News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

ITALIA NOSTRA – TRENTINO * PIAZZA DUOMO: « TENDAGGI DA SOLE APPLICATI SULLE FACCIATE DIPINTE, NECESSARIO SALVAGUARDARE GLI AFFRESCHI »

Scritto da
23.10 - mercoledì 17 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Il Consiglio direttivo di Italia Nostra segue con vivo interesse e condivisione il tema sollevato dai consiglieri comunali Alberto Pattini e Tiziano Uez sulla salvaguardia delle pregiate facciate dipinte che caratterizzano il centro storico di Trento. Rientra in tale contesto anche la richiesta di rimozione delle tre grandi tende parasole di colore verde, che alterano fortemente la percezione delle superfici affrescate delle case in Piazza Duomo, nascondendone persino, in parte, anche la decorazione di base.

L’edificio in oggetto presenta in facciata un apparato pittorico della massima importanza sotto il profilo della qualità artistica e della ricchezza dei significati simbolici ivi espressi. Il volume Trento città dipinta, pubblicato per iniziativa di Italia Nostra un anno fa, ha dedicato molto spazio alle due case affrescate. Nel corso delle ricerche si è scoperto che le tende, e quindi i relativi supporti metallici conficcati con danno nelle superfici affrescate, vennero autorizzati dalle autorità austriache nella primavera del 1912. Il tutto non passò inosservato e il quotidiano “Il Trentino” del 4 maggio 1912 ospitò una lettera non firmata il cui autore, certo un esponente di spicco della cultura locale, sotto il titolo Conservate i monumenti!, protestava indignato contro l’affissione delle tende.

Per quanto riguarda le osservazioni relative alla presenza di tende parasole in diverse piazze italiane, non si discute di tale ambito ma del fatto che la struttura in oggetto è infissa in una facciata decorata di altissimo pregio e che l’operazione di fissaggio dei relativi supporti metallici ha addirittura comportato una manomissione localizzata della superficie pittorica. Quindi non si trattò di un’autorizzazione da parte della Soprintendenza per i beni culturali trentina. Ma dobbiamo ricordare che nel 1939 è stata emanata la Legge n. 1089 Tutela delle cose d’interesse artistico o storico, sostituita nel 2004 dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai quali gli edifici con rilevante carattere storico-artistico sono tenuti ad adeguarsi.

Ciò premesso, va precisato che le due facciate non sono per nulla in buono stato di conservazione, “senza aver bisogno per ora di ritocchi o di manutenzione”. Una manutenzione è invece molto urgente, come pure una verifica precisa dello stato di conservazione, che mostra parecchi punti critici. L’ultimo restauro della casa di sinistra (che sarebbe opportuno denominare d’ora in poi “Casa Gelpi” e non più “Cazuffi”, per indicare la famiglia che ha commissionato gli affreschi nel XVI secolo) risale al 1980-1981; quello dell’altro edificio (Casa Olivieri) al 1990-1991. Troppo tempo è passato. In entrambi i casi i lavori furono realizzati “in diretta amministrazione”, ossia a carico della Provincia autonoma di Trento.

Auspichiamo che anche oggi la pubblica amministrazione si renda disponibile a promuovere iniziative organiche di intervento su questi beni comuni così importanti per la città, individuandone necessità e priorità ed attivando gruppi di lavoro e forme di finanziamento che possano comprendere partecipazioni pubbliche provinciali e comunali, private, di istituti di credito.

 

*

Presidente Manuela Baldracchi

per il Consiglio direttivo

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.