito l’orso in macchina, che si è avvicinata per fotografarlo. Insomma, per un lungo periodo non è stato fatto un lavoro formativo e informativo. Basti pensare che non c’è neppure certezza sul numero dei plantigradi. Gli orsi, ha aggiunto, diventa confidente quando la situazione antropica è preponderante come in Trentino. Insomma, per Coppola, la parte della prevenzione è stata lasciata sullo sfondo. Infine, la posizione di Ispra non entra nel discorso della limitazione del numero e propone anche azioni diverse dall’abbattimento che rimane l’ultima ratio.

Roberto Stanchina ha detto che sta uscendo un messaggio che si uccideranno 8 orsi all’anno e il ddl non interviene sul ripristino di tavoli che, la scorsa legislatura, sono stati sopressi. Infine, ha chiesto se si ritiene sufficiente il radiocollare. Vettorazzi ha detto che le stime dei numeri sono sempre state fatte con modelli sempre più precisi. Si tratta di una stima, ma basata su un’analisi genetica. Monitoraggi che si potrebbero fare ogni anno, ma la popolazione è una delle più monitorate al mondo. Sul radiocollare il rappresentante della Sat ha detto che andrebbe aumentato il numero di orso controllati. Nei prossimi giorni, ha afferrmato il dottor Alessandro Brugnoli, dirigente del Servizio Faunistico, verranno probabilmente forniti gli ultimi dati sulla popolazione. Comunque, per i selvatici è inevitabile fornire stime che si basano su metodi collaudati. Nel 2024, in alcune zone, si farà un monitoraggio suppletivo attraverso foto trappole.
Rispondendo a una domanda di Coppola, Vettorazzi ha detto che i soci della Sat non hanno mai segnalato situazione di pericolo, ma a chi fa la manutenzione dei sentieri è stata fatta una formazione ad hoc.
Michela Calzà ha sottolineato che il fatto che la chiusura dei luoghi del confronto ha rappresentato un danno nella gestione dei selvatici. Infine, l’esponente dem ha chiesto se i rifugi Sat hanno subito un calo di clienti a causa dell’orso. Impossibile avere un quadro, secondo Vettorazzi, anche se molti rifugi fanno un lavoro di informazione.

 

L’ordine dei forestali: va legalizzato l’uso dello spray

Il presidente dell’Ordine degli agronomi e dei forestali, Claudio Maurina, ha affermato di essere sollecitato dai colleghi che hanno avuto incontri con l’orso. Fenomeno complesso, che va gestito, già anni fa nel Comitato faunistico si evidenziava il rischio del bracconaggio che è purtroppo diventato realtà. Quindi, sì agli abbattimenti degli orsi pericolosi e ha auspicato il via libera allo spray anti orso, indispensabile per chi lavora come i forestali, magari da solo, nel bosco. Rispondendo a Lucia Coppola, Maurina ha affermando che i pericoli maggiori si corrono quando si è da soli. Eventualità che per i dottori forestali è frequente e tanti sono stati gli incontri con il plaentigrado. Per questo lo spray sarebbe importanti. Maurina, rispondendo a Michela Calzà, ha detto che nel Comitato faunisticio si erano chieste azioni per la soppressione dei problematici e avanzata la richiesta degli spray che il Repubblca Ceca e il Slovenia vengono dati anche ai bambini che abitano in zone frequentate dall’orso. Anche per il presidente dell’Ordine indispensabile è la corretta gestione dei rifiuti. Infine, Claudio Maurina, ha ricordato che nel progetto Life Ursus è mancata la diffusione degli orsi nelle zone alpine limitrofe causando anche guai genetici per questa specie che potrebbe essere messa a rischio.

 

Gli imprenditori: prima di tutto la sicurezza

Hanno chiuso le audizioni i rappresentanti del Coordimamento imprenditori. Il presidente Mauro Paissan ha ricordato che da anni si chiedevano azioni coraggiore e quindi gli imprenditori sono a fianco del Consiglio e hanno supportato la scelta di Fugatti di ordinare l’abbattimento di M90. Sull’orso la posizione del Coordinamento è semplice: la convivenza è complicata e talvolta la sicurezza è messa a repentaglio e a repentaglio viene messo il turismo. La richiesta è, quindi, quella di agire per prevenire il conflitto e dove necessario ricorrere anche alla soluzione estrema dell’abbattimento. Comunque, non si possono avere esitazioni sulla tutela dei cittadini e delle attività economiche. Ciò senza svalutare l’importanza della biodiversità. Il presidente Paissan ha chiesto quindi che il ddl venga approvato dal Consiglio. Infine, il coordinamento, ha espresso solidarietà nei confronti di Fugatti e Failoni per le minacce che hanno ricevuto. Una solidarietà per la quale la presidente Masè ha espresso pieno apprezzamento e ha sottolineato l’importanza del parere unanime del Coordinamento. Ù

Il presidente della Federazione delle cooperative Roberto Simoni, ha ricordato la situazione di sofferenza degli allevatori. Inoltre, ha aggiunto che la situazione dell’orso, importato secondo un progetto che non è stato adeguatamente seguito, è diversa da quella del lupo. Infine, ha rinnovato la solidatietà a Fugatti e all’assessore Failoni. Anche il presidente degli Artigiani Marco Segatta ha affermato che va difesa la biodiversità, ma prima di tutto c’è la sicurezza. Gli artigiani che lavorano nel bosco, ha ricordato, chiedono la possibilità di poter usare lo spray anti orso. Un’istanza, ha detto Masè, che il Consiglio cercherà di portare avanti. Rispondendo a Michela Calzà, Segatta ha affermato che l’orso in questo ultimo anno ha rappresentato un impatto emotivo forte. Quindi, è giusto pensare a un controllo di questa specie. Così come per i lupi. Insomma, va fatto un ragionamento a 360 gradi sulla fauna. Chiamata in causa da Vanessa Masè, la dottoressa Ilaria Viola della Pat ha ricordato che orsi e lupi sono altamente tutelati. Per l’orso c’è il Pacobace per il lupo, invece, la rimozione può essere fatta solo con lo strumento della deroga, quindi non sono possibili piani di abbattimento. A livello nazionale c’è un piano lupo vecchio che non contempla l’espansione della specie sulle Alpi dagli Appennini e dai Balcani. Da anni, ha ricordato ancora, si sta lavorando per aggiornare questo piano che consideri tutti gli aspetti della tutela della specie. Il piano, inoltre, secondo le direttive del ministero dell’ambiente, non prevede le deroghe. L’obiettivo è di arrivare a un Pacobace anche per il lupo, ma le posizioni sono molto diverse tra le regioni del Nord Italia e il ministero. Ispra, comunque, ha dato un parere positivo agli abbattimenti di alcuni individui in Trentino, non come deroga ma come esperimento. Il dottor Brugnoli ha ricordato che al Consiglio europeo è stata posta la richiesta di declassare il livello di tutela del lupo che ha ormai raggiunto numeri più che sufficienti per la sua tutela. Comunque, la strada è lunga perché va modificata la convenzione di Berna, poi la direttiva Habitat e infine le modifiche dovranno essere recepite dallo Stato. Sullo spray ha ricordato che la normativa è competenza dello Stato perché viene considerata un

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