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LETTERE AL DIRETTORE

MASCHIO (ONDA CIVICA) * TRENTO – CIRCONVALLAZIONE TRENI MERCI: « VENGONO SPAZZATI VIA IN UN LAMPO TUTTI I PROPOSITI LEGÀTI A PARTECIPAZIONE – MOBILITÀ DOLCE – INTERRAMENTO »

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16.38 - mercoledì 27 ottobre 2021

Un periodo davvero delicato per l’Italia intera tra il tentativo di uscita dalla pandemia, le paure legate al futuro e quelle a possibili conseguenza sanitarie avverse anche a distanza.

In tutto questo un PNNR che vorrebbe essere una spinta ed un aiuto a trovare spiragli positivi.

Un PNNR che nella nostra città non ha dato un impulso ma ha letteralmente lanciato la circonvallazione dei treni merci a Trento ai suoi step principali.

Un finanziamento di tale portata certamente sembra impossibile lasciarlo passare senza approfittarne ma certo lascia interdetti nel capire come in un lampo tutti i propositi legati alla partecipazione, alla mobilità dolce, all’interramento, della parte cittadina vengano spazzati via.

Perché in effetti questo progetto arriva tra capo e collo dei cittadini senza la possibilità di essere discusso ne modificato almeno, come pare e come è stato detto a mia specifica domanda, in merito al tracciato plano altimetrico.

E cosi anche le iniziative pre elettorali legate alla tranvia od all’interramento dei treni passeggeri nella parte cittadini vengo lasciati al non prossimo futuro vista la mancanza di finanziamenti possibili e prevedibili.

Nondimeno c’è un incubo che si profila all’orizzonte. Quando la TAC sarà attiva la linea esistente ferroviaria trasporterà centinai di treni merci con lunghezze importanti portando il livello di stress di tutte le residenze cittadine adiacenti e non alla ferrovia a livelli improponibili se pensiamo che già oggi sono, come è stato dimostrato da APPA già fuori norma.

Ed allora ci troviamo ad affrontare i soliti dilemmi di un amministratore che deve decidere chi sacrificare, quanto valga il diritto di un piccolo numero di cittadini, se valga davvero meno di quello di un numero maggiore degli stessi, quale sia la soluzione meno impattante.

Quando feci la domanda in consiglio comunale la settimana scorsa al Dirigente Generale della Provincia autonoma di Trento, ing. Raffaele De Col, la risposta la sapevo già. In fondo qualsiasi tecnico la sapeva credo. Se si pensa ora di cambiare sostanzialmente il progetto abbandoniamo il finanziamento, parliamone fra trent’anni e “ciucciamoci” i treni merci in città.

Sembrerebbe di essere nel mezzo del dilemma scespiriano e dobbiamo realmente capire che strada percorrere.

Nei giorni scorsi, con consiglieri Carli ed Urbani, abbiamo chiesto una consiglio straordinario concesso dal consiglio in forma informativa. Abbiamo anche depositato una mozione, chiedendo la sottoscrizione sia della maggioranza che della minoranza.

Una mozione con una serie di proposte serie, pensate al cui interno vi è forse l’unica seriamente percorribile.

Una mozione che chiede che il progetto e la realizzazione dell’opera siano rispettosi del diritto della cittadinanza a non essere travolta da una situazione insostenibile civilmente da un punto di vista acustico e di vibrazioni a causa del passaggio del traffico ferroviario nella nuova sede infrastrutturale.

Una mozione che chiede un significativo abbassamento del piano del ferro al fine di evitare rumori e vibrazioni moleste e pericolose sulle abitazioni dei rioni sotto attraversati e sulla salute dei residenti e conseguentemente un abbassamento della stazione ipogea – sul modello della stazione A.V. di Bologna – all’ex scalo Filzi, al fine di consentire la realizzazione di un manufatto multi livello che consenta il transito del traffico merci al livello più basso e ai piani soprastanti ospiti la stazione passeggeri per l’alta velocità ed il traffico più lento oltre ad un allungamento del percorso in galleria naturale fino all’interporto, prevedendo solamente all’altezza di quel chilometraggio il congiungimento con la linea storica.

Certo se il NO del dirigente è relativo anche all’altimetria si chiude il discorso ma ritengo concludendo che forse possa essere questa la strada più corretta da seguire al fine di trovare quel compromesso che oggi sembra cosi lontano.

 

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Andrea Maschio
Consigliere comunale Trento – Onda Civica Trentino

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