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“ORIENTE OCCIDENTE“ * PROGRAMMAZIONE 2024: « SPAZIO DI CREAZIONE, PROGETTI DI COMUNITÀ E GRANDI NOMI DELLA DANZA NAZIONALE E INTERNAZIONALE »

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14.45 - mercoledì 21 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Spazio di creazione, progetti di comunità e grandi nomi della danza nazionale e internazionale. Saranno le relazioni al centro del 2024 di Oriente Occidente. Tra generazioni diverse, tra comunità distinte, tra generi, tra quelli che sono considerati centri e quelle che sono considerate periferie, tra economie consolidate ed emergenti, tra presente, passato e futuro: l’intreccio che dà vita alla complessità del mondo è fatto di una pluralità di voci, sguardi, arti, bisogni a cui si vuole dare spazio nelle diverse sezioni che costruiscono la proposta culturale e artistica di Oriente Occidente.

 

PEOPLE è la sezione di Oriente Occidente dedicata all’attivazione delle diverse comunità, alla costruzione di relazioni significative attraverso l’arte, allo sviluppo di progetti che promuovano il riconoscimento e il rispetto delle diversità. Quest’anno le proposte sono diverse e dedicate a più fasce d’età, dagli adolescenti agli over 70.
STUDIO si concentra sulle residenze artistiche: saranno infatti nove tra artisti, artiste e compagnie che si alterneranno negli spazi della Casa della danza e che avranno sostegno al loro lavoro: sei di queste sono selezionate tra le oltre 160 proposte raccolte grazie al bando residenze, due sono riservate agli artisti associati Nicola Galli e Carlo Massari, una rientra invece in un più ampio progetto di scambio internazionale tra Europa e Asia.

 

Il FESTIVAL raggiunge quest’anno la sua 44esima edizione, è in programma tra il 30 agosto e il 7 settembre prossimi con il terzo e ultimo capitolo dedicato a Mediterranei.
A illustrare bilancio, obiettivi e programmazione sono stati Anna Consolati, direttrice generale di Oriente Occidente, Lanfranco Cis, direttore artistico, Dario Piconese, vicepresidente. Al tavolo anche Micol Cossali, assessora alla Cultura del Comune di Rovereto: «Oriente Occidente rappresenta un esempio virtuoso di ciò che Rovereto può creare. In particolare negli ultimi anni il festival è uscito dalla dimensione dei pochi giorni di programmazione all’anno per abbracciare una vocazione più ampia, estesa su tutto l’anno e profondamente radicata sul territorio. In questo senso Oriente Occidente è uno strumento di creazione di comunità che stimola la curiosità, la relazione e lo sguardo sul mondo. Se Rovereto oggi è la città della danza, il primo seme è stato gettato da Oriente Occidente».

 

ORIENTE OCCIDENTE TRA IL 2023 E IL 2024

Per procedere verso l’anno appena iniziato, Oriente Occidente ha tirato le somme sull’anno passato grazie alla redazione del bilancio sociale, che sarà terminato entro il mese di maggio. Alcune anticipazioni sono già disponibili, sia rispetto alle relazioni tra la realtà roveretana e il territorio in termini culturali ed economici, sia sull’indotto che una realtà come Oriente Occidente restituisce alla città, sia sulla percezione dei pubblici di alcune questioni centrali.

Grazie alle attività proposte da Oriente Occidente, nel 2023 sono stati oltre 700 i pernottamenti in 15 diverse strutture ricettive di Rovereto e della Vallagarina, tra hotel, b&b, appartamenti e l’ostello, per un totale di spesa a carico di Oriente Occidente che supera i 30 mila euro, a cui si aggiungono ulteriori 30 mila euro di consumazioni in ristoranti e bar della città. All’indotto diretto si aggiunge quello indiretto dato dai partecipanti al Festival e alle altre attività che, secondo quanto dichiarato dagli stessi in un’indagine sui pubblici condotta durante l’anno, per partecipare hanno riversato sul comparto turistico della zona ulteriori 250.000 euro.

Sentirsi parte di un tessuto economico locale e sempre più a km 0 nel rispetto di parametri di sostenibilità è un aspetto rispettato anche nella selezione dei fornitori di tecnica e produzione: oltre il 90% sono infatti aziende della provincia di Trento. Rispetto alle spese di comunicazione i fornitori locali sono il 50% e più del 35% della spesa totale è rappresentato da un investimento sul personale, con più dell’80% dei professionisti e delle professioniste coinvolti residenti in provincia di Trento.
Rappresentarsi come un tassello di un più ampio sistema e della comunità è tratto identitario di Oriente Occidente che affonda le radici in una città che riconosce l’associazione come un filo intrecciato al tessuto culturale. Nel 2024 il lavoro di rete e di comunità sarà in continua crescita: scuole della provincia, associazioni e realtà locali, cittadini e cittadine di ogni età, curiosi della danza e del teatro trovano a Oriente Occidente spazio per incontrarsi e incontrare artisti e artiste. Ma non solo. Si sviluppano infatti nel corso dell’anno progetti che vedono Oriente Occidente collaborare con istituzioni che rappresentano eccellenze del Trentino, nella convinzione che coltivare relazioni con enti diversi significhi fare sistema per crescere insieme al territorio.

Nascono su queste premesse collaborazioni come quella con il Trento Film Festival e Artesella partner scelti da Oriente Occidente attraverso il progetto di Foundation Open Factory e ELIS Innovation Hub finanziato da VRT – Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina per la realizzazione di un primo modello di bilancio d’impatto significativo per le realtà culturali della provincia. All’interno di questa area si inserisce anche il progetto triennale di Etika (il gruppo ecosolidale per l’energia della Cooperazione trentina con Dolomiti Energia), di cui Oriente Occidente è partner. Il progetto, che sarà presentato a breve, è finalizzato all’accessibilità attraverso gli strumenti della danza e del teatro. Inoltre è stata siglata una convenzione con TSM – Trento School of Management di co-progettazione per alcuni eventi e l’accesso del nostro staff al catalogo formativo proposto. Infine prosegue la collaborazione con i musei del territorio come Mart e Muse e con la Biblioteca Civica di Rovereto.
Le relazioni internazionali si consolidano e crescono. Europe Beyond Access, il progetto su danza e disabilità che coinvolge Oriente Occidente dal 2018 è stato nuovamente finanziato e ha aumentato le sue dimensioni: le istituzioni culturali coinvolte sono dieci da dieci Paesi e per questa nuova edizione, fino al 2027, Oriente Occidente guida la comunicazione della rete e del consorzio.

Proseguono le relazioni con EDN – European Dance Development Network, di cui Oriente Occidente è parte dal 2022: nel corso di quest’anno sarà attivato uno scambio di staff con un’altra realtà partner, preziosa occasione di formazione e incontro tra istituzioni diverse.
Un’importante collaborazione è stata inoltre siglata con Asia-Europe Foundation (ASEF), organizzazione no profit intergovernativa che riunisce 30 nazioni europee e 21 asiatiche con base a Singapore, nata nel 1997 per promuovere scambi tra i due continenti. La cultura è una delle sette aree tematiche chiave di ASEF, che mette in contatto le comunità artistiche attraverso Asia-Europe Cultural Festival, un festival che celebra la varietà artistica tra Europa e Asia e promuove lo scambio e il dialogo, che ogni anno cambia la sua sede e che nel 2024 avrà luogo a Rovereto, negli stessi giorni di Oriente Occidente Dance Festival.

 

PEOPLE

La sezione PEOPLE di Oriente Occidente nasce per pensare la danza come uno strumento utile a creare coesione sociale, dialogo intergenerazionale, educazione alla cittadinanza.
Per il 2024 la proposta PEOPLE sarà ricca di quelli che spesso vengono definiti community project, che prevedono l’attivazione di persone che vogliono mettersi in gioco in modo nuovo, autentico, partecipativo e prendere parte a laboratori e percorsi di creazione con coreografi e coreografe che intrattengono relazioni longeve con Oriente Occidente.

 

CREATURE SELVAGGE. IL MONDO DI DOMANI

Per il secondo anno consecutivo è in corso il progetto Creature selvagge, un laboratorio di arti performative per adolescenti curato da IAC – Centro Arti Integrate di Matera con la collaborazione di Morgana Furlani di Sharing TN e Mattia Benuzzi del CDM – Centro Didattico MusicaTeatroDanza di Rovereto. Il progetto coinvolge quest’anno più di 30 ragazzi e ragazze della città e dintorni che riflettono insieme su come vogliono costruire il mondo di domani.

Oggi più che mai è necessario cercare una nuova logica per continuare a vivere sul nostro pianeta: è necessario collaborare con i processi biologici, con l’ambiente e altrettanto necessario appare l’attivazione di dialoghi costruttivi tra generazioni diverse per trovare le possibilità e le potenzialità del futuro senza dimenticare ciò che è stato finora.
Grazie alla collaborazione con il Centro Santa Chiara, al termine del percorso, andranno in scena all’Auditorium Melotti sabato 23 marzo alle 20.30 e lunedì 25 marzo in doppia replica mattutina per le scuole della città.

 

UN DUE TRE STELLA! di CARLO MASSARI

Coinvolgerà invece persone over 70 il progetto Un, due, tre stella! guidato dall’artista associato Carlo Massari, che invita anziani e anziane a mettersi in gioco e condividere la propria infanzia attraverso il linguaggio del corpo.
Si tratta di un ciclo di incontri in cui le persone condivideranno la memoria dei lori giochi di cortile: «Mi chiedo cosa rimanga nei corpi di ciò che è stato giocato, dei movimenti ripetuti centinaia di volte da bambini – spiega Carlo Massari – Il laboratorio stesso sarà un gioco, un’esperienza ludica attraverso cui far riemergere la memoria dei partecipanti. Fondamentale – continua il coreografo – è anche l’idea di comunità, con l’obiettivo di ritrovare una comunanza e favorire il dialogo tra i partecipanti». Il laboratorio prenderà il via in primavera, con un primo incontro di conoscenza già in calendario per il 4 aprile prossimo. Una fitta rete di collaborazioni con realtà che si occupano di terza età e centri anziani è attiva, nella convinzione che nuovi modi per vivere questa stagione della vita siano necessari e che l’arte, il movimento, la condivisione possano essere strumenti disponibili e utili per farlo. Le iscrizioni apriranno il primo marzo.

 

ECLISSI di BALLETTO CIVILE

Torna nel 2024 una compagnia molto vicina a Oriente Occidente e che ha negli anni intessuto relazioni strette con la città e la comunità di Rovereto. Balletto Civile di Michela Lucenti arriva infatti quest’anno con un progetto composito che avrà al centro la nuova produzione della compagnia, realizzata con giovani interpreti professionisti della danza e del teatro, selezionati in un’audizione che si terrà proprio negli spazi di Oriente Occidente a fine aprile. Il pezzo avrà al centro il cammino di un gruppo di giovani verso una collina dove poter guardare un’eclissi di sole, che metaforicamente rappresenta il buio sociale che le nuove generazioni sono costrette ad affrontare in questi anni.
Eclissi, questo il titolo del lavoro, include anche una parte comunitaria che culminerà al Festival, con interventi urbani realizzati con chi avrà voglia di prendere parte al percorso. L’idea della compagnia è quella di raccogliere la comunità di Rovereto nella sua complessità intorno al rapporto con i giovani e quindi al rapporto con il futuro.

«Balletto Civile ha diverse volte lavorato con la comunità a Rovereto – racconta Michela Lucenti – ora chiamiamo tutte le persone che già conosciamo e quelle che non conosciamo ancora perché vorremmo fare una mappatura della società, vorremmo entrare in relazione con il paesaggio sociale di Rovereto per metterci a disposizione e capire insieme, attraverso l’arte, come si risponde a un’eclissi sociale». Nessun requisito è necessario, sono invitate a partecipare persone di tutte le età, bambini, adolescenti, adulti, anziani, con e senza disabilità, che abbiano voglia e curiosità di relazionarsi tra loro verso una ricerca comunitaria di risposte a una situazione sociale che coinvolge soprattutto i giovani: «Come ti relazioni al futuro? Come reagisce una comunità all’eclissi? Quale buio vedi in questo momento? Queste le domande che proveremo a farci insieme – conclude Lucenti – senza nessun tipo di ricerca predefinita. Per una volta non cerchiamo qualcuno che ci segua in un’indagine, ma ci mettiamo a disposizione della comunità perché possa trovare un modo collettivo di relazionarsi alle giovani generazioni e dunque di guardare al futuro».

Saranno online prossimamente le due open call: la prima dedicata a giovani artisti e artiste della danza e del teatro che saranno selezionati per prendere parte alla produzione; la seconda dedicata invece alla comunità per raccogliere persone che intraprenderanno con la compagnia Balletto Civile il percorso verso il Festival di settembre. Le audizioni e il primo incontro con la comunità sono previsti nella seconda metà di aprile nelle sale di Oriente Occidente.

 

STUDIO

Oriente Occidente Studio è spazio di residenze artistiche e ogni anno ospita artisti, artiste e compagnie che trascorrono a Rovereto un periodo di studio e creazione. Oriente Occidente Studio è parte del più ampio Centro regionale di residenza del Trentino Alto Adige/Südtirol, PASSO NORD insieme a Centrale Fies, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Cooperativa Teatrale Prometeo e il Teatro Cristallo.
Le residenze artistiche nel 2024 saranno in tutto nove: sei progetti sono stati selezionati tra le oltre 160 candidature attraverso il bando, due residenze sono riservate agli artisti associati e infine lo Studio ospiterà un lavoro in progress parte del più ampio scambio tra Europa e Asia attivato grazie alla partnership con ASEF.

Si alterneranno negli spazi di Oriente Occidente artisti e coreografe giovani e meno giovani, con progetti che vivono momenti di sviluppo e creazione molto diversi tra loro. Al termine del periodo di residenza ogni lavoro verrà presentato a operatori del territorio e pubblico, in una prova aperta a cui si potrà assistere confrontandosi con gli artisti/e.

Claudia Caldarano, artista attivista nel campo della performing art prevalentemente concentrata su messaggi politici ed estetici che possono essere veicolati dal corpo poetico, con il suo progetto La piaga del ballo, ispirato ad una serie di eventi storici realmente accaduti.
Cristina Kristal Rizzo, attiva sulla scena contemporanea italiana dai primi anni Novanta, lavorerà nello Studio al progetto MONUMENTUM – The second sleep, un vero e proprio racconto del movimento e del corpo singolare del performer Diana Anselmo (pronomi maschili).
Gianmaria Borzillo è artista multidisciplinare che si muove tra più linguaggi e con il progetto Femenine si immerge in un percorso queer in bilico tra ascolto e azione, inizio e scoperta del sé.

Sofia Nappi, coreografa e danzatrice, direttrice artistica del progetto KOMOCO, arriva nello Studio con The Fridas: nel settantesimo anniversario della morte di Frida Kahlo, riprende il celebre e omonimo quadro cercando di descrivere, tramite relazioni di lontananza e vicinanza, le connessioni inevitabili che accompagnano i percorsi singoli degli individui.
Con il progetto HIDE c’è Edoardo Mozzanega, performer e regista che lavora sulla decentralizzazione dello sguardo e sul concetto di marginalità: questo sarà il terzo capitolo di una trilogia e costituisce la ricerca di uno spazio profondo e primordiale, come fosse una caverna in cui stimolare nuove mitologie.

Il sesto progetto è quello di Stefania Tansini, un lavoro di ricerca ancora in fase embrionale inteso come momento di raccolta di stimoli e suggestioni proiettati verso il futuro e attorno al quale strutturare un mondo.
Si aggiungono a queste, le residenze artistiche dei due artisti associati a Oriente Occidente, Carlo Massari e Nicola Galli, e quella parte del più ampio progetto realizzato con ASEF in cui Pietro Marullo, infine, affiancherà i due giovani artisti Ashley Ho (Singapore) e Domenik Naue (Gerania) nella loro ricerca Paper Tears, che indaga il tema della migrazione.

 

FESTIVAL

Tornerà anche quest’anno, per la sua 44esima edizione Oriente Occidente Dance Festival, con il capitolo finale intorno al tema Mediterranei.
Il Festival di Rovereto sarà in scena nei teatri, nei giardini, nei musei, nelle piazze della città tra il 30 agosto e il 7 settembre e il programma come sempre unirà grandi nomi della scena internazionale, alla produzione italiana e a nuove tendenze dal mondo, anche grazie all’importante collaborazione con Asia-Europe Foundation (ASEF).
Mediterranei continua a voler rappresentare uno sguardo plurale, una moltitudine di voci, la frammentarietà di uno spazio che è molto più di un luogo fisico. Dopo aver guardato a questo spazio in senso geografico ampliandone i confini nel 2022, spostato l’attenzione sulla linea del tempo considerando le urgenze nel 2023, il focus per quest’anno sarà intorno alle relazioni che attraversano questo spazio pieno di contraddizioni e contrapposizioni, che è stato a lungo punto di incontro e scontro tra poli opposti.

Economie emergenti si affacciano, intrecciano alleanze tra loro e stabiliscono relazioni con quello che era conosciuto come “Occidente”. In un mondo dove polarizzare e rinchiudere sfumature politiche e sociali in punti cardinali è ormai riduttivo, cosa caratterizza queste relazioni? Se disparità e diseguaglianze nella distribuzione delle risorse sono innegabili, provando a decolonizzare lo sguardo, quanta cultura, arte, moda, danza, tendenze, musica arriva da lontano subendo processi di appropriazione? Quanto impari è ancora questa relazione? E per quanto tempo ancora dovrà esserlo? Quali saranno – o forse già sono – le conseguenze?
Nell’edizione numero 44 di Oriente Occidente Dance Festival proverà a farsi queste domande, insieme ad artisti e artiste che mostreranno le ambivalenze e le contraddizioni del mondo da ogni punto di vista. Tra gli altri, tre protagonisti della programmazione artistica saranno Seeta Patel, Leïla Ka, Compagnia Abbondanza/Bertoni.

Pluripremiata coreografa e danzatrice di origini indiane, Seeta Patel, crea con l’omonima compagnia spettacoli capaci di far dialogare la danza tradizionale indiana con quella contemporanea e con il teatrodanza. La produzione coreografica della compagnia è infatti profondamente influenzata dalle origini della coreografa e dalla sua formazione nel Bharatanatyam da cui prende ritmi, espressività e musicalità lasciandole entrare nelle sue produzioni in modo unico. Il lavoro di Seeta Patel rientra nella collaborazione con ASEF.
Leïla Ka è danzatrice, già interprete per Maguy Marin, e coreografa 32enne di base in Francia dove sta riscuotendo grande successo tanto da essere, secondo il quotidiano Le Monde, la giovane coreografa più presente nei cartelloni francesi.
Dall’Italia, da Rovereto, torna a debuttare sul palco di Oriente Occidente la Compagnia Abbondanza/Bertoni, storica compagna della danza contemporanea riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano. Torna al Festival con la terza e ultima parte del progetto Io è un altro: un duetto al maschile, che segue Femina – candidato ai Premi Ubu 2023 come miglior spettacolo di danza – e si interroga sull’uomo contemporaneo. Il programma completo sarà presentato in una conferenza stampa all’inizio del mese di giugno.

 

ACCESSIBILITÀ E SOSTENIBILITÀ

Elencati con molta chiarezza nelle priorità dell’Agenda 2030, oltre che sempre più al centro del dibattito pubblico, accessibilità e sostenibilità sono due temi che da diversi anni Oriente Occidente affronta in modo unitario, intrecciandoli tra loro.
Aprire le porte della cultura a pubblici sempre più numerosi e diversificati lasciando loro trovare spazi accoglienti e comunicazione chiara e precisa rientra per Oriente Occidente nella necessità di costruire un mondo più sostenibile, dove le disparità diminuiscono e dove rendere possibile il benessere di tutte e tutti non significa lasciare debiti a chi verrà dopo.
L’importanza di continuare a lavorare in questa direzione arriva anche dai dati dell’indagine sui pubblici che Oriente Occidente ha condotto durante il 2023. La percezione su accessibilità e sostenibilità è molto positiva e aumenta di anno in anno: oltre 80% di chi ha partecipato valuta le azioni messe in campo con “buono-ottimo”.

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