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LETTERE AL DIRETTORE

RENZO GUBERT * PROMOZIONE TURISMO GAY – APT VALSUGANA: « SI PROMUOVA UNA RICERCA DI MERCATO, PER CAPIRE LE PREFERENZE DEI TURISTI NELLE AREE TURISTICHE »

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17.00 - martedì 31 gennaio 2023

Egregio Direttore Franceschi,

leggo su l’Adige del 30 gennaio un articolo non firmato a riguardo dei miei rilievi sull’utilizzo dei gay da parte dell’ApT della Valsugana per incrementare la sua attrattività turistica. A parte l’errore della didascalia della foto sul bacio, che qualifica come bacio quello che neppure gli assomiglia (per cui il lettore è indotto a credere che mi scandalizzerei per ben poco), l’articolista coglie l’occasione per pubblicare le dichiarazioni del sig. Zanella, noto esponente della lobby dei gay secondo le quali sarei tra l’altro omofobo, reazionario, autoritario nel voler imporre la morale cattolica, colpevole di aver paragonato l’omosessualità alla zoofilia (ed è un falso). La colpa maggiore sarebbe quella di aver definito anormale l’omosessualità e di dare voce a chi di fronte a effusioni affettive pubbliche di coppie gay prova disgusto. Vorrei sapere dal sig. Zanella come sarebbe il mondo se fosse normale l’omosessualità. Se oggi il tasso di natalità è insufficiente a mantenere stabile la popolazione e gli omosessuali sono una minoranza ridotta, cosa accadrebbe se il modo normale di rapporto tra i sessi fosse quello tra omosessuali?

Chi poi desidera che un suo figlio, anziché metter su famiglia sposando una donna, vada a convivere con un maschio? Potrà accettare la situazione, se capita, ma non, per i più, esserne contento. In ogni caso il mio rilievo non riguardava la valutazione dell’omosessualità, ma le dichiarazioni del Direttore dell’ApT della Valsugana che ha ordinato di ritrasmettere il bacio gay confidando che ciò avrebbe portato più turisti, visto che i gay sarebbero numerosi.

Facevo notare che sull’effetto di tale propaganda turistica mancano indagini e che non va taciuto il possibile effetto opposto della propaganda gay, ossia quello di far ritenere la Valsugana non gradita per il disgusto nell’assistere a publiche effusioni affettive dei gay, non adatta a portarvi in vacanza la famiglia con i propri figli. Che poi il disgusto sia anche mio conta poco se l’obiettivo è avere turisti gay.

Anziché insultare, il sig. Zanella (ma ancor più l’ApT della Valsugana) promuova una ricerca di mercato per capire le preferenze dei potenziali turisti nella Valsugana o in altre aree turistiche. Sarebbero omofobi tutti coloro che non gradiscono effusioni affettive pubbliche tra gay? A parte il fatto che la fobia si applica a un timore irrazionale, timore che nessuno che non gradisce l’esibizione pubblica di baci e abbracci tra gay ha minimamente. A Zanella e a tutti coloro che usano il termine omofobia consiglierei quanto meno di conoscere cosa significhi la parola “fobia”, prima di attribuirla a qualcuno che non la pensa come loro.

 

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Renzo Gubert

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