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L'INTERVISTA

INTERVISTA AL SEN. ANDREA DE BERTOLDI (FDI) * TRENTINO: «FOCUS SU RAPPORTI ROMA-TRENTO / GIORNATA AUTONOMIA / ITALIA-EUROPA / FRATELLI D’ITALIA E “RIMPASTO” GIUNTA PAT »

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15.50 - sabato 4 settembre 2021

Intervista di: Luca Franceschi

 

ROMA-TRENTO
Senatore, da trentino, come vede la giornata dell’Autonomia lei che appartiene ad un partito “nazionalista” che con i temi di indipendenza territoriale non sempre ha avuto una visione lineare nel tempo?

Queste sono tesi che appartengono a quella politica trentina, che, per difendere dei privilegi e delle rendite di posizione, cerca invano di frenare la crescita di Fratelli d’Italia. La realtà è ben diversa, come più volte è stato affermato pure da Giorgia Meloni e dal capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida proprio qui in Trentino. Fratelli d’Italia vede infatti nel quadro normativo dell’autonomia trentina un modello di riferimento per l’intera nazione, purché inserito in un contesto di unità nazionale, e magari di elezione diretta del Presidente della Repubblica. La giornata dell’autonomia andrà quindi onorata e valorizzata con i comportamenti e la buona amministrazione, e saranno quindi gli amministratori provinciali e regionali che dovranno dimostrare, a destra come a sinistra, un netto cambiamento rispetto a quanto hanno fatto fino ad oggi, perché l’autonomia è un patrimonio di ogni Trentino, che va difeso con serietà e meritocrazia, mettendo al bando le convenienze particolari e contingenti.

 

GIORNATA AUTONOMIA
Luca Zeni pochi giorni fa ha descritto la celebrazione del 5 settembre come «stanca cerimonia, senza prospettiva e anima» (LINK lancio Opinione). Ha ragione secondo lei il consigliere provinciale del Pd?

Luca Zeni potrebbe pure avere ragione, ma le motivazioni di quanto da lui sostenuto le deve ricercare proprio all’interno di quel centro sinistra, alleato del partito autonomista, che ha governato il Trentino per decenni. Ritengo che la crisi del sentimento autonomistico in Trentino, e conseguentemente della giornata dedicata all’autonomia, sia infatti imputabile a quei partiti della sinistra autonomista, che hanno utilizzato per decenni la particolarità territoriale del Trentino per mere ragioni clientelari e di interesse proprio, e che guarda caso ora vorrebbero riproporre con lo stesso nostalgico cliché’! Ma fortunatamente la vocazione dei Trentini tutti verso un’autonomia inserita in un forte quadro di unità nazionale, rimane, nonostante tutto, viva e vitale!

 

 

TRENTO-ITALIA-EUROPA
Come tentare di rivitalizzare Regione Trentino Alto Adige, autonomie delle Province di Trento e Bolzano e concetto di territorialità e identità locali con le spinte roma-centriche e le direttive dell’Unione europea?

L’autonomia provinciale la si difende innanzitutto a Roma, e in un quadro regionale, la qualcosa è stata bellamente ignorata e contraddetta dal centro sinistra autonomista nella propria esperienza di governo.
Ora è però responsabilità del centro destra dimostrare, con la buona amministrazione e con il superamento dell’individualismo e degli interessi particolari, che l’autonomia trentina non è un privilegio, ma un riferimento di buon governo per l’intera nazione. Insomma per rivitalizzare l’autonomia bisogna che il centro destra autonomista sappia fare un netto cambio di passo, a tutti i livelli e in tutte le direzioni, rispetto a quanto fatto dai precedenti governi di Dellai e Rossi, contrapponendo all’arroganza del potere ed all’affannosa ricerca delle poltrone di sottogoverno , una politica di valori ed una strategia in difesa della territorialità e dello sviluppo del Trentino. Serve ora un ulteriore sforzo di noi tutti in questa direzione, e suggerisco quindi, anche alla luce dei miei ruoli nazionali, di ricordarsi delle linee strategiche del recovery Plan, e quindi di uno sviluppo territoriale alternativo ed ecocompatibile del sistema economico e produttivo della provincia autonoma di Trento.

 

FDI E GIUNTA PAT
Reputa che il presidente della Provincia di Trento sarà disposto a concepire un rimpasto di Giunta Pat? E se sì, quali competenze tecniche reputate di potere offrire a Fugatti?

Non so cosa pensi il presidente Fugatti, del quale ho stima e rispetto, e quindi starà a lui, con la sua sensibilità ed intelligenza politica, dimostrare quale prospettiva vuole dare alla maggioranza ed ai suoi prossimi anni di governo, ben sapendo che nel 2023 vi sarà per tutti il – redde rationem-!
Quanto al mio partito, che ricordo non aver mai preteso poltrone, ma che anzi ha deliberato di non accettare poltrone di sotto governo proprio per rispetto del coinvolgimento politico che viene ben prima, ritengo, che se fosse chiamato a dare un contributo all’amministrazione provinciale, saprebbe esprimere competenze ed individualità di assoluto rispetto, e coerenti con l’impegno valoriale della nostra Presidente Giorgia Meloni.

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