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LETTERE AL DIRETTORE

MARINA MATTAREI (LA CIVICA) * SONDAGGIO WINPOLL: « INACCETTABILE LA MISTIFICAZIONE TRA REALTÀ URNE (UNICA INSINDACABILE) E DESIDERATA VIRTUALI DELL’OGGI »

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16.48 - domenica 16 luglio 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

con riferimento agli esiti del sondaggio sul “presunto” gradimento dei trentini rispetto alla terna proposta per la candidatura alla Presidenza (Divina, Fugatti, Gerosa in ordine alfabetico) mi permetto un paio di considerazioni.

 

1) Siamo di fronte ad un errore di metodo: elaborazioni di scenari politici sulla base di evidenti ed oggettivi livelli di inaffidabilità di uno strumento quale il sondaggio, aleatorio per sua natura, anche senza voler indagare questo in particolare, per dovere di carità. Coloro che traggono legittimazione da esso per allestire suggestive scenografie teatrali si espongono al rischio concreto di apparire quantomeno poco seri. L’assunzione di responsabilità della politica non può essere influenzata o addirittura sostituita dal livello di gradimento di platee più o meno numerose di cittadini (attivati non si capisce in base a quali criteri per giunta). Essi dispongono del voto per scegliere i propri rappresentanti e per giudicarne l’operato, anche non riconfermandoli, se del caso. Principio cardine di ogni sistema democratico. Inaccettabile la mistificazione tra la realtà che uscirà dalle urne, la sola ad essere insindacabile, e i desiderata virtuali dell’oggi, sia per quel che riguarda i singoli partiti che le coalizioni.

 

2) Ma l’errore di metodo produce inevitabilmente anche errori di merito: le forze che compongono la coalizione di cdx, ad eccezione di FdI, hanno già da tempo indicato Fugatti per la Presidenza. Lo hanno detto con chiarezza e convintamente, motivandone la scelta. Se ne sono assunti la responsabilità secondo il ruolo per cui hanno ricevuto il mandato, spiegheranno ai cittadini il progetto politico che è sotteso a questa scelta e chiederanno la massima condivisione agli elettori.  Questa è la serietà del percorso di una classe dirigente che ha chiaro il proprio orizzonte, che si mette al servizio di una comunità che ha davanti a sé sfide titaniche, e non può offrire spettacoli indecorosi. E che non è disponibile ad alimentare giochetti di questo tipo compromettendo la buona reputazione di cui ancora gode l’Autonomia trentina attraverso i propri rappresentanti, trasversalmente. Ora, che vi sia chi ritiene di trarre qualche personale vantaggio dal rimescolare le carte a tre mesi dal voto, alimentando dubbi e distinguo, è coerente con il limite della natura umana, sempre uguale a se stessa peraltro.

 

Perché di questo si tratta, di lotta di potere personalistica e individualista che ha smarrito la ricerca del bene comune. Si dovrebbe aver compreso che questa modalità non appassiona i cittadini, li allontana viceversa ancora un poco dalla partecipazione democratica. Il teatrino della politica con le sue piccole lotte fratricide è pernicioso all’esercizio della responsabilità civile di ciascun individuo, compreso il diritto dovere del voto. Dovremmo tutti, in particolar modo quanti chiederanno la fiducia agli elettori, avere più rispetto per la loro intelligenza e praticare maggiore lealtà, sia verso i partiti attraverso i quali hanno potuto dedicarsi alla politica, sia verso la coalizione di riferimento e soprattutto verso gli stessi elettori che li sceglieranno.

Quand’anche un Consigliere fosse legittimato a cambiare partito qualora non dovesse più trovarsi a suo agio in quello di provenienza, è altrettanto doveroso che lo faccia rispettando il mandato ricevuto dagli elettori, ossia rassegnando le dimissioni da consigliere e rimettendosi in gioco alla prossima tornata. Senza reti di protezione, assumendosi in prima persona il rischio. La prassi invece che è andata consolidandosi, di mera convenienza individuale, vede protagonisti Consiglieri eletti attuare disinvolte migrazioni dall’uno all’altro partito, con addirittura costituzioni di nuovi soggetti politici. Sparando ad alzo zero sul partito originario, naturalmente, quando non direttamente sui suoi esponenti; senza porsi il benché minimo problema di ordine deontologico.

Ma come si può avere la presunzione di risultare credibili agli occhi dei cittadini con siffatti comportamenti? Mera illusione affidarsi solo a dichiarate competenze tecniche e a programmi mirabolanti. Dobbiamo tornare ai fondamentali: “galantomenismo a prova di bomba”, per dirla con don Guetti, conoscenza dei problemi e competenza per affrontarli. Non sprechiamo energie nel renderci (oltretutto) dipendenti dalla realtà virtuale, torniamo ad occuparci della vita vera.

 

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Marina Mattarei, candidata elezioni Consiglio Provincia autonoma Trento – Lista “La Civica”
Già Presidente Federazione trentina Cooperative

 

 

WINPOLL SONDAGGI * ELEZIONI TRENTINO: « PER IL 49% IL “MIGLIOR CANDIDATO CDX UNITO” È DIVINA, SEGUITO DA FUGATTI CON IL 39% E GEROSA CON IL 12% » (REPORT PDF INTEGRALE)

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