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“RETE CITTADINI“ * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA TRENTO: « PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA REDATTO IN MODO APPROSSIMATIVO E CON GRAVISSIME CARENZE »

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20.23 - domenica 2 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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COMMENTO DELLA RETE DEI CITTADINI ALLA PARTECIPAZIONE ALLA CONFERENZA STAMPA SUL TEMA MERCI PERICOLOSE, RUMORE E VIBRAZIONI DI SABATO SCORSO 1° APRILE ASSIEME A CMST E COMITATO VIA BRENNERO.

A nome della rete dei cittadini intendiamo esprimere la nostra completa vicinanza e condivisione delle posizioni che il comitato mobilità sostenibile, nella persona dell’ingegner Viglietti, ha espresso riguardo ad alcune delle gravissime criticità presenti nel progetto di circonvallazione ferroviaria.
Progetto di fattibilità tecnico economica che è stato redatto in modo assolutamente approssimativo con gravissime carenze; oggi vengono illustrate solamente quelle relative al passaggio di merci pericolose attraverso la città di Trento e quelle relative ai pericoli derivanti dalla propagazione del rumore e delle vibrazioni sia in fase di cantiere che in fase di esercizio.

Anche la rete dei cittadini aveva proposto un’alternativa progettuale a questo progetto di fattibilità, che è una mezza circonvallazione, così da poter eliminare a priori le problematiche relative al transito delle merci pericolose del rumore e delle vibrazioni in ambito cittadino nonché le interferenze con le aree ex Sloi ed ex carbochimica, i pericoli per le sorgenti e le interferenze possibili con la paleofrana della Marzola.
Questo progetto manca l’unico obiettivo che era alla sua portata e cioè l’eliminazione dal centro abitato di rumore, vibrazioni e transito di merci pericolose, che rientrava invece tra gli obiettivi previsti dal protocollo siglato nel 2018 e rinnovato nel 2019 tra Comune di Trento provincia e da R.F.I.

Entrare con la nuova ferrovia nella città fino a pochi metri dal centro storico è una scelta progettuale che non trova giustificazione. L’efficacia della circonvallazione ferroviaria è nulla fintanto che non sarà quadruplicato il binario tra Monaco e Verona e quindi in una prospettiva estremamente lontana. Giova anche ricordare che proprio recentissimamente un esponente di uno degli ordini professionali di Trento ha dichiarato di essere felice della prospettiva di poter percorrere la distanza tra Trento e Monaco in due ore anziché nei tempi attuali che consente la linea ferroviaria.
Questa persona, professionista stimato, non sa neppure che questa è una linea ad alta capacità e non ad alta velocità e che la velocità di percorrenza tra Trento e Monaco sarà innalzata solo ed esclusivamente grazie al tunnel del Brennero e non per la eventuale realizzazione di una circonvallazione di Trento, dove correranno solamente treni merci.

I treni ad alta velocità tra la Germania e l’Italia non esistono ora e non esisteranno nemmeno in futuro anche quando sarà completato il quadruplicamento dei binari tra Monaco e Verona. L’opera serve solo ed esclusivamente ad aumentare la capacità dei treni merci e non a ridurre i tempi di percorrenza tra il Nord e sud delle Alpi per i treni passeggeri.L’affermazione del professionista, che ricopre un ruolo di assoluto rilevo richiamata sopra, serve a dimostrare in modo esemplare quanta disinformazione vi sia nella nostra città, riguardo alle prospettive legate alla circonvallazione ferroviaria, anche da parte di figure tecniche e che comunque, per il ruolo che ricoprono, dovrebbero essere molto informate di ciò che riguarda il Piano di fattibilità tecnico Economico della circonvallazione ferroviaria di Trento e la visione generale di cui esso fa parte.

Errori e grossolanità progettuali come quella ricordata nella redazione del calcolo vibrazionale che ha preso uno studio redatto da R.F.I. per la pianura padana tra Milano e Pavia e l’ha utilizzata invariata nella situazione di Trento, estremamente diversa sotto tutti i punti di vista geologico e morfologico, dimostra la scarsa professionalità che traspare dalla lettura del progetto di fattibilità tecnico economica. Anche la classificazione come edifici commerciali anziché residenziali sia delle Fornaci, che della sede di Abilnova (dove vi sono numerosi appartamenti abitati), conferma la pochezza progettuale. Sia l’errata classificazione degli edifici, che l’uso improprio della relazione vibrazionale redatta per la pianura padana e utilizzata in un ambiente completamente diverso, sono state rilevate nel corso dell’esame del progetto e figurano tra le numerosissime prescrizioni che dovranno essere rispettate nella redazione del progetto esecutivo.

Sorge però una domanda spontanea: quanto diverso è l’atteggiamento della pubblica Amministrazione nei confronti dei cittadini “comuni”, ai quali certamente non sarebbe stato consentito di proseguire l’iter di approvazione della proposta progettuale prima di aver corretto i numerosi e gravi errori che si rilevano del progetto di fattibilità tecnica ed economica della circonvallazione ferroviaria.
Di norma anche in presenza di lievi carenze o errori il progettista viene invitato a ritirare la domanda di approvazione del progetto (grande o piccolo che sia), a correggere tutto e, solo dopo, a ripresentare la domanda. In questo caso si è approvato un enorme progetto senza chiedere né la correzione degli errori, né le necessarie e gravi integrazioni progettuali, e neppure la dimostrazione tecnica che tutte le criticità potrebbero essere superate e, se ciò fosse possibile, a quali costi aggiuntivi.

Per questi motivi la rete dei cittadini non smetterà mai di denunciare sia le carenze progettuali che le enormi problematiche che la nostra città si troverà ad affrontare nei prossimi anni senza avere, in realtà, alcun beneficio concreto a fronte di gravi rischi e di sicuri importanti disagi, che si potevano sicuramente evitare con diverse scelte progettuali. Un ultimo pensiero va alla tempistica prevista, che ipotizza la fine lavori al 30 giugno 2026, quando è di ogni evidenza che le ipotesi della tempistica sono troppo ottimistiche, ed anche il semplice confronto con altri cantieri analoghi dimostra il contrario. Sappiamo che uno sforamento comporterà la perdita del finanziamento PNRR ed il Governo sta valutando di escludere i progetti “chimera”, in quanto l’aumento generale dei costi impone di rinunciare ad alcune opere, a partire da quelle, ovviamente, più difficili da completare in tempo.
Motivo in più per rinunciare al finanziamento PNRR e riprogettare, con maggiore approfondimento, l’ipotesi di circonvallazione ferroviaria di Trento.

 

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La rete dei cittadini

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