News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

UPIPA * SESTO INCONTRO – VALSUGANA (TN): « COLLABORAZIONE PUBBLICO E PRIVATO, UN RAPPORTO DA COSTRUIRE E PRESIDIARE »

Scritto da
08.38 - sabato 16 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Upipa in Valsugana – Tra logiche pubbliche e private: rapporto da costruire e presidiare. Sesto di 8 incontri che coinvolgeranno tutte le Apsp sul territorio trentino.  Ha coinvolto la Valsugana il sesto degli 8 incontri – uno per ogni ambito territoriale – che Upipa organizza per confrontarsi con gli enti soci. Gli altri territori sono Trento e Valle dei Laghi, Alto Garda e Ledro, Vallagarina, Valli di Non e Sole, Giudicarie e Rendena (già svolti); infine: Valli di Fiemme-Fassa e Piana Rotaliana; Primiero e Tesino.

Alla riunione, presso l’Apsp “San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia” di Borgo, oltre ai “padroni di casa” c’erano i rappresentanti di: Apsp Suor Filippina di Grigno, Apsp Levico Curae di Levico, Apsp Santo Spirito – Fondazione Montel di Pergine, Apsp Redenta Floriani di Strigno, Apsp San Giuseppe di Roncegno. Inoltre, Laura Flor (presidente Apsp Santa Maria di Cles, consigliera Upipa incaricata dei rapporti coi soci e della promozione della partecipazione associativa); Daniele Stefani nel ruolo di consigliere dell’Apsp di Borgo, consigliere Upipa e rappresentante di zona. Per Upipa, inoltre, la presidente Michela Chiogna (anche presidente dell’Apsp Civica di Trento) e il direttore Massimo Giordani.

L’assemblea ha proposto: primo, di poter utilizzare i posti disponibili come posti letto privati di Rsa in modo più snello, convertendo tempestivamente da autosufficienti a non autosufficienti i posti quando è opportuno, con i requisiti di autorizzazione, per sostenere l’equilibrio delle Apsp e creare un mix di risposte più efficace; secondo, individuare e progettare risposte residenziali complementari e diversificate, valorizzando gli immobili pubblici disponibili; terzo migliorare le capacità di comunicare ciò che si fa e di raccogliere fondi, senza penalizzazioni sui contributi pubblici.

Tali proposte nascono da una riflessione sul rapporto tra pubblico e privato, che i soci di Upipa nel corso di questi incontri stanno analizzando sotto molti punti di vista. Non solo per la distinzione tra posti convenzionati e a pagamento, ma anche per le crescenti esigenze degli anziani, per le quali anche in Trentino non sempre c’è una risposta pubblica, e che stimolano la proposta privata, per la disponibilità o la necessità delle famiglie di trovare soluzioni anche a pagamento pieno.

Ne consegue l’opportunità che le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona possano operare con l’autonomia attribuita loro dalla legge istitutiva, per rispondere agli stimoli del contesto con maggiore efficacia e rapidità. Ad esempio siano messe nella condizione di: proporre e sperimentare innovazioni di servizio con procedure semplici di autorizzazione; definire autonomamente le modalità di contribuzione degli utenti alla sostenibilità dei servizi, comprese le rette; individuare le forme più idonee per il reclutamento, la formazione e il trattenimento del personale. «Un meccanismo – spiega la presidente di Upipa Michela Chiogna – che abbiamo visto nel confronto con la realtà di Monza, dove l’autonomia e la capacità di innovazione sono riconosciute e valorizzate e l’auto finanziamento integra e non riduce l’apporto pubblico».

Non solo, l’affacciarsi sul territorio del privato e l’aumentare della spesa privata a carico delle famiglie, richiede nuove forme di coordinamento e integrazione tra le diverse risposte e di interlocuzione e collaborazione tra i diversi soggetti. Serve infatti garantire equità sostanziale nella risposta alle stesse esigenze, con standard di servizio condivisi e commisurati a quelli attuali, per evitare il rischio, potenzialmente presente, di arrivare a situazioni con diversi standard di qualità in base alla diversa capacità di spesa delle famiglie.

Spiega ancora Chiogna: «Di fronte a esigenze come quelle che si stanno prospettando, con un numero crescente di anziani in condizioni differenziate di autonomia, è naturale che un’offerta di servizi si differenzi con risposte anche per le fasce “grigie”, ovvero quelle di non autosufficienza minore che, fino a qualche tempo fa, trovavano risposta in struttura e che, oggi, devono poter contare su soluzioni diversificate. L’esigenza c’è e il privato si metterà giustamente a servizio di queste tematiche, ma è necessario che lo faccia entro una regia complessiva e di sistema».

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.