News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

INVALSI * RAPPORTO 2023: « IN TRENTINO ALTO ADIGE È DEL 25% LA QUOTA DI STUDENTI CHE SI ATTESTA AL LIVELLO PIÙ ALTO » (REPORT PDF)

Scritto da
15.24 - mercoledì 12 luglio 2023

A giugno 2023 si sono concluse le rilevazioni INVALSI nella scuola primaria (classi II e V), nella scuola secondaria di primo grado (classe III) e di secondo grado (II e ultimo anno). A tre anni dallo scoppio della pandemia da COVID-19, le prove INVALSI si sono nuovamente svolte secondo la struttura ordinaria prevista dalle norme. Dopo la sospensione nel periodo 2020-2022, lo svolgimento delle prove della classe III secondaria di primo grado torna ad essere un requisito di ammissione. Per la prima volta dalla loro introduzione, avvenuta nel 2019, anche le prove dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado sono uno dei requisiti di ammissione all’esame di Stato conclusivo.

Veniamo ora a disaggregare i livelli di risultato della prova di Italiano per regioni del Paese. Da una prima complessiva fotografia (figura 4.5.1.1), il Paese si divide in tre gruppi di risultato:

GRUPPO 1 in cui il risultato medio si colloca saldamente, almeno in linea generale, al livello 3, ossia nella fascia di adeguatezza (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, tutti i gruppi linguistici della provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli- Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche);

GRUPPO 2 in cui il risultato medio si posiziona sulla soglia che separa il livello 3 dal livello 2, ovvero sul limite dell’adeguatezza (solamente il Molise);

GRUPPO 3 in cui il risultato medio si trova nettamente al livello 2, quindi non in linea con i traguardi delle Indicazioni nazionali previsti al termine della scuola secondaria di secondo grado (Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).

Rapporto INVALSI 2023
Complessivamente, la quota di studenti che si attestano al livello più alto (quindi conseguono risultati molto buoni – livello 5, blu scuro) varia tra un 24%-25% circa (provincia autonomia di Bolzano – lingua tedesca, provincia autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia) a un 6%-7% circa (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna), con quote via via decrescenti spostandosi verso il Mezzogiorno. In merito, invece, agli alunni che si fermano al livello 1 (rosso scuro), il fenomeno è più contenuto nella comunità tedesca della provincia autonoma di Bolzano e nella provincia autonoma di Trento ma molto ampio (oltre il 40%) in Campania, Sicilia e Sardegna.

Ancora più che nella II classe della scuola secondaria di secondo grado, è importante osservare come variano gli esiti al termine del secondo ciclo d’istruzione in base ai macro-indirizzi di studio. Al di là delle classificazioni formali, i macro-indirizzi di studio sono stati individuati in considerazione degli risultati medi degli anni precedenti, quindi seguendo un criterio basato sulle evidenze empiriche rispetto al tipo di prove considerate. Pertanto, gli esiti della prova di Matematica sono articolati nel seguente modo:

Le prove INVALSI 2023 hanno coinvolto oltre 12.000 scuole, statali e paritarie, 2.700.000 studenti, insieme ai loro docenti e alle loro famiglie. Si tratta di un impegno collettivo che ha interessato tutta la comunità scolastica, ampiamente e largamente intesa. Un impegno così importante e generoso merita il riconoscimento e il ringraziamento, in primo luogo dell’INVALSI, ma anche di tutto il Paese di cui la scuola rappresenta un architrave fondamentale.

Il quadro sullo stato degli apprendimenti in alcuni ambiti di base che emerge dalle Prove INVALSI 2023 è molto complesso, difficilmente sintetizzabile in poche considerazioni, certamente impossibile da ricondurre a una visione semplicistica o riduttiva della nostra scuola.

I dati presentati in questo Rapporto ci restituiscono l’immagine di un Paese diviso rispetto ai livelli medi di risultato. A fronte di una parte del Paese, prevalentemente le regioni centro-settentrionali, che consegue risultati via via migliori e in linea con quelli di altri paesi, si assiste a un progressivo distanziamento negativo del Mezzogiorno. Tali divari non riguardano soltanto gli apprendimenti in senso stretto, ma anche le opportunità di apprendere. Esse si fanno sempre più disomogenee nel Mezzogiorno, con evidente danno per le fasce più deboli della popolazione.

Tuttavia, non mancano anche gli aspetti positivi che devono essere valutati e valorizzati a favore di tutta la comunità nazionale. È importante partire da questi fenomeni positivi per supportare la scuola a migliorarsi e a contrastare tutte le forme di fragilità che a scuola si realizzano o emergono. Gli ottimi risultati delle prove d’Inglese, alcune inversioni di tendenza nel tempo degli esiti del Mezzogiorno, la riduzione di un punto percentuale della dispersione scolastica implicita sono aspetti dei quali bisogna parlare, da cui ripartire e che si debbono rafforzare. Nessun di noi, nessuna comunità di persone può crescere se non sono messi in luce anche gli aspetti positivi che incoraggiano a migliorare.

La scuola ha bisogno dell’aiuto di tutte le componenti della società, ma soprattutto di una collettività che la sostenga con garbo, convinzione e dedizione. Come tutti i fenomeni sociali complessi, non ci si può aspettare che le situazioni cambino nel giro di mesi o di pochi anni. Proprio per questo serve l’umiltà della presa in carico, partendo dalla concretezza dei problemi, evitando il benaltrismo che tende ad addossare pigramente agli altri la responsabilità dell’agire, senza mai cimentarsi o concentrarsi su cosa ciascuno può fare o realizzare, sul contributo di ognuno, nessuno escluso.

La critica aiuta a migliorare, ma trova piena legittimazione solo se è accompagnata da attenzione, gentilezza e concretezza, verificando sempre che alle intenzioni possano seguire dei risultati. L’auspicio è che i dati INVALSI qui presentati possano rappresentare un esempio, seppur modesto, in questa direzione.

Il presidente INVALSI
Roberto Ricci

 

 

LINK REPORT

 

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

 

 

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.