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” OFFICINA COMUNE” * ELEZIONI COMUNALI: « INCONTRO CON AZIONE – CAMPOBASE – CIVICI – FUTURA – M5S – PD – PATT – RINASCITA – ROVERETO AL CENTRO – ROVERETO LIBERA, SI ITALIANA – EUROPA VERDE. »

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15.47 - giovedì 11 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Vediamo oggi, nella città che abitiamo, che a livello politico-amministrativo manca entusiasmo, si respira staticità e disincanto, manca ed è mancata partecipazione capace di redistribuire potere. Vediamo che la politica si pratica, in maniera attiva, spesso al di fuori dei partiti e della politica istituzionale. E questo ha sicuramente a che fare con le ragioni che rendono questi contesti difficilmente accessibili quando non ostili.

Come Officina Comune vogliamo promuovere la costruzione di un’idea partecipata di futuro, diversa da quella che vediamo oggi. Crediamo che solo se siamo capaci di immaginare, e di farlo insieme ad altri e ad altre, saremo capaci di trasformare e di dare forma a quell’idea di futuro della quale abbiamo bisogno. Crediamo in nuove alleanze, capaci di costruire confluenza. Alleanze sui temi, tra mondi, sui modi di fare politica. Su questo ci interroghiamo perché crediamo che solo lavorando in maniera collettiva si possa superare quel concetto di responsabilità individuale che ci vuole soli all’interno del mondo.

Crediamo anche che ci sia bisogno di riscattare la politica perché rimane uno strumento potente per cambiare le cose e costruire un mondo più giusto in cui riconoscerci comunità; sappiamo che per cambiare c’è bisogno di mobilitazione sociale e di volontà politica.

E sappiamo che è necessario, con generosità, fare proposte concrete. Il manifesto (in allegato) che abbiamo elaborato è il documento valoriale che ci unisce rispetto al luogo che vorremmo abitare, vuol essere il primo punto di convergenza politica e programmatica. Il manifesto ci sta guidando nella costruzione di un programma elettorale insieme a uno strumento che abbiamo definito “lenti”, pilastri valoriali attraverso i quali guardare alla città e sviluppare i diversi temi da affrontare. Le quattro lenti in sintesi sono:

Lotta alle disuguaglianze. Significa dare possibilità, creare le condizioni affinché tutte le persone abbiamo equità di accesso nei diversi ambiti, dai servizi al lavoro e anche alla partecipazione pubblica e politica. Vogliamo avere un approccio intersezionale alle disuguaglianze, a partire dal riconoscere vincoli, svantaggi e privilegi esistenti nella nostra società. Questa è la lente che ci ha guidato sin dall’inizio e che vogliamo continuare a portare avanti per una redistribuzione di risorse e opportunità, a partire dall’opportunità di partecipare al percorso che è Officina.

Interdipendenza e cura. Siamo consapevoli che, come esseri umani, siamo interconnessi. Dobbiamo quindi riconoscere di essere vulnerabili perché abbiamo assoluto bisogno di sistemi di relazioni e di cura. Vorremmo quindi che la cura fosse il principio organizzatore tra le persone e con il territorio. Sappiamo che nella nostra società l’attività di cura viene svolta più dalle donne rispetto agli uomini. Abbiamo bisogno di riconoscere il valore della cura e redistribuire responsabilità e tempo di cura per dare la possibilità di organizzare il proprio tempo in modo più equo anche per quanto riguarda la partecipazione politica.

Ecologia. Siamo in una crisi climatica, che sta portando la terra a essere sempre più martoriata e inospitale, anche per la nostra vita. Dobbiamo quindi riconoscere il nostro privilegio, di persone che per il nostro stile di vita abbiamo un forte impatto sull’ambiente e il clima e abbiamo anche la possibilità di agire Vogliamo quindi guardare al futuro impegnandoci a considerare l’ecologia in ogni scelta che facciamo sia per mitigare che per adattarci ai cambiamenti climatici.
Partecipazione. Come gruppo crediamo nella democrazia rappresentativa, ma crediamo anche che la voce di cittadini e cittadine non si possa ridurre solo al voto. Vogliamo che la partecipazione sia un elemento fondante del nostro metodo di costruire proposte. Con il lavoro che proviamo a fare da anni, vogliamo aiutare a capire quanto molte scelte siano politiche e non puramente tecniche o inevitabili come spesso ci vengono proposte.

Attraverso queste lenti vogliamo far passare temi, nomi, programmi, azioni. Lo faremo quando saremo dentro l’amministrazione, ma continueremo in ogni caso a farlo anche da fuori, come gruppo di cittadini e cittadine attive. Perché, non è mai dipeso tutto da noi, ma dipende da noi tutte e tutti. All’interno di questo processo, crediamo ci sia bisogno di ripensare le forze politiche, quelle esistenti e quelle che dovranno nascere, per farle diventare piattaforme che permettano alle persone di esprimere i propri bisogni e desideri e di attivarsi collettivamente. Crediamo sia indispensabile muoversi verso la società, attraverso pratiche e di ascolto, e nel contempo sia obbligatorio accogliere e raccogliere al proprio interno parte della società, facendo spazio al nuovo (pensiamo alle donne, alle persone giovani, alle persone con background migratorio, a quelle escluse dalla politica).

Nella serata di ieri, mercoledì 10 gennaio, abbiamo quindi convocato negli spazi dell’Urban Center un tavolo allargato al quale sono state invitate tutte le forze politiche che abbiamo reputato, in qualche modo ed almeno in questa fase, come potenzialmente affini alla nostra proposta di valori.

Obiettivo della serata è stato presentare la proposta e le idee di Officina Comune alle forze politiche che possono condividere il nostro orizzonte valoriale, lanciando la proposta di aprire un confronto che possa evolvere in un percorso comune in vista delle elezioni comunali.

Hanno partecipato all’incontro rappresentanti di Azione, Campobase, Civici per Rovereto, Futura, Movimento 5 stelle, Partito Democratico, Patt, Rinascita Rovereto, Rovereto al Centro, Rovereto Libera, Sinistra Italiana, Europa Verde.

 

 

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Una città coraggiosa, che non ha tutte le risposte, ma ascolta e analizza con consapevolezza problemi e desideri; che promuove l’auto-organizzazione e riconosce la politica come spazio di possibilità; che sperimenta soluzioni e che sceglie il proprio futuro guidata dall’amore per il proprio territorio, dalla capacità di ragionare e dall’immaginazione di chi la abita. Una città vicina e aperta, che fa del coinvolgimento e della partecipazione a tutti i livelli il primo metodo di amministrazione; che comunica in maniera trasparente; che promuove per tuttз il diritto di esserci e di prendere parola.

Una città di tuttз, che accoglie la convivenza delle differenze; che lotta contro le discriminazioni di genere, razza, orientamento sessuale, età, classe, origine etnica, disabilità, religione, dei corpi e di ogni altra diversità; che riconosce il diritto all’autodeterminazione; che fa spazio e costruisce luoghi sicuri di ascolto e di confronto per tutte le persone. Una città che cura e che si prende cura, dei paesaggi e di chi li vive; che recupera le aree abbandonate e lo spazio pubblico; che difende i beni comuni riconosciuti dalla collettività; che presta attenzione ai determinanti della salute per migliorare le condizioni di vita e contribuire al benessere deз singolз e della comunità.

Una città abitabile, che indirizza le trasformazioni urbane secondo principi di equità, accessibilità, sostenibilità e adattamento; che promuove una mobilità verde; che lotta contro l’inquinamento e la crisi climatica perché cosciente dei limiti fisici e ambientali del mondo; che è consapevole dell’importanza di riconoscersi ecosistema. Una città giusta, che si preoccupa di assicurare a tuttз l’accesso alla sanità e all’istruzione pubblica, alla casa, al cibo, al lavoro, all’energia pulita e all’informazione; che redistribuisce e condivide le proprie risorse per garantire opportunità, ridurre le disuguaglianze sociali e colmare i divari territoriali.

Una città interdipendente, luogo di incontro e di scambio, di conoscenza e di innovazione, luogo di collegamento con l’arco alpino, l’Europa e il mondo; casa di una collettività che si muove e costruisce alleanze; consapevole della fondamentale necessità di stare in relazione con altri contesti e territori.

Una città contemporanea, che promuove la creazione artistica e la cultura e investe sulla formazione e sulla ricerca scientifica, tecnologica e sociale; che valorizza il proprio patrimonio materiale e immateriale, e costruisce spazi di conoscenza trasversali e di sperimentazione continua.
Una città solidale, che crea economie di prossimità e vuole promuovere forme alternative di mercato più sostenibili e solidali; che genera ricchezza e posti di lavoro con politiche occupazionali eque e inclusive; che contribuisce a realizzare una nuova forma di democrazia economica.
Una città che cambia, guidata da metodi partecipativi che redistribuiscono potere; che aprono spazi di ascolto, valutazione, conflitto e confronto; che accolgono il pluralismo e la complessità; che generano una prospettiva radicale e femminista da cui guardare, creare, immaginare alternative e nuovi mondi.

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