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ISTAT * FINANZA PUBBLICA: « A FINE 2020 IL DEBITO DELLE P.A. ERA DI 2.5 MILIARDI (155,6% DEL PIL), IN AUMENTO DI CIRCA 130,7 MILIARDI RISPETTO AL 2019 »

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12.42 - giovedì 21 ottobre 2021

Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle Amministrazioni pubbliche secondo il Trattato di Maastricht.

L’Istat pubblica i principali dati della Notifica sull’indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche (AP), riferiti al periodo 2017-2020, trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht. In base al Protocollo, i Paesi europei devono comunicare due volte all’anno (entro il 31 Marzo e il 30 Settembre) i livelli dell’indebitamento netto, del debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti, nonché le previsioni ufficiali degli stessi per l’anno in corso. Sulla Notifica trasmessa dall’Italia non sono state espresse riserve.

I dati relativi a indebitamento netto e debito delle AP costituiscono le principali grandezze di riferimento per le politiche di convergenza per l’Unione economica e monetaria (UEM) e sono stimati rispettivamente dall’Istat e dalla Banca d’Italia. Vengono inoltre forniti gli elementi di riconciliazione tra la variazione del debito delle AP e l’indebitamento netto e tra quest’ultimo e il fabbisogno del settore pubblico, calcolato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i dati, riferiti ai consuntivi per gli anni 2017-2020, sono sottoposti al processo di verifica condotto da Eurostat e coordinato, a livello nazionale, dall’Istat. Non sono, invece, qui riportate le previsioni ufficiali elaborate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2021 che non sono inserite in tale processo.

I dati dell’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2017-2020 sono elaborati in conformità alle regole fissate dal regolamento Ue n.549/2013 (Sistema Europeo dei Conti – Sec 2010) entrato in vigore il 1° settembre 2014 e dal Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico edizione 2019; essi coincidono con quelli diffusi lo scorso 5 ottobre (https://www.istat.it/it/archivio/261895 “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”).

Nel 2020 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-158.441 milioni di euro) è stato pari al 9,6% del Pil, in aumento di circa 130,7 miliardi rispetto al 2019 (-27.779 milioni di euro, corrispondente all’1,5% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari al -6,1% del Pil, con un peggioramento di 7,9 punti percentuali rispetto al 2019. La spesa per interessi, che secondo le attuali regole di contabilizzazione non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,5% del Pil, con una aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2019.

I dati del debito delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2017-2020 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il Sistema Europeo dei Conti (Sec 2010). A fine 2020 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.573.468 milioni di euro (155,6% del Pil). Rispetto al 2019 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è aumentato di 21,3 punti percentuali.

 

Le tavole della Notifica riportano le poste di raccordo tra gli aggregati di finanza pubblica, ovvero tra il fabbisogno complessivo delle AP elaborato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’indebitamento netto delle AP stimato dall’Istat (vedi allegato Tavola 2), nonché tra l’indebitamento netto e la variazione del debito calcolata dalla Banca d’Italia (vedi allegato Tavola 3). La riconciliazione tra tali aggregati costituisce un aspetto fondamentale della Procedura sui Disavanzi Eccessivi ed è elemento di garanzia dell’affidabilità delle stime di finanza pubblica. Il continuo processo di armonizzazione e integrazione delle diverse fonti dei dati consente di spiegare la maggior parte delle poste di raccordo tra gli aggregati sopra citati.

Particolare importanza assume, a tale riguardo, il raccordo tra indebitamento netto e variazione del debito: si tratta del cosiddetto “aggiustamento stock-flussi”, costantemente monitorato dalla Commissione Europea. Le componenti dell’aggiustamento sono descritte in dettaglio nella nota metodologica.

Il Prospetto 2 evidenzia il contributo dell’aggiustamento stock-flussi alla dinamica del rapporto debito/Pil negli anni 2017-2020.

 

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