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CIA (FDI) * SCUOLA – DDL PAT: « LIBERTÀ EDUCATIVA , VI RACCONTO LA MIA PROPOSTA LEGISLATIVA »

Scritto da
08.25 - mercoledì 22 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ddl libertà educativa, Cia (FdI): “Vi racconto la mia proposta”.

La proposta legislativa a prima firma del sottoscritto, assieme al Consigliere Guglielmi (Fassa) e alle colleghe del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia Rossato e Ambrosi (nel frattempo eletta Onorevole alla Camera dei Deputati), non vuole in alcun modo minare l’Autonomia scolastica, men che meno mettere il bavaglio agli insegnanti trentini. Essa parte dal concetto che, valorizzando il patrimonio di conoscenza e di capacità dei professionisti che lavorano nel mondo della scuola, occorre sviluppare appieno il potenziale dei nostri studenti e soddisfare i loro reali bisogni educativi (come ci consigliano gli specialisti dei processi educativi, formativi e apprendimento), senza sfruttare l’Istituzione scolastica, e l’impossibilità di difendersi degli studenti in un eventuale confronto su temi particolarmente delicati e che finiscono inevitabilmente per creare tensioni (soprattutto per quanto riguarda i più piccoli), per organizzare un momento dedicato all’indottrinamento ideologico delle future generazioni.

Il nostro Disegno di legge è finalizzato, da un lato a riaffermare l’importanza del diritto all’Istruzione e dall’altro a sancire il diritto di priorità dei genitori nella scelta del genere d’Istruzione da impartire ai loro figli (prerogativa che tra l’altro è sancita dall’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948), tanto più nel caso delle attività facoltative che non rientrano nel curriculum obbligatorio e che sono relative a temi sensibili come le attività relative all’educazione affettiva o sessuale, la salute riproduttiva, il genere e l’identità sessuale. In un contesto ideale, una proposta legislativa come quella che sottoponiamo all’attenzione del Consiglio provinciale non avrebbe nemmeno il senso di esistere, tuttavia le numerose segnalazioni che ci arrivano da tantissime famiglie trentine e che parlano di alcune storture all’interno del sistema scuola, ci hanno invitato a riflettere sul tema per cercare quantomeno di porre un argine concreto a queste problematiche.

Ecco che allora si rende necessario che le attività non rientranti nel curricolo obbligatorio e relative ai temi sopracitati debbano essere oggetto di un’informativa specifica e dettagliata inviata ai genitori dei minori o agli studenti maggiorenni almeno una settimana prima dell’inizio delle stesse, cosicché questi soggetti possano esprimere un consenso informato circa la partecipazione o meno all’attività, prevedendo che in caso di astensione dalla frequenza agli studenti venga offerta la possibilità di partecipare ad un’attività alternativa. Come ben si comprenderà, ciò non limita le iniziative che gli Istituti scolastici – nella loro Autonomia – possono proporre. Al contrario, contribuisce alla loro ulteriore responsabilizzazione, incentivando la proposta di un’offerta formativa facoltativa di maggiore qualità e favorendo l’approccio al dialogo con le famiglie e gli studenti maggiorenni che hanno il pieno diritto – dovere di essere informati con riferimento alle attività che verranno svolte in classe. L’Autonomia scolastica non è e non deve, nel modo più assoluto, essere interpretata come un lasciapassare per inculcare surrettiziamente un’ideologia all’interno delle giovani menti.

Il nostro Disegno di legge prevede inoltre che nelle scuole trentine di ogni ordine e grado non sia comunque consentita la realizzazione – con il coinvolgimento di studenti – di progetti o attività basati sulla prospettiva di genere, che promuovano la fluidità di genere o dell’identità sessuale, oppure che insegnino a dissociare l’identità sessuale dal sesso biologico. Tale disposizione normativa non crea una pregiudiziale e non mira a discriminare nessuno per il proprio orientamento sessuale. Le nostre intenzioni sono indirizzate solamente a garantire agli studenti l’erogazione di un’offerta formativa che sappia rispondere alle loro esigenze formative, che li prepari alla vita e al confronto con la più ampia generalità di diversità che nel corso della stessa potranno incontrare, senza che il momento scolastico sia condizionato da un approccio iper-specifico finalizzato più a confondere le giovani menti che ad accrescerne effettivamente il livello culturale e la capacità di relazionarsi con il prossimo.

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Cons. Claudio Cia
Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

 

 

 

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