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UNIAMOCI TRENTINO APS * RSA: TONDINI, « AUMENTO RETTE, IL NEO INSEDIATO ASSESSORE TONINA PARE INIZIARE CON IL PASSO SBAGLIATO »

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14.49 - sabato 23 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il gruppo S.O.S. RSA – Rispetto Solidarietà Assistenza, che cura i rapporti degli associati ad UniAMOci Trentino APS con le Residenze Socio Assistenziali del territorio della Provincia Autonoma di Trento a tutela loro e dei famigliari ivi residenti, esprime il proprio rammarico circa l’annunciato aumento delle rette per i cosiddetti “ospiti” delle strutture (che ospiti a quanto risulta non sono, dato il conto salato che pagano mensilmente le famiglie costrette a ricorrere a detta soluzione). Il neo insediato Assessore Tonina pare iniziare decisamente con il passo sbagliato esprimendo il proprio nulla osta in merito all’aumento delle rette: dopo tre anni di dure restrizioni e carenze nei servizi offerti.

Tale aumento è ingiustificato rispetto all’offerta dei servizi ed ora è a rischio anche l’assegno di accompagnamento, dopo l’entrata in vigore della Legga 33/2023 e l’unica soluzione pare essere quindi la sospensione di RID e pagamenti, via che come associazione che tutela i diritti umani a 360° sosteniamo e sosterremo appieno, unitamente alla richiesta di rimborso a famigliari e residenti per i servizi fatturati ma mai erogati durante i lunghi periodi di restrizioni.

Le rette comprendono infatti una componente sanitaria ed una componente sociale (tariffa sociosanitaria) e laddove queste sono mancate e continuano a mancare, pur essendo sempre regolarmente saldate dai pazienti, la struttura deve provvedere a rimborsare il maltolto, così come vanno annullati i pagamenti imposti ai cosiddetti “namir” e pazienti gravi, per legge interamente a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

L’Assessore Tonina aveva più volte dichiarato di volersi recare di persona presso varie strutture del territorio provinciale per verificare quali siano le criticità del Servizio Sanitario trentino, ma possiamo risparmiargli un’uscita (e un pranzo?) aiutandolo a comprendere che l’aumento delle rette non è accettabile, dal momento che queste sono già molto alte e sono molte le famiglie che si trovano in condizione di scegliere fra un’adeguata (?) assistenza ad uno o più famigliari oppure a “tirare fine mese”, come si suol dire.
A questo punto dichiariamo il nostro impegno affinché si interrompano i pagamenti delle rette, che più che essere alzate dovrebbero essere abbassate, viste le numerose carenze nei servizi offerti e talvolta completamente assenti.
Le risorse finanziarie previste dal PNRR più che in digitalizzazione vanno investite nel settore sanitario, pianificando e programmando gli investimenti, arrivando non solo al ripiano dei costi, ma anche ad un abbassamento delle tariffe.
Ed invece no, data la mala gestione di chi non sa nemmeno applicare le leggi in vigore, si è arrivati a stabilire, senza discutere, un aumento.
I nostri associati ed i famigliari in generale trovano inammissibile che detta incapacità gestionale finisca per gravare, ancora una volta, sulle fasce più deboli della comunità: le famiglie pagano e sono quindi, insieme ai propri cari, da considerarsi come portatori di interesse e devono essere messe in condizione di incidere sul serio in ambito decisionale.
Non è infatti sufficiente essere rappresentati nel comitato di gestione della struttura se poi i conti e le somme si tirano in altra sede: si raccoglie così, oltre al danno, anche la beffa di una parvenza di coinvolgimento.

Ci chiediamo, ad esempio, da cosa potrebbero essere giustificati detti aumenti: sicuramente il ricalcolo non è imputabile agli operatori, nettamente sotto numerati grazie ai ridicoli paramenti che l’assessorato stesso ha ritoccato al ribasso.
Viene quindi forse chiesto alle famiglie di sanare i costi di una cattiva gestione di un sistema “pubblico” che a seconda di come tira il vento, diventa improvvisamente “privato” e sia l’APSS che la PAT dichiarano talvolta di non poter interferire in quello specifico settore ed è ora di dire BASTA alle cariche di Presidenti e Direttori che avvengono per designazione politica.

Preme inoltre sottolineare che ad un anno esatto dalla decadenza di ogni tipo di restrizione imposta in periodo pandemico, gli accessi a molte strutture trentine sono ancora inibiti e/o regolati in modo curioso in base alle convinzioni dei vari direttori sanitari, che agiscono spesso riducendo od imponendo fasce orarie per le visite dei parenti, pur esistendo una forte base normativa sia provinciale che nazionale richiamante al ripristino di accessi e visite come in periodo pre pandemico
Con l’occasione si ringraziano tutti i lavoratori e il personale sanitario delle RSA che ogni giorno si adoperano nel rendere migliori le giornate dei residenti e si AUGURA a tutti loro BUON NATALE.

 

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Presidente Laura Tondini
Gruppo S.O.S. RSA per il Consiglio Direttivo di Uniamoci Trentino APS

Caro direttore, cari infermieri, operatori ed educatori: buone feste.
Ci siamo trovati con il nostro gruppo SOS RSA – Solidarietà Rispetto Assistenza – in una fredda sera di dicembre nella nostra saletta senza riscaldamento per produrre alcune palline di Natale, inviate in dono per essere appese agli alberi di Natale di alcune strutture trentine. Dentro quelle palline c’è riportata la scritta “Ciò che tu sei, io ero. Ciò che io sono, tu sarai” ed una foto raffigurante mani giovani che stringono mani anziane.

Pesa come un macigno, quella palla. Contiene il peso di tre anni trascorsi senza abbracci, abbracci negati, abbracci limitati, nonché sorrisi nascosti e lacrime in tasca. A volte pensiamo che esista una qualità della vita ben più importante della quantità: vedete, quando si arriva a novant’anni, ma anche molto prima, il tempo inizia a scorrere in un altro modo. È più lento, noioso a tratti, eppure quel tempo distratto ci vuole tutto, per fare le stesse cose che si facevano da giovani. Il tempo, per chi si rende conto di non averne più molto, si conta per tappe da raggiungere: la visita di un figlio, la nascita di un pronipote, la trasmissione della televisione, il momento dello smalto e della parrucchiera, due chiacchiere di socializzazione ma soprattutto anche solo un attimo di felicità.

Caro infermiere, caro operatore, ma perché non lo riconosci a gran voce che non ce la fai a star dietro a 15 persone che hanno bisogno di essere lavati come i bambini ma pesano 20 volte tanto anche se sempre più gracili?

Perché vedi spesso cose che non funzionano ma passi oltre?… Di cosa hai così paura?

Ciò che tu sei, io ero: perché vedi, c’è un momento nella vita di tutti in cui ci si sente forti e la casa di riposo sembra così lontana. È il momento in cui il tempo scorre spedito, si hanno mille cose da fare e si corre come dei criceti dentro una ruota: proprio come i criceti non si fa effettivamente tanta strada, ma in quel momento dell’ esistenza non ci si accorge dell’ inutilità di questo moto centrifugo che spesso poi ci rigetta a pezzetti.

Ciò che io sono, tu sarai: E poi, all’improvviso, come quando da signorina hanno iniziato a chiamarti signora, ci si sveglia più fragili. Il corpo rallenta e si ammala spesso progressivamente. Ci si sporca la biancheria intima e nei momenti in cui ci si accorge di come si è diventati, si piange tanto. In un battito di ciglia ti ritrovi in balìa delle decisioni degli altri: conta il parere di tutti, proprio di tutti… tranne che quello dell’ interessato, di te stesso che non riesci più ad esprimere.

In Trentino ci sono ancora strutture dove l’accesso non è consentito come prima della pandemia, eppure la normativa c’è: ricordi cosa ti abbiamo detto poco fa, circa il modo di misurare il tempo, ad un certo punto? E se un giorno toccasse a te? E se ti spegnessi all’improvviso e non ce la facessi ad arrivare alle 8.00 del mattino dopo, ed ad uno dei tuoi figli fosse negato di entrare?
Protocolli, normative, circolari: ciò che io sono, tu sarai. Davvero non puoi farci niente? Davvero non vuoi parlare e smettere di mettere la polvere sotto al tappeto? Non dire che non le vedi le persone che restano a letto tutto il giorno, che tengono lo stesso pannolone e mantengono lo sguardo fisso nel vuoto: chissà a cosa pensano!

Sappiamo che siete tutti molto impegnati, che certamente quello che succede non succede per volontà o cattiveria: ma accade comunque, e dobbiamo, tutti, insieme, fare qualcosa. Ciò che io sono, tu sarai. Buon Natale
Cordialmente,

 

Presidente Laura Tondini

Consiglio direttivo di Uniamoci Trentino APS

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