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CCIAA – TRENTO * CAMLAB 11/4 « CENTRALITÀ COMPETENZE COMPETITIVITÀ E SVILUPPO, A PALAZZO ROCCABRUNA IL FORUM » (VIDEOINTERVISTE – CLIP INTEGRALE – PHOTOGALLERY )

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14.02 - giovedì 11 aprile 2024

CamLab: dialoghi su impresa e innovazione”, la rassegna di incontri sul mondo delle organizzazioni proposta da Camera di Commercio e Accademia d’Impresa, è giunta oggi al secondo dei tre appuntamento in calendario per il 2024. Dopo aver approfondito le dinamiche relative al rapporto fra nuove generazioni e mondo del lavoro, questo pomeriggio alle 14.30 nella cornice di Palazzo Roccabruna i riflettori si sono accesi sul tema del “saper fare” e del “saper essere”. Titolo dell’incontro: “La formazione per le imprese trentine: la centralità delle competenze per la competitività e lo sviluppo”. La discussione è stata introdotta da Antonio Calabrò, giornalista, saggista, direttore della Fondazione Pirelli, presidente di Assolombarda e componente del consiglio di amministrazione di molte primarie società italiane. Con lui si sono confrontati i rappresentanti del mondo economico trentino: Gianluca Barbacovi (presidente Coldiretti-Trentino), Fausto Manzana (presidente Confindustria Trento), Mauro Paissan (presidente Confesercenti del Trentino) e Roberto Simoni (presidente Federazione trentina della Cooperazione).

“La formazione – ha esordito il direttore di Fondazione Pirelli – deve puntare sulle conoscenze più che sulle competenze. Sono le conoscenze che consentono di sapere “cosa fare”, “come fare” e “perché farlo”. Le conoscenze sono il frutto di una cultura politecnica, cioè di una cultura capace di fondere l’innovazione tecnologica, come portato della ricerca scientifica, e il gusto del bello, come espressione del sapere umanistico. E’ questa l’essenza del fare impresa italiano”. Ma in un Paese costituito da piccole o piccolissime imprese la formazione è spesso un costo insostenibile per la singola realtà. “Noi siamo da sempre un grande Paese aperto e inclusivo – ha osservatore Calabrò – siamo competitivi, ma inclusivi. Per questo la formazione va concepita come un processo di filiera, un reticolato che investe tutte le imprese che ruotano intorno ad un prodotto. D’altra parte nella radice etimologica di competere – ha precisato – c’è l’idea di tendere insieme ad un obiettivo”. Un concetto fondamentale della nuova stagione economica è, secondo il direttore di Fondazione Pirelli, quello per cui non si deve lasciare indietro nessuno. “Non per un malinteso senso di buonismo, né con meccanismi assistenziali, ma per ragioni economiche, perché oggi la produzione del valore è diffusa, risiede nelle imprese e nei territori. E’ la compagine territoriale che deve essere attrattiva per gli investimenti e per i lavoratori. La politica industriale non deve essere affrontata più per settori, ma per fattori competitivi. Per questo la formazione è uno sforzo che deve mobilitare imprese, politica e associazioni di categoria. La leva fiscale, ad esempio, deve essere utilizzata maggiormente a sostegno della formazione”

Calabrò ha anche sottolineato come il Trentino sia un territorio fecondo dal punto di vista della crescita sociale e imprenditoriale, ma, come per il resto del Paese, deve imparare a raccontare meglio le proprie aziende: “Esiste in Italia – ha ricordato il giornalista – una atavica avversione all’impresa come spazio dei conflitti, degli affari oscuri e non come luogo dove si impara e si crea valore. Noi ci meritiamo un racconto migliore delle nostre imprese. Lo stereotipo dell’imprenditore come “uomo del fare” deve dare spazio anche all’idea dell’imprenditore come uomo che si sa raccontare. Siamo migliori di come ci raccontiamo – ha concluso – e meritiamo di essere protagonisti di una narrazione più efficace. La formazione, d’altra parte, non è solo fare e saper fare, ma anche far sapere”.

L’incontro è proseguito con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei presidenti delle associazioni di categoria trentine. “La realtà – ha osservato Fausto Manzana – è costituita da fatti oggettivi che vanno affrontati non in una prospettiva ideologica, ma economica. Oggi la criticità è la carenza delle risorse, mancano i lavoratori. Quindi anche il tema dei migranti va considerato da questo punto di vista e non esclusivamente in un’ottica di assistenzialismo. Non dobbiamo dimenticare che oggi alcune professionalità sono definite addirittura introvabili”. Manzana ha poi posto l’accento sull’importanza della componente femminile nel mondo dell’impresa: “In questo ambito abbiamo ancora ampi margini per crescere, ma dobbiamo affiancare l’accesso delle donne al lavoro con servizi adeguati di sostegno alla conciliazione lavoro-famiglia”. Il Presidente di Confindustria non ha trascurato il mondo della scuola ipotizzando percorsi pubblici con richiami periodici che possano accompagnare il lavoratore nel corso di tutta la sua carriera: “Con l’inverno demografico non possiamo permetterci il lusso di sostituire le risorse umane, dobbiamo valorizzare e aggiornare quelle che abbiamo”. Gli ha fatto eco Mauro Paissan ricordando che oggi nessuno sa quale lavoro farà nel corso della propria esistenza. “Per questo la scuola oggi deve fare di più. I programmi scolastici vengono aggiornati con troppa lentezza rispetto al cambiamento del presente. Quelli di oggi sono stati definiti secondo modelli di un secolo fa”. Paissan ha anche richiamato la necessità delle imprese e del territorio di essere più attrattivi: ”Un tempo per trattenere le risorse umane era sufficiente mettersi d’accordo sul quantum economico, oggi non basta. I giovani hanno richieste che investono un intero progetto di vita, il modo di lavorare, il contesto in cui l’impresa è inserita. Bisogna costruire una piattaforma territoriale più attrattiva assieme a tutti coloro che hanno responsabilità operative, in cui la formazione è uno degli elementi in gioco”. Gianluca Barbacovi ha esordito con alcune cifre relative al cambiamento del settore agricolo trentino: “Dal 2000 ad oggi abbiamo perso 1.300 imprese agricole, ma la superficie coltivata è aumentata del 7%. Ciò significa che le aziende sono diventate più grandi e come tali hanno bisogno di più tecnologia.” Il Presidente di Coldiretti ha ricordato come l’agricoltura trentina goda di una situazione privilegiata nel campo della formazione per la presenza di istituti di ricerca di eccellenza come FEM, FBK e Università. Roberto Simoni ha richiamato il ruolo della cooperazione trentina nel campo della riqualificazione dei lavoratori e del reimpiego di chi perde il lavoro. “La formazione va intesa oggi come lifelong learning, come un processo che dura tutta la vita, la cui gestione va condivisa fra il settore pubblico e quello privato. Le associazioni di categoria non possono abdicare al proprio ruolo: devono farsi promotrici della formazione per non lasciare indietro nessuno in un mondo in cui saremo sempre meno a lavorare e in cui ognuno dovrà essere più produttivo”. Simoni ha sottolineato anche come l’aggiornamento delle competenze debba essere trasversale: vale per la scuola, l’impresa, la politica e la pubblica amministrazione: “La partita  futura per un territorio piccolo come il nostro si giocherà sul terreno  delle nuove competenze per tutti i soggetti economici. L’intelligenza artificiale non ci creerà il problema della riduzione dei posti di lavoro, ma quello della necessità di rispondere tempestivamente a cambiamenti sempre più veloci. Per farlo abbiamo lo strumento dell’aggiornamento delle competenze. La sfida si disputerà su quanto velocemente sapremo aggiornare le nostre risorse e inserirle efficacemente nei processi produttivi. Da questo punto di vista la nostra Autonomia ci permette di essere nuovamente, come altre volte nella nostra storia, un laboratorio d’innovazione”.

L’incontro è stato moderato da Chiara Zomer, giornalista de l’Adige. E’ stato introdotto dal saluto del Segretario generale della CCIAA, Alberto Olivo e del direttore di Accademia d’Impresa, Bruno Degasperi.

 

Il 18 aprile alle ore 17.00 nell’ultimo appuntamento della rassegna CamLab 2024 il dibattito verterà sul tema della staffetta generazionale nell’appuntamento dal titolo: “Il cambio di guardia nelle imprese: convivenza e passaggio generazionale”. Franco Cesaro, consulente aziendale e docente alla Statale di Milano si confronterà con Andrea Basso, presidente ANCE, Claudio Filippi, esponente dell’Associazione artigiani del Trentino, Giulia Fontana, in rappresentanza di CIA-Agricoltori italiani Trentino e Gianmarco Palmieri, esponente di Confcommercio-Trentino.

 

 

 

VIDEO INTEGRALE EVENTO

 

 

 

I relatori:

Gianluca Barbacovi, presidente Coldiretti Trentino;
Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, presidente di Museimpresa e di Assolombarda, giornalista;
Fausto Manzana, presidente Confindustria Trento;

 

 

INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE CCIAA TRENTO, DOTTOR ALBERTO OLIVO

 

 

INTERVISTA AL PRESIDENTE CONFINDUSTRIA TRENTO, DOTTOR FAUSTO MANZANA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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