(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il Presidente Barbera ha doverosamente richiamato il Parlamento ai propri doveri costituzionali e alla necessità di garantire i diritti fondamentali dei figli di coppie dello stesso sesso. Non solo. Ha anche ricordato che, a fronte della sua perdurante inerzia, la Corte è obbligata «a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione».
Nella relazione odierna il Presidente cita tanto le questioni del fine vita quanto le famiglie omoaffettive. Con riguardo a queste ultime sottolinea da una parte l’adempimento del legislatore all’invito a legiferare in materia di unioni civili, come indicato nella sentenza n. 138 del 2010, che proprio a Trento ebbe la sua origine e costituì la mia prima grande sfida come avvocato. Dall’altra, sottolinea altre due sentenze – la 32 e la 33 del 2021 – ottenute grazie all’impegno di colleghe e di colleghi che con lo studio Schuster hanno composto i rispettivi collegi difensivi. Già le sezioni unite ebbero a sottolineare con la sentenza 38162 del 30 dicembre 2022 che «Il legislatore è rimasto finora inerte. Il monito giace inascoltato». Nulla è mutato – amaramente – a oltre un anno di distanza e le prospettive non sono certo di un intervento nel prossimo futuro.
Molti giudici convintamente argomentano contro la giurisprudenza della Prima sezione civile della Cassazione che non solo disconosce i diritti dei figli di queste coppie, ma ha anche preso le distanze dalla denuncia della Corte di un “vuoto normativo”. Poiché la condizione deteriore sofferta da questi minori è quotidiana, non mancheranno occasioni per chiedere nuovamente che «l’imperativo di osservare la Costituzione» diventi finalmente tutela concreta. Questa, oramai, non è più differibile.
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Avvocato
Alexander Schuster
Studio legale / Kanzlei
RA/Avv. Alexander Schuster, Ph.D. (Strasbourg)
Via C. Abba, 8 – I-38122 Trento