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COMUNE DI TRENTO * SGOMBERO ALBERE – RISPOSTA DEL SINDACO A ‘LIBERALAPAROLA“: « SOLIDARIETÀ, STIAMO LAVORANDO A DIVERSE INIZIATIVE STRUTTURALI »

Scritto da
14.40 - mercoledì 17 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ringrazio innanzitutto Liberalaparola per l’impegno nell’insegnamento della lingua italiana a persone che altrimenti avrebbero ben poche possibilità di apprenderla, con tutte le ovvie conseguenze negative dal punto di vista dell’integrazione. E sono grato anche per lo spunto di riflessione costituito dalla lettera aperta sullo sgombero dei senza dimora operato dalla polizia di Stato nei giorni scorsi nella zona delle Albere: quella sollecitazione mi dà infatti la possibilità di chiarire la posizione dell’Amministrazione comunale riguardo a questioni cruciali, che non di rado vengono strumentalizzate invece che affrontate cercando soluzioni concrete e praticabili.

Quello che io penso dell’attuale sistema di accoglienza delle persone richiedenti asilo credo sia noto a tutti. L’ho dichiarato in Consiglio comunale, a più riprese sui giornali e anche in occasione dell’ultimo sgombero, quando in un comunicato stampa dell’Amministrazione comunale ho invitato a considerare pure il contesto in cui prospera l’illegalità. In quell’occasione ho parlato della necessità di “asciugare l’area del disagio, che è in sé criminogeno, e di promuovere un’alleanza tra istituzioni e categorie economiche alla ricerca di manodopera per potenziare al più presto e con iniziative concrete le politiche di integrazione e di avviamento al lavoro”.

In quanto sindaco ho l’obbligo di ascoltare chi chiede maggiore sicurezza e reclama il proprio diritto di frequentare senza rischi ogni strada della città. Sempre in quanto sindaco non posso ignorare il fatto che il dormire sotto i ponti è una condizione che alimenta di per sé l’illegalità. Da qui il mio appello alla Provincia a cambiare schema, a ritornare all’accoglienza diffusa che tanto bene aveva funzionato. Da qui l’impegno dell’Amministrazione comunale negli scorsi inverni ad aprire dormitori supplementari, in collaborazione con il centro Astalli e con l’Assemblea antirazzista, alle ex scuole Bellesini, al bocciodromo, in circoscrizione e dovunque ci fosse uno spazio libero coperto e riscaldato.

Non avendo il Comune competenze specifiche in tema di accoglienza, in questi anni abbiamo perseguito una politica che, mutuando l’espressione da altri ambiti, definirei di “riduzione del danno”. Che non sia sufficiente ne siamo consapevoli tanto che stiamo lavorando a diverse iniziative strutturali: la ristrutturazione del Punto d’incontro, che durante i lavori si trasferirà nel compendio delle Orsoline in via Rosmini, destinato a sua volta a diventare una sorta di Casa della solidarietà per integrare i servizi di accoglienza presenti in città in collaborazione con le associazioni di volontariato. Ancora: le ex scuole Bellesini, in Cristo Re, diventeranno in prospettiva un ostello per lavoratori richiedenti asilo.
Considero tutti questi interventi un investimento non solo sulla solidarietà, ma sulla città e sulla vivibilità dei nostri quartieri. E poi questo è un modo per provare a restare umani e a non rassegnarci, come singoli e come istituzioni, alla banalità di un male di cui non vogliamo essere considerati complici.

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Il sindaco

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