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LETTERE AL DIRETTORE

TRENTINOLIBERO.IT * BYPASS FERROVIARIO: TAVERNA, « IL PROBLEMA NON È IL TRACCIATO, BENSÌ L’OPERA IN SÉ CHE È FOLLE E COSTOSISSIMA »

Scritto da
18.05 - venerdì 20 gennaio 2023

Egregio Direttore dell’Agenzia stampa “Opinione”.

Caro Direttore,

un po’ di storia sul bypass ferroviario, dalle origini ai giorni nostri. Ecco il link dell’articolo che ho scritto, in ragione del fatto che il problema non è il tracciato, bensì l’opera in sé folle e costosissima. Un tuffo nel passato per ricordare il dibattito di oltre 20 anni fa è utile per i più giovani che non sanno e per gli anziani che hanno dimenticato o fanno finta…

Grazie per l’attenzione.

 

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Claudio Taverna

 

Trento, 20 gennaio 2023. – di Claudio Taverna

Diciamola tutta…… il tracciato del baypass ferroviario della città capoluogo è un falso problema, il problema vero è il baypass, opera folle, costosissima che oggi Salvini e Fugatti, ereditandola, con sconcertante disinvoltura dal centro sinistra, la fanno propria!

Inoltre, non ci stupisce l’associazione ianeselliana al progetto perché in linea con la continuità amministrativa e urbanistica di Trento praticata dal centrosinistra.

Dal quartiere delle Albere al progetto Busquets dell’interramento della ferrovia e la realizzazione del boulevard tanto caro all’allora sindaco di Trento Alberto Pacher.

Scriveva il compianto consigliere provinciale Rodolfo Borga «……nel gennaio 2001 (duemilauno!) l’allora assessore Andreatta (poi sindaco di Trento) volava a Barcellona per convincere il famoso architetto catalano Busquets a collaborare alla stesura del P.R.G. di Trento…….»

Si rilegga l’articolata interrogazione n. 3382 del 31 agosto 2011 “En dos e ‘na V.a.l. farai en gualif? Ovvero: far e disfar l’è tüt en laorar” (1).

L’atto ispettivo del consigliere del PdL riassumeva il dibattito di allora (….2001) con le criticità avanzate da molte parti sul bypass ferroviario sia per l’utilità dell’opera sia i costi, la cui entità era assai incerta dalla girandola di cifre, per cui alla fine l’idea venne archiviata perché impossibile in un polveroso cassetto e rispolverata, oggi dopo oltre 20 anni, dai fondi del Pnrr che tuttavia si dovranno restituire.

E’ sensato, allora, impegnare il futuro con una cifra che supera il miliardo di euro? Noi siamo fortissimamente convinti di no!

 

(1) interrogazione n. 3382 del 31 agosto 2011

(2) risposta di Alberto Pacher all’ interrogazione n. 3382

 

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