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RCC * VACCINI: LORENZIN, « SE PER IL GOVERNO IL PROBLEMA DELLA MIA LEGGE È PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ, CAMBINO PURE IL NOME MA LASCINO L’OBBLIGATORIETÀ »

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15.00 - martedì 12 marzo 2019

Vaccini, Lorenzin: “Se per il governo il problema della mia legge è che si chiama Lorenzin, cambino pure il nome ma lascino l’obbligatorietà. Sottovalutare l’esavalente è molto pericoloso. Barillari? Un incosciente e irresponsabile. La sua parola non vale quanto la mia. Trovo incredibile che ci sia tutta questa disattenzione, ignoranza e anche incapacità di avere empatia per chiunque non può essere vaccinato e vede messa a rischio la propria vita”

L’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin, deputata di Civica Popolare, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’iniziativa di Salvini che con una lettera aveva chiesto alla ministra Grillo un decreto d’urgenza per far entrare a scuola i bambini non vaccinati. “Il ministro Giulia Grillo ha fatto bene a resistere alle pressioni di Salvini –ha affermato Lorenzin-, anche perché Giulia Grillo ha i dati dell’Oms, ha i dati dell’epidemia che c’è nel mondo. L’Italia viene presa ad esempio come Paese che ha introdotto una normativa che ci ha permesso di arrivare a dei dati che mostrano una regressione dei casi di morbillo, che in Italia e Romania erano i più alti d’Europa. Non si capisce come abbia fatto il ministro dell’interno a suggerire al ministro della salute di non applicare la legge”.

Riguardo il ddl per introdurre il cosiddetto obbligo flessibile. “Non ho capito se il problema dell’attuale legge è che si chiama legge Lorenzin. Per quanto mi riguarda possono cambiare nome, ma vorrei che facessero rimanere la legge com’è visto che ha innalzato le soglie della copertura vaccinale. Il motivo per cui abbiamo reintrodotto l’obbligatorietà è perché purtroppo, dopo averla tolta nel ’99, è crollata completamente la percezione del rischio da parte dei cittadini e i movimenti no-vax hanno trovato terreno fertile, purtroppo anche nei partiti politici, come quelli che fanno parte della maggioranza di governo. Aver reintrodotto l’obbligo ha ricondotto ai termini di igiene e di salute pubblica un tema importante come quello delle vaccinazioni. Se ora l’attenzione rimane solo sul morbillo vuol dire che rimane sulla quadrivalente, ma sottovalutare l’esavalente è molto pericoloso”.

146 portavoce del M5S hanno firmato una lettera per chiedere che sia superato l’obbligo vaccinale previsto dal ddl Lorenzin. Tra questi c’è anche il consigliere del M5S in Regione Lazio Davide Barillari che, a Radio Cusano Campus, ha dichiarato che “la legge Lorenzin ha generato una completa confusione. E’ passata la percezione di una scienza monotematica, monovoce, la scienza invece deve essere democratica”. “Barillari ha le idee molto confuse su questo e su altri temi –ha dichiarato Lorenzin-. Dica quello che gli pare, il dato vero è che è un incosciente e un irresponsabile.

La scienza non è democratica, la scienza è mossa dal metodo scientifico che ha alla base il dubbio e, poiché il dubbio e il metodo scientifico sono stati sviluppati intorno ai vaccini e da 200 anni sono l’arma numero uno contro le epidemie, le cose che dice Barillari non sono vere e la sua parola non vale quanto la mia. Purtroppo quello che lui dice è reso non veritiero e non oggettivo da milioni di studi scientifici, che sono stati fatti in tutto il mondo. Dopodichè Barillari può parlare come può parlare un premio Nobel, mi chiedo però se tutti noi rispetto ai nostri figli preferiamo dare retta a Barillari o a un premio Nobel. Poi c’è lo Stato. Siccome la vaccinazione non è una questione individuale, ma una questione collettiva di sicurezza, diventa un tema di salute pubblica.

Per cui la scelta individuale cade nel momento in cui metto in dubbio la sicurezza degli altri e cioè di tutti quelli che non possono scegliere, o perché sono troppo piccoli per essere vaccinati o perché hanno malattie che non permettono di vaccinarli. Trovo incredibile che ci sia tutta questa disattenzione, ignoranza e anche incapacità di avere empatia per chiunque non può essere vaccinato e vede messa a rischio la propria vita se si prende un’influenza, figuriamoci se si prende il morbillo, gli orecchioni o la pertosse. Questa la trovo una non civiltà”.

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