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“AERO“ * ENERGIA: PRESIDENTE MAMONE CAPRIA, « VERSO UNA RIDUZIONE DEL CONFLITTO TRA EOLICO ED AVIFAUNA, DISPONIBILI A LAVORARE SU PREVENZIONE E PIANIFICAZIONE »

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13.45 - sabato 16 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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“Abbiamo la necessità di proseguire il percorso di confronto tra il mondo della ricerca scientifica e della tutela dell’avifauna e quello delle imprese impegnate nello sviluppo dei progetti di energia da fonte rinnovabile dal mare, per pianificare e individuare tutte le necessarie azioni affinché si riducano le potenziali interferenze tra impianti di eolico offshore e l’avifauna e garantire la migliore convivenza tra questi due “mondi”. Attraverso la continua evoluzione degli strumenti di analisi, monitoraggio e screening possiamo mappare gli scenari ambientali e attivare le misure di prevenzione con importanti risultati”: è quanto ha dichiarato il presidente dell’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, Fulvio Mamone Capria, intervenuto al panel di discussione “Uccelli ed eolico – conflitti e compatibilità”, tenutosi presso il Dipartimento di Scienze – Roma Tre, in occasione del CISO DAY 2024 organizzato dal Centro Italiano Studi Ornitologici in collaborazione con la SROPU e Ornis Italica e il contributo della Lega Italiana Protezione Uccelli e Nicetechnology.

“Ho presentato il quadro delle istanze di VIA e di scoping dei progetti di eolico offshore attualmente al vaglio del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e che interessano il Mediterraneo, sottolineando che la crescente richiesta di energia sostenibile deve, tra le altre cose, tener conto della necessità di tutelare la nostra avifauna garantendo la conservazione delle popolazioni ornitiche che possono e devono convivere con gli impianti. Esistono studi scientifici sull’esperienza nel Mare del Nord dove, da oltre 30 anni, sono attivi impianti attivi di eolico offshore monitorati proprio per valutare gli impatti diretti e indiretti sulla fauna. Crediamo che la ricerca scientifica sia fondamentale anche nel Mar Mediterraneo, interessato da una rotta migratoria tra Eurasia e Africa, e siamo pronti ad affiancarci agli studiosi per fornire ogni supporto e contributo utile a perseguire i nostri obiettivi nella maniera più sostenibile possibile”, prosegue Mamone Capria.

“Oggi attraverso gli studi compiuti dai vari operatori nelle loro survey marine stiamo ottenendo delle straordinarie informazioni sullo stato ambientale degli specchi acquei e dei fondali. Spesso le risultanze scientifiche, affidate ad esperti biologi marini e naturalisti, riportano immagini di habitat compromessi da inquinamento, pesca a strascico e residui bellici. Nella fase di valutazione di impatto ambientale si prendono, così, in considerazione tutte le caratteristiche biotiche e abiotiche dell’area in oggetto, con la consapevolezza di avere oggi sempre più strumenti e tecnologie per progettare in maniera sicura e meno impattante gli impianti eolici offshore. Il costante monitoraggio prima e dopo la costruzione del sito energetico e l’applicazione attiva di misure di mitigazione, permetterà di minimizzare gli effetti negativi nelle aree prescelte. Sono certo che la collaborazione in tutte queste fasi darà la possibilità di attuare e promuovere una coesistenza di successo tra tutela ambientale, rispetto del paesaggio e produzione energetica”, conclude il presidente di AERO.

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