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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * PUNTO NASCITA DI ARCO: « A CHE PUNTO È IL PERCORSO INTRAPRESO PER DECIDERE IL SUO DESTINO? »

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10.37 - venerdì 9 aprile 2021

La cronistoria del punto nascita di Arco è caratterizzata da continui colpi di scena. Nel dicembre 2010 la Comunità Scientifica Internazionale e il Ministero della Salute concordano che i Punti Nascita con ampia casistica (1000 parti all’anno) sono da considerarsi più sicuri per il nascituro e la partoriente, di quelli con dimensioni e casistiche contenute.
Con decreto ministeriale 11 novembre 2015, il Ministero della Salute ha aperto la possibilità di derogare ulteriormente al numero di 500 parti l’anno nel rispetto delle garanzie di sicurezza per il nascituro e le partorienti.

In data 02/02/2016 la Provincia di Trento ha presentato domanda di deroga per tutti i 4 punti nascita sotto soglia ossia Arco, Cavalese, Cles e Tione.
In data 22/06/2016 il Ministero esprime parere positivo per Cles e Cavalese e negativo per Arco e Tione.

La motivazione del parere negativo alla apertura del punto nascite di Arco riguarda la difficoltà di raggiungere il numero soglia di 500 parti per anno, un contenuto tasso di fidelizzazione, la percorribilità delle strade in riferimento al punto nascite di Rovereto valutata sostenibile senza rallentamenti significativi per questioni meteorologiche.

La Provincia accetta la decisione. Il sindaco si adegua, la comunità reagisce inutilmente e il punto nascite resta chiuso.
Nel gennaio 2020 si svolge a Roma una riunione tra rappresentanti della Provincia di Trento ed esperti ministeriali che decidono di inviare un’ispezione ad Arco. L’ assessora Segnana dichiara: ”Noi andiamo avanti.” A fine gennaio il viceministro del Ministero della Salute Sileri e il sottosegretario di Stato alla Presidenza dei Ministri Fraccaro si recano all’ospedale di Arco accolti dal direttore Bordon, dal dottor Ruscitti, dal direttore sanitario Fabbri, dal sindaco Betta, dal presidente Fugatti e dall’assessora Segnana e dopo un lungo confronto il viceministro Sileri dichiara: ”Oggi iniziamo un percorso, apriamo un dialogo con i diversi attori del territorio, con i sindaci, la Provincia, il Ministero per vedere insieme cosa può essere necessario e quale può essere appunto questo percorso.”

L’assessora Segnana dichiara: “garantire i servizi ai territori periferici è fondamentale: abbiamo un territorio montano, tante comunità gravitano sugli ospedali delle valli che vanno preservati per evitare lo spopolamento delle zone del centro. Qui nell’Alto Garda la richiesta arriva dal basso, sul territorio sono state raccolte 12.000 firme per la riapertura del punto nascita, a conferma dell’importanza di questo presidio per la comunità”.

Qui si interrompe la cronistoria. Ora i cittadini dell’Alto Garda, come tutti i trentini, si attendono l’esito di tale percorso in un ospedale la cui costruzione è durata decenni e non è ancora terminata in quanto il quinto lotto è stato soppresso. Un ospedale che è stato depauperato di reparti e servizi (Rsa ospedaliera, Chirurgia, Fisiatria, punto nascite). Gli onorevoli Sileri e Fraccaro hanno perso le loro cariche ministeriali, il dott. Bordon si è trasferito in altra sede, è comparso un nuovo attore il dott. Ruscitti e rimangono al loro posto il sindaco Betta, il presidente Fugatti e l’assessora Segnana. La pandemia ha fatto dimenticare molti progetti di sviluppo aziendali, tra questi il percorso per l’istituzione del punto nascita.

 

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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:

quali sono state le iniziative intraprese durante il “percorso” annunciato e intrapreso per verificare la fattibilità dell’apertura del punto nascite di Arco;

chi ha partecipato a questo “percorso” e quante riunioni sono state fatte;

se la sala parto del punto nascite di Arco, è stata mantenuta o demolita;

da quanti medici è formato l’organico del Centro di procreazione medicalmente assistita di Arco con annesso servizio di ginecologia, quale tipo di reperibilità esercitano e se sono predisposti ad interventi di emergenza, compresa l’assistenza ai parti, che si possono presentare al Pronto soccorso dell’ospedale di Arco.

 

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Cons. Lucia Coppola

consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde

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