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LANCIO D'AGENZIA

RUGGERO VAIA E ALTRE 157 FIRME * LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE PAT TONINA: « PROGETTO TRANSLAGORAI, NON ROVINATE LA VAL LAGORAI! »

Scritto da
14.32 - sabato 24 agosto 2019

Egregio Assessore Mario Tonina,

ci rivolgiamo a Lei, al Suo ruolo di responsabile per l’ambiente, per chiederLe di revisionare all’interno del “Progetto Translagorai” la parte che riguarda la conversione di Malga Lagorai in ristorante-rifugio.

Siamo cittadini, frequentatori del Lagorai, molti di noi sono soci della SAT. Riteniamo di meritare una considerazione che non sia solo uno sbrigativo “avanti tutta” con cui Lei si è espresso di recente, dunque Le sottoponiamo le seguenti criticità della delibera adottata dalla precedente Giunta Provinciale (n.1487 del 10/08/2018).

1) Malga Lagorai necessita di essere ristrutturata.
Siamo assolutamente d’accordo. Tuttavia, se si vuole preservare la ricchezza naturale ma anche culturale del territorio, la malga deve restare una malga, senza cambiarne la destinazione d’uso! È bene che la ristrutturazione preveda anche uno spartano bivacco, come in tutte le costruzioni montane. È anche plausibile che i malgari, nei tre mesi di alpeggio, possano occuparsi della custodia e pulizia di esso ricavandone un equo compenso, come peraltro affermato anche dal suo predecessore.

2) La delibera stravolge l’uso della malga con un pesante intervento.
Citiamo letteralmente: “Nella casera la completa ristrutturazione per realizzare un’attività di ristorazione con sala da pranzo da 40 posti, un alloggio per il gestore, una stanza dormitorio, servizi igienici; nella stalla ulteriori 20 posti letto e servizi igienici, un locale magazzino, l’alloggio per il pastore; la realizzazione di una terrazza esterna per il servizio bar e ristorazione”. Significa in sostanza che i malgari saranno sloggiati dalla casera per essere relegati a dormire nello stalla, trasformata in dormitorio e magazzino degli attrezzi. Non è stato considerato inoltre il grave problema del ritorno del lupo che, piaccia o meno, diventerà stanziale anche in Lagorai: la stalla è quindi necessaria come ricovero notturno degli animali. Si proclama di “voler ridare dignità ai pastori”, mentre in realtà gli si tolgono importanti spazi di lavoro: ben che vada, saranno ridotti a pittoresche comparse ad uso turistico.

3) Si deve evitare lo spreco di denaro pubblico.
La invitiamo a considerare l’esperienza di altre malghe già sacrificate alla “valorizzazione”, per esempio quelle di Val Sadole e di Valmaggiore. Per aiutarle a “lavorare” sono state aperte le strade alle auto, poi anche asfaltate, così due bellissime valli sono diventate un poco “sostenibile” parcheggio di lamiere polverose e fumanti. Ciononostante la redditività reale di questi “ristoranti-malghe” è assai precaria: la stagione di apertura è breve, gli introiti sempre incerti. Sopravvivono grazie all’iniezione di soldi pubblici. Per la Malga Lagorai sarà molto peggio: sarà raggiungibile esclusivamente a piedi in più di un’ora, dato che la strada militare lastricata della Grande Guerra della Val Lagorai rimarrà di classe A e che la Magnifica Comunità non permetterà di realizzare nuovi sentieri o ciclovie verso il Cermìs. Come si fa, in buona fede, a sostenere che un ristorante a Malga Lagorai sia un investimento economicamente sensato?

4) Le Funivie del Cermìs c’entrano?
Quanto sopra rende evidente l’assurdità di gettare al vento 750.000 euro per fare un ristorante a quasi 2000 metri di quota in un santuario naturale con pochi eguali. Un simile sfregio ambientale, una tale scelta sprecona ha una sola spiegazione logica: Malga Lagorai è lontana dal Translagorai ma molto vicina al Cermìs. La Società Funivie in pochi mesi del 2018 si è impossessata della Forcella di Bombasèl, dove ha costruito un nuovo ristorante-rifugio, e della montagna del Castèl de Bombasèl, trasformato in parco giochi con la nuova ferrata “CermiSkyline” a due vie, ossia “Bombasèl Highway” e “Bombasèl Vertigo”. Lei ha affermato che le funivie del Cermìs non c’entrano con Malga Lagorai. Eppure non vi sarà altro modo per far quadrare i conti a cose fatte! Come ha ricordato il professor Daidola a proposito della Translagorai, “nel progetto di SAT-Provincia si è partiti dal tetto anziché dalle fondamenta”. L’ostinazione con cui da più parti si pretende il ristorante a Malga Lagorai conferma l’unica logica conclusione possibile: tutto questo “ambaradan” è un regalo per il Cermìs, pagato dal contribuente. Per Malga Lagorai dunque i casi possibili sono due: o vengono sprecati soldi pubblici e territorio per un investimento fallimentare, oppure mediante denari pubblici si fa un regalo a una società privata. Tertium non datur.

Confidando nella sensibilità Sua e della Giunta, auspichiamo che la delibera venga ridiscussa e, soprattutto per quel che riguarda la Malga Lagorai, ridefinita al fine di mantenere inalterati l’aspetto e l’anima della Val Lagorai. Ci permettiamo infine un suggerimento: un “turismo sostenibile” sarebbe molto più attrattivo se ai malgari trentini fosse permesso, come accade nelle malghe del Veneto, di lavorare il latte in malga e offrire formaggio, ricotta, panna, burro locali ai turisti; quali norme lo vietano da noi?

Cordiali saluti.

 

PS: chi concordasse con quanto esposto può aderire scrivendo a malga.lagorai@virgilio.it

[seguono 158 firme]

Ketty Agostini, Borgo Valsugana
Giovanna Agostino, Varena
Tommaso Artoni, SAT Cavalese
Giulio Baldessari, Lavis
Roberto Barbolini, SAT Tesero
Andrea Barcatta, Valfloriana/Collegno
Monica Barcatta
Daniele Bazzanella, SAT Cavalese
Franca Bazzucchi
Fabrizio Bertorino, Caldonazzo
Simone Bianco, Padova
Daniele Bozza, Trento
Cristina Bozzetta
Ivano Braito, Trento (ex SOSAT)
Viviana Braito, Daiano
Paolo Brigadoi, Predazzo
Franco Brigoni, Molina
Dario Caccamisi, SAT Cavalese
Paolo Canal, SAT Rovereto
Andrea Carpella, SAT Cavalese
Andrea Carta, Vicenza
Luigi Casanova, Moena
Alessandro Caviola, Cavalese
Giovanni Caviola, Cavalese
Carla Ceol, SAT Cavalese
Franco Ceschi
Ivo Cestari, SAT Civezzano
Giuseppe Chitarin, CAI Padova
Simone Cobbe, Lona Lases
Marcello Colajanni, CAI Riviera del Brenta
Chiara Corradini, Castello di Fiemme
Federico Corradini, Cavalese
Giovanni Cotti, SAT Cavalese
Nicola Curzel, Altopiano della Vigolana
Edda Dagostin
Adriano Dal Prà, CAI Schio
Michele Dalla Palma
Christian de Dampierre Raimondi, San Vito di Cadore
Alberto Degasperi
Pietro Degiampietro, Daiano, SAT Cognola
Maria Lina Dellagiacoma, SAT Predazzo
Chiara Dellantonio, Predazzo
Elisabetta Dellantonio, Predazzo
Carmen Delugan, SAT Cavalese
Erica Delugan, Cavalese
Diego Delvai, Carano
Ernesto Demartin, Predazzo
Comitato Tutela Devero
Maria Doliana, Tesero
Alessia Donazzan
Demattio Enrico, SAT Cavalese
Andrea Farneti, CAI Ravenna
Armando Fellin, SAT Trento
Francesco Fellin, Padova
Lorenzo Fellin, SAT Predazzo
Sabina Ferro, Padova
Massimo Fontana, CAI Valdagno (VI)
Paolo Frassoni
Marco Furlani, CAAI
Ornella Ganarin, SAT Sopramonte
Laura Gaspon, SAT Toblino
Alessandro Ghezzer, Bedollo
Cesare Ghisi, CAI Padova
Giuseppe Gilmozzi, Tesero
Simone Girardelli, Scurelle
Luigi Girardi, SAT Cavalese
Francesco Gleria, Vicenza
Germana Goss, Castello di Fiemme
Giovanna Goss, Cavalese
Manuela Goss, Castello di Fiemme
Luigino Gottardi
Roberto Grandi, SAT Cavalese
Alessia Grava, Montegrotto Terme
Pietro Grisi, Roveré Veronese, socio CAI
Anita Guadagnini, SAT Cavalese
Florian Häusl, SAT Cavalese
Giuliana Iellici, Tesero
Sergio Job, SOSAT
Alberto Lanzavecchia, ex SAT Cavalese
Andrea Lanzavecchia, Cavalese, CAI Padova
Silvana Lauria, Londra-Bellamonte
Donata Lauton, Ziano
Enzo Lauton, Ziano
Cinzia Libardi, Caldonazzo
Patrizia Lorenzin
Giuditta Lorenzini
Roberta Lovotti, Rovereto
Marilena Luchin, Mezzocorona
Raffaella Lunelli, Trento
Valentino Lunelli, SAT Ravina
Lorenzo Mar, SAT Primiero
Flavio Marchesoni, SAT Cavalese
Massimo Mariani, Ziano di Fiemme
Elsa Matordes, Castello di Fiemme
Bruno Michielon, SAT Cavalese
Lucia Montagni, CAI Bologna
Marco Moretti, Padova
Enrico Moser, SAT Civezzano
Matteo Motter, SAT Carè Alto
Piergiorgio Motter, SAT Carè Alto
Giuseppe Nassi, Malo (VI)
Mauro Orempuller, Trento
Mirella Ossi, Predazzo
Nicola Paoli, Trento
Matteo Pavana, SAT Povo
Luciano Pellegrini, CAI Maiella (CH)
Luigino Pellizzaro, CAI Malo (VI)
Giulio Peruzzi, SAT Cavalese
Grazia Pevarello
Guido Piazza
Marco Piazzi, Predazzo
Daniela Pilotto, CAI Vicenza
Giampietro Pirola
Beppe Pontrelli, Cavalese
Stella Ranfagni, Firenze
Rita Rasom, Varena
Melania Rebonato, SAT Cavalese
Bruna Rizzato
Luciano Rizzi, Ala
Francesco Roat , Trento
Donato Romito, Trento
Sandro Rossi, Mezzocorona
Amanda Seber, Rovereto
Pierluigi Sembenico
Daniele Sighel, SAT Pinè
Teddy Soppelsa, Cesio Maggiore (BL)
Angelo Spadaro, SAT Civezzano
Marisa Speccher, SAT Sopramonte
Giuliana Speranza
Agnese Suppiej, Ferrara
Giorgio Suppiej
Massimo Tagliapietra, Padova
Lara Tait, SAT Mezzocorona
Sofia Talas, Padova
Enrico Tedeschi, Varano de’ Melegari (PR)
Arturo Tomasetti
Daniela Tomasi, SAT Tesero
Claudio Tonini, Valfloriana
Maria Genziana Traversa, Trento
Valerio Trotter, SAT Predazzo
Stefano Truzzi, Mantova
Andrea Vaia, Carano
Ruggero Vaia, SAT Cavalese
Diego Vanzo, SAT Cavalese
Francesco Vanzo, Cavalese
Luciano Vanzo, Cavalese/Trento
Maura Vanzo, SAT Cavalese
Tiziana Vanzo, Cavalese
Ezio Varesco, SAT Cavalese
Giuseppina Varesco, SAT Cavalese
Mario Varesco, Cavalese
Fabio Vicenzi, Cavalese
Daria Vinante, Cavalese
Pietro Vincenzi, CAI Vicenza
Pierluigi Zaccaria, Padova
Claudio Zanon, SAT Ponte Arche
Maurizio Zeni, Tesero
Dario Zuccarelli, SAT Trento

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