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VERDI SINISTRA TRENTINO * SCUOLA – VACANZE CARNEVALE : « INACCETTABILE LA RICHIESTA DELL’ASSESSORA GEROSA AI DOCENTI, DI NON ASSEGNARE I COMPITI »

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15.12 - venerdì 2 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Non si può cambiare la scuola a tavolino. In questi giorni stiamo assistendo a una vergognosa intromissione da parte della politica nel mondo della scuola. Se l’organizzazione dell’istruzione trentina è in capo alla Provincia, fino a prova contraria la libertà di insegnamento è un diritto di cui i docenti non sono ancora stati privati. Ecco dunque perché, come Alleanza Verdi Sinistra, reputiamo inaccettabile la richiesta ufficiale fatta dall’Assessora – o Assessore, se preferisce – Gerosa ai docenti di non dare compiti durante le vacanze di Carnevale.

Già è da considerarsi grave l’interruzione delle attività scolastiche per un’intera settimana in occasione delle vacanze di Carnevale, una scelta portata avanti dalla Giunta Fugatti per motivi legati al turismo interno e non certo dettata da un preciso modello didattico. Questa decisione punta, infatti, a spingere le famiglie a investire sul territorio optando per la settimana bianca o per qualche giornata sulla neve, ma appare quanto mai miope, visto che la nostra provincia risulta il fanalino di coda tra gli stipendi del nord-est e comunque sotto la media italiana, a fronte peraltro di costi della vita quotidiana (a partire da mutui e affitti) spesso più elevati rispetto a quelli che si hanno in altre Regioni.

In molti casi quindi, soprattutto per le famiglie con figli alla scuola primaria, questa scelta si tradurrà in giorni di ferie bruciati o – peggio ancora – nell’obbligo per le famiglie di contattare delle baby sitter, con un ulteriore aggravio economico.
Alla luce di ciò, è ancora più grave che esponenti del mondo politico si spingano a proclamare anche come debba agire la scuola: molti docenti già propendono per un carico lieve di compiti in occasione delle principali festività nazionali, ma nel loro caso è una scelta ponderata alla luce della programmazione didattica portata avanti per il bene dei ragazzi, non una decisione assunta a tavolino per compiacere qualche amante dello sci alpino.

Se con questo tema siamo ai limiti della farsa, ad ogni modo, ben più serio è il dibattito rispetto all’abolizione dei debiti estivi, anche perché non si capisce ancora in quale modo potrebbero essere rivisti. A riguardo, peraltro, le posizioni di chi agisce nel mondo dell’istruzione sono molto variegate e bisogna considerarle nella loro complessità per cercare di migliorare davvero la scuola trentina senza cadere nel bieco populismo.

Da un lato c’è la richiesta di tanti professori e presidi di ripristinare l’esame a settembre per ridare alla scuola il ruolo centrale che merita nella vita dei ragazzi e delle loro famiglie, dall’altro ci sono i timori di quanti evidenziano come un irrigidimento della scuola, con un possibile aumento delle bocciature, potrebbe incrementare il numero dei NEET (Not in Education, Employement or Training), già preoccupante nella nostra provincia come nel resto d’Italia. In mezzo ci sono le ragazze e i ragazzi che chiedono alla scuola di essere una presenza autorevole e credibile nella loro vita, oltre che uno spazio dove mettersi alla prova e sperimentare – a volte con fatica, altre con gioia -, seguiti da persone attente e competenti.

Davanti a questa situazione complessa, chiediamo quindi che le istituzioni non restino sorde alla voce di quanti da anni, all’interno del mondo scolastico, portano avanti idee, progetti e visioni che troppo spesso sono cadute nel vuoto. C’è quindi bisogno che la Provincia funga da regia per la costituzione di un tavolo operativo che veda la partecipazione diretta e attiva dei veri attori del mondo della scuola – presidi, docenti e consulta degli studenti – in modo tale da non scadere in un accordo a ribasso, ma per costruire insieme una riforma radicale capace di rilanciare l’istituzione scolastica, partendo da quanto è già stato proposto e allo stesso tempo guardando anche a modelli diversi realizzati in altri Stati e alle varie sperimentazioni presenti sul nostro territorio provinciale e nazionale.

 

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Andrea Massironi

Docente e attivista di Alleanza Verdi Sinistra

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