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ON. FERRARI (PD) * BYPASS TRENTO: « MIA INTERROGAZIONE AL MINISTRO PICHETTO FRATIN, FACCIA RISPETTARE LE PRESCRIZIONI DI PROVINCIA E COMUNE »

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17.24 - giovedì 3 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Bypass, Ferrari: il Ministro faccia rispettare le prescrizioni di provincia e comune! L’onorevole del PD Sara Ferrari ha depositato oggi un’interrogazione al Ministro dell’ambiente per esortarlo a garantire il rispetto da parte di RFI delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni di Provincia e Comune in merito ai lavori per il bypass ferroviario.

La deputata democratica ha chiesto poi di sapere per quale ragione il Ministro non abbia ancora nominato il suo rappresentante nell’osservatorio che vigila sull’opera; di conoscere perché non sia ancora stato reso pubblico il progetto esecutivo di un’opera e di un cantiere così rilevanti e problematici; e per sottolineare l’importanza assicurare le migliori indagini ambientali sulle aree inquinate e le relative caratterizzazioni sul sottosuolo, alla luce anche dell’indagine della procura.

Ferrari auspica infine che i parlamentari e le forze politiche che appartengono alla maggioranza di governo, anziché limitarsi a fare comunicati stampa, collaborino fattivamente a livello nazionale per assicurare il rispetto delle garanzie di tutela ambientale e della salute pubblica, poste dalle amministrazioni locali provinciale e comunale a precondizioni della realizzazione dell’opera appaltata e perché si possa ottenere un impegno verso la bonifica integrale dei terreni inquinati di Trento nord, per lo studio dei quali l’esponente Pd ha ottenuto lo stanziamento di 2 milioni di euro.

 

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On. Sara Ferrari (Pd)

 

 

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Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – Per sapere – premesso che:

il progetto posto a base di gara per la realizzazione della Circonvallazione Ferroviaria di Trento, opera PNRR, non è ancora stato reso pubblico e non è quindi noto il cosiddetto progetto di fattibilità tecnico economica “plus”, che dovrebbe contenere importanti modifiche, avendo recepito, per obbligo di Legge, alcune delle raccomandazioni elaborate da Provincia di Trento e Comune di Trento e imposte in sede di approvazione dal ministero;

tra i temi che destano maggiore preoccupazione nel progetto del bypass ferroviario di Trento vi è quello delle aree inquinate di Trento nord, uno dei 42 Siti di Interesse Nazionale (SIN), in quanto sotto il sedime della ferrovia, dove verrà realizzato lo scavo per posizionare i binari merci, non si è mai indagato, essendo quest’area esterna al SIN.;

dopo un’estenuante contrattazione tra R.F.I. e APPA, la prima si è impegnata ad eseguire otto sondaggi, escludendo però dalle indagini l’area dell’ex scalo Filzi, contrariamente a quanto indicato nella prescrizione B20 dell’ordinanza numero tre del commissario straordinario Paola Firmi, che recita testualmente: “va posta attenzione anche a caratterizzare i suoli dell’ex scalo, in quanto area che ha ospitato attività di movimentazione di vari tipi di merci da oltre un secolo”;

presso l’Osservatorio Corridoio del Brennero, organismo tecnico con funzione di indirizzo, controllo e garanzia per la gestione e la misurazione dello stato ambientale del territorio interessato dalla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, risulta non essere ancora stato nominato il rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e pertanto si fa presente al ministro in indirizzo che i primi lavori dell’opera stanno avvenendo senza aver prima rispettato le prescrizioni che impongono la caratterizzazione preliminare dei terreni interessati al cantiere;

secondo notizie di stampa, dopo le segnalazioni dei cittadini – circa scavi, carichi sospetti e mancate analisi dei materiali nell’area ex Filzi- la Procura di Trento avrebbe posto sotto sequestro materiale del cantiere oggetto di carotaggio per la caratterizzazione. L’11 luglio scorso, Italfer avrebbe infatti rinvenuto, alla presenza dei carabinieri del NOE e dell’APPA, proprio nei terreni ex Filzi la presenza di inquinanti, possibili residui della Carbonchimica;

nell’ambito di tale inchiesta, si apprende da notizie di stampa – ci sarebbe un primo indagato per ipotesi di reato di inquinamento ambientale e disastro ambientale per omessa comunicazione agli enti preposti del rinvenimento di inquinanti nell’area del cantiere posta sotto sequestro;

nel frattempo ancora non sono pervenute le risultanze dei carotaggi che sono stati richiesti sul sedime di scavo in corrispondenza della ferrovia nello spazio tra il SIN Sloi e Carbochimica;

il PD ha attivamente promosso richieste di indagini sulle aree inquinate ottenendo il finanziamento statale a tale scopo previsto dall’articolo 1, comma 694 della legge di bilancio n. 197/2022;

la tempistica di realizzazione del progetto che, per i vincoli del PNRR, ha la scadenza ravvicinata, pare portare oggi a giustificare forzature nella realizzazione del progetto stesso-:

quando intenda nominare il rappresentante del Ministero dell’Ambiente presso l’Osservatorio Corridoio del Brennero;

se intenda esortare RFI a rendere pubblico il progetto di fattibilità tecnico economica “plus”, che dovrebbe contenere importanti modifiche e richiamarne il rispetto;

se condivida l’opportunità di utilizzare parte dei fondi stanziati dall’articolo 1, comma 694 della legge di bilancio n. 197/2022 per i carotaggi nell’area ex SLOI anche per ulteriori analisi sul tracciato;

se intenda prevedere una proroga dei tempi di realizzazione dell’opera stessa.

 

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