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Intervista a Cesare Hoffer, Coordinatore provinciale Nursing up – Trento

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UPIPA * TRENTINO – RSA: « 73 POSTI NON UTILIZZATI – ALTRI 73 RICAVABILI DA CAMERE SINGOLE / 63 CASE SOGGIORNO CONVERTIBILI (EQUIVALENTE DI 3 STRUTTURE) »

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13.34 - venerdì 19 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ci sono 3 Rsa “nascoste” tra i corridoi –  Tra le Apsp trentine ci sono 73 posti non utilizzati; altri 73 ricavabili da camere singole abbastanza grandi da diventare doppie; 63 di Casa di soggiorno convertibili per Rsa: l’equivalente di 3 strutture di medie dimensioni.

Al termine del lungo ciclo di confronti che Upipa ha organizzato sui territori del Trentino, la più forte delle considerazioni che emerge è relativa a una notevole quantità di posti letto che, senza nuove costruzioni e – in qualche caso – con minimi interventi di ristrutturazione, potrebbero essere resi disponibili per fronteggiare la forte pressione sulle liste di attesa per entrare in Rsa. Mettendo insieme queste disponibilità, infatti, si evidenzia che sono presenti l’equivalente di 3 case di riposo di medie dimensioni.

Si tratta di posti letto che potrebbero essere autorizzati come posti convenzionati dalla Provincia oppure, almeno, come privati (con retta a carico totale dell’utente). Nel dettaglio, 73 posti giacciono inoperosi perché non autorizzati; altri 73 potrebbero essere ricavati facendo diventare doppie altrettante stanze singole (non si tratta di eliminare l’offerta di singole, ma di rideterminare l’uso di quelle che, tra esse, hanno una metratura sufficiente); 63 sono classificati come Casa di soggiorno: servizio su cui la pressione delle liste di attesa è infinitamente minore rispetto a quella delle Rsa.

Nelle Rsa trentine gestite da Apsp – ovvero Aziende pubbliche di servizi alla persona – sono autorizzati al momento 4.618 posti, di cui 4.030 convenzionati e 588 privati. Le Apsp gestiscono l’84,8 % dei posti letto autorizzati complessivi, cui si sommano dunque quelli gestiti dal gruppo Spes e da altri privati.
Il massimo numero di posti letto autorizzabili in Trentino è definito da una Delibera della Giunta Provinciale (n. 2112) del 2009: questa stabilisce che per le Rsa il numero di posti letto autorizzabili corrisponde al 10% della popolazione over 75 del 31 dicembre 2008. Contando Apsp, Spes e privati si arriva dunque alla stima di 4.966.
Come noto, però, la popolazione è invecchiata e non poco, dunque se si prende l’ultimo dato Istat disponibile e si applica – anche qui – il parametro del 10%, risulta facile calcolare che i posti autorizzati dovrebbero essere 6.416. Supponendo che le Apsp debbano ancora gestirne l’84,8%, esse dovrebbero avere 5.440 posti letto autorizzati: il 29,2% in più rispetto a ora.

Dunque: il bisogno sul territorio è cresciuto più della risposta della Provincia.

Altro tema riguarda il fatto che la distribuzione dei posti letto nelle Rsa non è omogenea: rapportando il numero di posti presenti in ciascuna Comunità di Valle a quello di over 75 presenti nella stessa Comunità, si ottengono tassi di copertura che variano dal 13,7% al 4,5% dei posti autorizzati, e dal 10,7% al 3,6% dei posti convenzionati. Forti disequilibri si registrano anche nella distribuzione tra posti privati e posti convenzionati.

Quanto alle richieste del personale, evidenziate in questi giorni da diverse sigle sindacali, la presidente di Upipa Michela Chiogna spiega: «Siamo vicini ai professionisti che si impegnano nelle nostre strutture. Ci rapportiamo spesso con loro e siamo sempre disponibili, ovviamente, a confrontarci anche coi loro rappresentanti. Praticamente in ogni occasione di incontro dell’ultimo periodo, abbiamo parlato di necessità di introdurre e finanziare il parametro mobile (ovvero poter aumentare la presenza di infermieri e oss rispetto al numero di posti letto) soprattutto per venire incontro a chi supporta condizioni di lavoro – connesse alla gravità del quadro sanitario degli utenti – più gravose.
Sappiamo che molto va fatto sulla formazione e anche, altro tema emerso con grandissima forza dai territori, sulla specializzazione: con strutture e risorse adeguate a partire dalla presenza di un giusto numero di posti e di professionisti nei nuclei demenza.

Sempre rispetto al personale è chiaro che bisogna intervenire con decisione anche sulla valorizzazione professionale, che passa necessariamente dalle progressioni di carriera e dal riconoscimento contrattuale.

Infine, proprio questa settimana abbiamo dato il via ai festeggiamenti per i 25 anni di Upipa. Festeggiamenti che, nel nostro caso, si tramutano in occasioni di confronto, scambio di buone pratiche, momenti di formazione. Stiamo preparando anche il viaggio in Danimarca: Paese in cui si stanno mettendo in pratica soluzioni molto innovative per la gestione dell’invecchiamento».

 

 

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