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COMUNE DI TRENTO * CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA – ARTICOLO “L’ADIGE”: « LE PRECISAZIONI, PIAZZA – PARCO – SERVIZI STAZIONE PROVVISORIA SCALO FILZI »

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12.57 - domenica 13 agosto 2023


(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’articolo pubblicato oggi dall’Adige “Allo scalo Filzi binari a cielo aperto” contiene numerose inesattezze che è opportuno correggere per riportare il dibattito sulla futura circonvallazione ferroviaria all’interno del perimetro della realtà e dei dati di fatto.
Al di là delle polemiche e dei punti di vista, non è corretto dire che allo scalo Filzi i binari in futuro saranno a cielo aperto. Infatti la stazione provvisoria si chiama così non a caso: perché rimarrà scoperta in via temporanea, ovvero finché i convogli passeggeri saranno deviati nel bypass ferroviario per consentire i lavori di interramento dei binari del tratto cittadino.

Terminato l’interramento, la stazione provvisoria passeggeri avrà terminato la sua funzione e sarà coperta. A questo punto anche le barriere anti-rumore, importanti per garantire la vivibilità della zona (ad oggi le richiedono tutti i quartieri attraversati dai treni), non saranno più necessarie e dunque potranno essere smantellate. Lo spazio sopra la stazione temporanea allo Scalo Filzi diventerà un luogo pubblico, una piazza, un parco, una zona di servizi per la città e soprattutto per i residenti del quartiere. Il rendering elaborato da Sistemi urbani (società del gruppo Ferrovie dello Stato, a riprova della condivisione del progetto) mostra chiaramente quale sia la prospettiva.

Qualcuno a questo punto potrebbe chiedere: e se non si trovassero i soldi per l’interramento della ferrovia storica? Il Pnrr ha insegnato che avere una visione riguardo al futuro e tradurla in progetti concreti aumenta di molto la possibilità di accedere ai finanziamenti. Ma volendo sposare per una volta la tesi degli scettici, nel caso l’interramento della ferrovia storica venisse accantonato, la stazione provvisoria è progettata comunque per essere coperta.

Questo è il suo destino finale, a prescindere dagli sviluppi futuri. È dunque chiaro che il rendering pubblicato dall’Adige si riferisce alla fase in cui la stazione passeggeri è a cielo aperto: prospettiva, ribadiamo, temporanea e destinata a essere superata con la rigenerazione urbana di quella parte di città (A scanso di equivoci la stazione provvisoria è cosa ben diversa dalla stazione di Trento Nord, quella che rimarrà in futuro, collocata a nord del viadotto di Nassirya).

Per quanto riguarda il progetto di circonvallazione in Destra Adige: la proposta della Rete dei cittadini prevedeva un lungo viadotto che attraversava la valle dell’Adige e passava a 45 metri dalle abitazioni di Roncafort. Abitazioni che il progetto riteneva di salvare (in quel caso senza abbattimenti non ci sarebbero stati ristori, nonostante l’evidente svalutazione). Peccato però che quel progetto per svariate e complesse ragioni tecniche sia stato ritenuto impraticabile da Rfi. E che le correzioni necessarie avrebbero comportato l’abbattimento di alcuni edifici proprio a Roncafort (e anche Nomi).

Ancora, sul proseguimento a nord in galleria della circonvallazione ferroviaria: il piano di fattibilità tecnico economica andato a gara conteneva le indicazioni da sviluppare nel progetto esecutivo non ancora disponibile. Affermare dunque che questa prospettiva è illusoria è del tutto arbitrario.

Infine, l’osservazione che la circonvallazione ferroviaria è un’opera che porterà benefici ai nostri figli non suona come un demerito. Perché, anche senza scomodare De Gasperi che esortava a pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni, sono stati i progetti a lunga gittata e non l’appiattimento sul presente ad aver consentito a molte città europee di diventare centri urbani vivibili e sostenibili.

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