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CENTRO PACE ECOLOGIA * ROVERETO: « DALLA FIACCOLATA “CESSATE IL FUOCO!”, CHIARO INVITO DI “OBIEZIONE ALLA GUERRA” »

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08.06 - venerdì 19 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Dalla fiaccolata “Cessate il fuoco!” un chiaro invito di “obiezione alla guerra”.

In tanti alla fiaccolata “Cessate il fuoco!” a Rovereto per sostenere la campagna nonviolenta presentata da Mao Valpiana e per capire l’attualità dei conflitti attuali con il giornalista Raffaele Crocco. L’incontro che ha preceduto la fiaccolata “Cessate il fuoco!” ha ricordato la possibile risposta nonviolenta alla disumanità della guerra che con droni, bombe e missili solcano i cieli di Israele, di Gaza, di Ucraina, accendendo fuochi di odio in Medio Oriente e in Europa.

 

In un contesto in cui la parola guerra, dalla Palestina all’Ucraina, è tornata a essere mezzo per affrontare i conflitti e, in tutto il mondo, le nazioni tornano ad armarsi destinando risorse sempre più ingenti alle spese per la difesa. A Rovereto si è tornati a manifestare per il “Cessate il fuoco!” con la fiaccolata partecipata da 150 persone che hanno ascoltato le parole che invitano a fermare le armi e obiettare alle guerre.

L’incontro tenutosi in sala Filarmonica la sera del 17 aprile ha visto la partecipazione del giornalista Raffaele Crocco – fondatore dell’Atlante delle guerre e dei conflitti – e di Mao Valpiana in qualità di Presidente del Movimento Nonviolento. L’appuntamento era inserito nella mese internazionale dedicato alle Giornate globali di azione sulle spese militari che puntano a denunciare le conseguenze di un approccio militaristico alle relazioni internazionali e alle emergenze globali, imposto dai Paesi del Nord, che sono allo stesso tempo responsabili della maggior parte delle armi prodotte.

Durante l’incontro è stata presentata la campagna nonviolenta “Obiezione alla guerra”, promossa dal Movimento nonviolento per dire No alla mobilitazione militare. In sala Mao Valpiana ha riportato i contenuti: “Diciamo no alla chiamata alle armi, alla mobilitazione militare, all’ipotesi di ritorno della leva obbligatoria. Ci dichiariamo da subito obiettori di coscienza” e invitato a sottoscrivere una Dichiarazione di Obiezione di coscienza alla guerra e alla sua preparazione – disponibile sul sito www.azionenonviolenta.it , che tutti, possono sottoscrivere ed inviare alle massime istituzioni nazionali per formalizzare, presso gli organi competenti, l’elenco di coloro che fin da ora, e in futuro, non sono in alcun modo disponibili all’uso delle armi.

Nella dichiarazione si chiarisce che chi firma ripudia la guerra e vuole ottemperare al dovere di difesa della Patria con le forme di difesa civile e non militare già riconosciute dal nostro ordinamento, in linea con la Costituzione italiana (articoli 11 e 52). Inoltre chi aderisce a questa forma di obiezione di coscienza dichiara che non vuole sottrarsi al dovere di proteggere la comunità ma che è possibile farlo attraverso i metodi della nonviolenza organizzata, e quindi sollecita il Parlamento all’approvazione di una Legge per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta.

La Campagna di Obiezione alla guerra è attiva dal 2022, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, per solidarietà agli obiettori di coscienza e disertori russi, bielorussi e ucraini che rifiutano di partecipare a quella guerra, e recentemente si è allargata al sostegno ai giovani israeliani e palestinesi che non vogliono arrendersi alla logica del conflitto armato, dell’odio, della violenza.

La Campagna del Movimento Nonviolento ora chiede al Governo italiano di rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che enuncia il diritto all’obiezione di coscienza e di garantire accoglienza, asilo e protezione a quei giovani di Russia, Bielorussia e Ucraina che rifiutano di prendere le armi e fuggono, o che da Iran, Israele, Cisgiordania, Palestina vogliano trovare accoglienza in Europa perché rifiutano la guerra in corso (come stabilì il Parlamento italiano nel 1992 per gli obiettori e i disertori delle Repubbliche della ex-Jugoslavia).

La Dichiarazione di Obiezione di coscienza è disponibile sul sito del Movimento Nonviolento azionenonviolenta.it e può essere compilata direttamente dal format o scaricata e stampata su carta, e inviata personalmente ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, al Ministero della Difesa e allo Stato Maggiore dell’Esercito. Le sottoscrizioni raccolte, segnalate e comunicate al Movimento Nonviolento, verranno successivamente consegnate collettivamente al Quirinale e a Palazzo Chigi, con una manifestazione pubblica della Campagna di Obiezione alla guerra.

Si ricordano le tante adesioni all’incontro tra le qualil’ANPI Rovereto-Vallagarina, Cantiere di Pace, i circoli ACLI Vallagarina, Share ODV, Quilombo Trentino, Comunità islamica del Trentino, Donne in Nero Rovereto, ANPI Trento, Donne per la Pace Trento, Pace Per Gerusalemme, CAVA per l’Africa, circolo ARCI di Brentonico, Forum trentino per la Pace e i diritti umani, Giuristi Democratici Trentino Südtirol, Italia-Nicaragua odv, Arci La Poderosa di Rovereto, Cgil, Cisl e Uil del Trentino.

L’appuntamento è servito a chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza, per fermare la follia delle guerre, per il rispetto del diritto umanitario, per l’eliminazione delle armi nucleari, per condannare ogni violazione del diritto internazionale ed ogni forma di violenza contro la popolazione civile, per denunciare chi vuole delegittimare le organizzazioni umanitarie dell’Onu e quelle non governative che assistono le popolazione civili vittime dei signori della guerra.

Nella serata si è ricordato l’appuntamento del prossimo 18 maggio a Verona con la presenza di Papa Francesco all’Arena di Pace e Disarmo in cui saranno presentate le campagne sulla riduzione delle spese militari, del disarmo umanitario, del controllo della diffusione delle armi e dei percorsi nonviolenti di costruzione della Pace.

Forte preoccupazione è stata espressa per la modifica alla Camera della legge 185/90 che vuole attribuire il potere finale di autorizzazioni all’export a un organismo politico composto da ministri e premier, introducendo una maggiore liberalizzazione sulla vendita di armamenti. Questa modifica alla legge, ottenuta nel 1990 grazie alle pressioni del movimento pacifista, è un attacco soprattutto alla trasparenza, in un settore particolarmente delicato e dall’alto tasso di corruzione.

Il Centro Pace di Rovereto ringrazia le tante persone presenti e i rappresentanti del Comune di Rovereto che con la loro voce e testimonianza non si arrendono alla logica della guerra. Per info sulle proposte si indica il sito www.rovepace.org

 

 

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