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CIA E URZÌ (FDI) * TRENTINO – ALTO ADIGE: « UN ERRORE AVERE UN PRESIDENTE A STAFFETTA CHE INEVITABILMENTE CONSIDERA LA REGIONE UN DOPOLAVORO »

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15.13 - mercoledì 24 febbraio 2021

La Regione torni ad avere un Presidente a tempo pieno e anche garante del ruolo fondamentale dell’Ente che è la naturale cerniera di collegamento tra le autonomie di Trento e di Bolzano.
S i è costituito oggi e lancia subito la sua prima campagna il Gruppo consiliare che in Trentino-Alto Adige rappresenterà Fratelli d’Italia. Assieme al capogruppo Alessandro Urzì, che è anche coordinatore regionale del partito, il consigliere Claudio Cia ha presentato la volontà di restituire alla Regione la dignità e la funzione levatale negli ultimi anni: “Un errore avere un presidente a staffetta che inevitabilmente considera la Regione un dopolavoro” – hanno ammesso Cia e Urzì. “L’ho sperimentato nei due anni di lavoro in Giunta, ho preso atto di come la Regione paghi il prezzo della scelta di accentrare tutti i poteri solo sui presidenti delle province” – riconosce Cia.

“Al contrario l’Ente – chiarisce Urzì – avrebbe un ruolo strategico in politiche comuni come quelli dei trasporti, della grande comunicazione, della sanità – come l’emergenza Covid-19 sta a dimostrare, della cultura. Ma è trattato alla stregua di uno sportello bancomat, senza quella visione che era stata promessa all’inizio della legislatura, ma che ha finito per arrenarsi nelle secche dell’egoismo e delle rigidità di una Volkspartei da sempre nemica del rapporto con Trento” – ha concluso Urzì. Un episodio sconcertante ha visto il Presidente della Regione protagonista solo nelle scorse ore. Spregiudicato e senza alcun rispetto dell’etichetta istituzionale l’incontro proposto dal Presidente Kompatscher al ministro per gli affari regionali Gelmini a Roma.

Presente tutto lo stato maggiore della Volkspartei con tanto di parlamentari, assieme a funzionari della Provincia di Bolzano, per discutere dell’agenda politica dettata dalla centrale della Stella Alpina al Governo. Se si fosse trattato di una iniziativa istituzionale il minimo che ci si sarebbe attesi sarebbe stata la presenza (o per lo meno l’invito) ad una più ampia platea di forze politiche che avrebbero a pari titolo il diritto di rappresentare l’autonomia di fronte al governo. Assenti, ignorati invece gli alleati di Kompatscher sia in Regione che in Provincia, a cominciare dalla Lega, ma per paradosso ignorate anche tutte le altre delegazioni parlamentari rappresentative della Regione, anche la sinistra che pure la Svp con atteggiamento opportunistico alle scorse elezioni politiche aveva sostenuto, salvo poi decidere di governare altrettanto opportunisticamente con la Lega. Per la Volkspartei le Istituzioni sono una proprietà privata, non altrettanto lo è per Fratelli d’Italia che chiederà una verifica di quanti accaduto per la rappresentazione unilaterale a Roma della Regione secondo la Svp.

Fratelli d’Italia, con Urzì e Cia, chiederà un dibattito sul futuro della Regione anche come trait d’union tra le due Provincie nel rispetto dei principi fondamentali su cui è fondata l’Autonomia. La decisione di dimettersi dalla Giunta regionale da parte dell’ex assessore Cia è derivata – hanno ricordato i due rappresentanti di Fratelli d’Italia – dell’incompatibilità con questa visione di chiusura della Volkspartei. Una scelta nata tutta all’interno del Gruppo che si è costituito ora in Regione e che non poteva più tollerare da una parte l’immobilismo dettato dalla Volkspartei e dall’assenza d’iniziativa dell’intera Giunta e dall’altra l’annunciata volontà del partito del Presidente Kompatscher di sostenere il progetto di legge parlamentare che prevede l’abolizione sic et simpliciter della Regione stessa.“Su questi valori fondamentali non accettiamo compromessi” – hanno ribadito all’unisono Urzì e Cia.

 

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