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COPPOLA (EUROPA VERDE) * WELFARE: « DRAMMA SENZA TETTO, LE ISTITUZIONI DOVE SONO? HO SEGNALATO (CURIA COMPRESA), MA SENZA RISULTATI »

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18.44 - venerdì 9 dicembre 2022

Oggi è caduta la prima neve in città. Un manto candido che magicamente ricopre ogni cosa e lo trasforma, a cui guardiamo con occhi diversi e pieni di stupore, che ci rende felici e ci fa tornare bambini.

Ma nello stesso tempo per tante, troppe persone è solo un manto gelido che acuisce l’angoscia e la solitudine perché non hanno un tetto sotto cui ripararsi.

Da tanto, troppo tempo si discute di come trovare un rifugio per tutti i senza fissa dimora che vivono ai margini della nostra società. Ma purtroppo ancora tante persone (circa 300) vivono per strada e sotto i ponti dell’Adige. Nell’immaginario comune sono coloro che hanno scelto una vita libera, lontana dagli schemi che la società ci impone, o fannulloni che non hanno voglia di fare nulla e si accontentano di vivere alla giornata. Ma purtroppo non è così.

Dobbiamo fare i conti con le nuove povertà, con chi ha perduto nel corso del tempo legami sociali significativi, che si trovano in precarie condizioni materiali di esistenza e che hanno abbandonato l’uso prevalente dell’abitazione. Persone che probabilmente fino a qualche tempo prima avevano una vita regolare ma che a un certo punto della loro esistenza sono incorsi in eventi, rotture, accadimenti tragici che hanno innescato un circuito spesso senza ritorno. Poi ci sono persone che diventano senza dimora a causa di fragilità psichiatriche; troviamo tra loro anziani abbandonati, giovani disadattati, depressi, alcolisti, immigrati con difficoltà a trovare un’abitazione anche se hanno un lavoro Ma nessuno in una società civile deve rimanere ai margini. Ogni persona ha il diritto di avere una casa e un tetto sotto il quale rifugiarsi.

Le istituzioni e la politica devono dare una risposta definitiva senza delegare agli enormi sforzi del volontariato, spesso impotenti per quanto riguarda il reperimento delle strutture e dei fondi per farle funzionare, soluzioni per lo più estemporanee. Dobbiamo passare da soluzioni tampone a piani reali e strutturati. C’è qualcuno che vuole assumersi le responsabilità che gli competono?

Non è pensabile che il Comune di Trento e la Provincia non riescano a far fronte a questa situazione che, in presenza della neve e del freddo, può trasformarsi in tragedia. Cosa aspettano ad agire con tempestività? In questi anni ho segnalato, scritto, interrogato praticamente tutti, Curia compresa, ma senza vedere risultati. E puntualmente il gelo ha trovato sotto i ponti, per strada e persino sotto il palazzo della Regione persone indifese che rischiano di non farcela. Davvero basta! Questa inettitudine e la delega ai volontari e alla carità di persone generose deve finire. Facciamo passare un Natale al caldo e con generi di conforto a questi esseri umani! Non ci sono più scusanti a una tale insensibilità.

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Lucia Coppola

consigliera comunale Gruppo Misto Europa Verde

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