(Fonte: Claudio Civettini) – Minoranze linguistiche e centralismo della Provincia di Trento. Bocciata una donna e premiato il manuale Cencelli nominando un consigliere provinciale a presidente del network sulle lingue minoritarie.
La Giunta provinciale ne combina una al giorno all’interno di meccanismi dove l’ipocrisia è il vero collante di questa maggioranza che non c’è.
Per quanto riguardo la rappresentanza del Network sulle lingue minoritarie, si prende atto che una persona di riconosciute competenza ed esperienza quale è la dottoressa Rasom – la quale peraltro è richiesta proprio per le sue conoscenze e per la sua preparazione a livello europeo – è stata bocciata dalla Giunta provinciale per quanto riguarda la presidenza di siffatta realtà, in favore del plurincaricato consigliere Detomas che nonostante i vari ruoli che già ricopre, pur non avendo il dono dell’ubiquità, ha così aggiunto un nuovo incarico alla sua invidiabile collezione.
Questo credo sia un percorso di scarsa apertura mentale dal punto di vista politico poiché, se una nomina doveva essere fatta, corretto sarebbe stato – pur essendo a conoscenza del fatto che la Provincia è socia di questo organismo – che tutto passasse attraverso la condivisione con quella che è la gestione del Comun General de Fascia e, per quanto riguarda le minoranze linguistiche, la condivisione di una presenza, che attraverso la pluralità, potesse dare lustro al percorso di tutela non solo delle minoranze, chiaramente, ma anche della presenza femminile all’interno dell’Istituzione.
Invece le cose sono andate come detto, con buona pace di una maggioranza politica che fino ai ieri dichiarava di battersi per un disegno di legge elettorale per le quote di genere.
Quando si dice la coerenza!
Foto: archivio Consiglio provinciale Pat
