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LANCIO D'AGENZIA

PRESIDENZA CONSIGLIO PAT * “CI PENSIAMO NOI”: « IN AULA STAMANI PRESENTATI I PROGETTI DEGLI STUDENTI DI TRE ISTITUTI, PER UNA CITTÀ DI TRENTO PIÙ ATTENTA AI GIOVANI »

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12.17 - martedì 17 maggio 2022

“Ci pensiamo noi”: presentati nell’aula del Consiglio provinciale i progetti degli studenti di tre istituti per una città di Trento più attenta ai giovani, per l’uso delle energie rinnovabili nelle scuole e negli enti pubblici e per inserire un preambolo nello Statuto di autonomia 

“Ci pensiamo noi” è il titolo dell’incontro – ospitato stamane nell’emiciclo del palazzo della Regione dalla presidenza del Consiglio provinciale – che ha permesso la “restituzione” dei lavori svolti in laboratorio da 4 classi – due quinte e due terze – di 3 istituti scolastici superiori del Trentino: il Liceo Prati di Trento, il Liceo Maffei di Riva del Garda e l’Istituto don Milani di Rovereto. Lavoro che ha approfondito da varie angolature il tema della “autonomia responsabile” in vista dell’appuntamento finale di oggi. Dopo i saluti rivolti ai ragazzi e agli insegnanti dal presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder e dal presidente del Tavolo per le celebrazioni del 50° del Secondo Statuto di Autonomia, Giuseppe Ferrandi, il dirigente di palazzo Trentini e il capo ufficio stampa dell’assemblea legislativa, Giuseppe Sartori e Luca Zanin, hanno spiegato il senso dell’iniziativa. Si è passati quindi alla presentazione dei tre progetti. Il primo, dedicato alla città di Trento, elaborato dagli studenti del Liceo Prati con un video dedicato in particolare al tema delle politiche giovanili, è stato commentato dall’assessore all’istruzione Mirko Bisesti. Quindi gli alunni del Liceo Maffei di Riva del Garda hanno illustrare il progetto “L’energia rinnovabile negli edifici pubblici” da loro elaborato e commentato dall’assessore competente, Mario Tonina. Infine sono stati gli studenti dell’Istituto don Milani di Rovereto a esporre i contenuti del progetto da loro predisposto per inserire un preambolo nello Statuto di autonomia, commentato dal presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder. L’evento si è concluso con la consegna delle tre proposte progettuali a Mara Dalzocchio e Filippo Degasperi, componenti dell’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa. 

 

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GLI INTERVENTI INTRODUTTIVI

Il presidente Kaswalder aprendo l’incontro ha confessato la propria emozione per la presenza di tanti ragazzi nell’aula della massima istituzione rappresentativa del Trentino, nella quale ha augurato loro di sedere un giorno da esponenti politici democraticamente eletti dai cittadini. L’autonomia ci ha dato la possibilità di vivere bene raggiungendo traguardi notevoli, ma – ha aggiunto – l’autonomia vivrà se riusciremo a trasmettere ai giovani la consapevolezza del valore della nostra specialità. 

Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino e responsabile del comitato del cinquantenario del secondo statuto di autonomia. Ferrandi ha ricordato quel che è avvenuto 50 anni fa, quando l’autonomia venne introdotta per risolvere i conflitti. Anche in Ucraina oggi per risolvere la guerra occorrerebbe grande fantasia e la sperimentazione di forme nuove di convivenza importanti soprattutto nelle zone di confine perché i territori non diventino oggetto di aggressione e di guerra. Il direttore ha ricapitolato le tappe della costruzione dell’autonomia dal dopoguerra ad oggi, passando dal secondo statuto del 1972. “L’importanza del progetto da voi portato avanti a scuola – ha osservato – è sintetizzabile in tre motivi: l’educazione alla complessità contro le semplificazioni di chi preferisce leggere la realtà come se fosse tutta bianca o nera e priva di zone grige, l’educazione alla responsabilità e l’educazione alla partecipazione. Queste tre esperienze educative sono la benzina della nostra autonomia. Come disse Pietro Calamandrei, padre costituente, nel 1955 a Milano in piena guerra fredda, “ricordatevi che la Costituzione è un pezzo di carta che come tutti i pezzi di carta può cadere anche se sopra ci sono scritte bellissime parole!”. Ecco perché le scuole devono diventare i centri educativi per i ragazzi di un processo costante in questa direzione”.

Giuseppe Sartori, segretario generale del Consiglio provinciale, e il capo ufficio stampa Luca Zanin hanno spiegato le ragioni e chiarito il contesto di quest’iniziativa. L’evento di oggi corona un percorso di incontri precedenti promossi dal Consiglio con oltre 3.000 studenti che hanno potuto confrontarsi con i componenti eletti nell’assemblea legislativa. Da questo percorso sta nascendo anche un programma televisivo che coinvolgerà attivamente i ragazzi intitolato l’“Autonomia per tutti”. 

 

 

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IL PRIMO PROGETTO

Trento, una città per i giovani, ma per conoscere le opportunità già esistenti serve più comunicazione: lo studio e la proposta dei ragazzi del Liceo Prati 

Il primo progetto presentato con un video è stato quello delle classi prima B e prima C del Liceo classico Prati dal titolo “Trento, una città per i giovani”. Una casa per i giovani, un posto dover potersi incontrare dopo scuola, un luogo dove potersi incontrare con i compagni: queste le richieste che i ragazzi intervistati hanno svelato di desiderare. Il lavoro è partito proprio da questo interrogativo: siamo sicuri che questi spazi per i giovani non esistano già? La risposta è stata la scoperta che nei pressi del Centro culturale S. Chiara sorgerà una vera e propria “Casa per i giovani”. Insomma, il progetto è servito a scoprire che esistono già iniziative per i giovani messe a loro disposizione dal Comune di Trento e dalla Provincia. Dopo aver raccontato tutto questo in video alcuni studenti del Liceo Prati sono brevemente intervenuti evidenziando soprattutto come quasi nessuno di loro, prima di avviare questo progetto, fosse a conoscenza dell’esistenza di organi che si occupano di politiche giovanili, di servizi e di spazi espressivi appositamente dedicati ai giovani. Uno degli studenti del Prati ha presentato anche i risultati di un’indagine statistica condotta tra i giovani del Liceo ai quali è stato somministrato un questionario, da cui sono emersi molti dati interessanti sulle attività preferite e valutazioni sui servizi offerti dalla città, come ad esempio i trasporti. Alcune criticità sono scaturite in merito ai trasporti extraurbani. Buona è ritenuta dagli studenti del Prati la qualità della vita a Trento di cui, però, non si sentono sufficientemente partecipi. La proposta formulata nel progetto è di migliorare la comunicazione per far conoscere ai giovani le opportunità di partecipazione messe a loro disposizione anche per incidere sulle politiche della città. Le proposte più votate sono l’incremento dei traporti pubblici a livello extraurbano, l’offerta di più spazi, l’organizzazione di eventi culturali rivolti a loro e rendere la città più sicura. La maggiore criticità emersa è risultata essere la conoscenza quasi nulla delle iniziative realizzate nell’ambito delle politiche giovanili. La proposta è quella di lanciare una campagna di comunicazione per far conoscere le attività legate alle politiche giovanili perché tutti gli studenti della città possano beneficiarne. Comunicazione da promuovere soprattutto attraverso i social media per ragioni di immediatezza e di diffusione delle informazioni che si vogliono trasmettere.

Il commento di Bisesti.

L’assessore all’istruzione Mirko Bisesti ha commentato il lavoro svolto dagli studenti del Prati ringraziandoli dell’impegno profuso. “Bello avervi ospiti nel parlamento della Provincia che è anche sede della Regione – ha esordito – come attori protagonisti intervenuti per presentare la vostra ricerca e il vostro progetto. Positivo – ha proseguito – è che voi abbiate prima cercate è poi che ciò che vorreste esiste già”. L’assessore si è detto entusiasta del coinvolgimento dei ragazzi in questo progetto per approfondire il valore dell’autonomia facendolo reagire rispetto a temi di attualità. Bisesti ha ricordato il bando proposto ai ragazzi sul cinquantesimo del secondo statuto di autonomia. Bene è anche, per l’assessore, che gli studenti abbiano messo l’accento sull’esigenza di una maggiore comunicazione per conoscere le opportunità offerte ai giovani, e sollevato una criticità sul versante dei trasporti.

 

 

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IL SECONDO PROGETTO

Per utilizzare le energie rinnovabili negli edifici pubblici serve l’energy manager: lo studio e la proposta del Liceo Maffei 

Nicola Tomasi, operatore in servizio civile presso l’ufficio stampa del Consiglio, ha introdotto il video dedicato al progetto “Uso delle energie da fonti rinnovabili negli edifici pubblici” sviluppato dalla classe quinta A linguistico del Liceo Maffei di Riva del Garda. Progetto selezionato a livello nazionale in rappresentanza della regione Trentino Alto Adige e che ha per questo permesso agli studenti del Maffei di visitare la Camera dei deputati a Roma incontrandone anche due rappresentanti eletti. Un componente della Commissione ambiente della Camera ha assicurato ai ragazzi del Maffei che sottoporrà il loro progetto al Ministero della transizione ecologica. Gli studenti hanno illustrato i contenuti del loro progetto che partendo dal cambiamento climatico in atto, mette l’accento sull’utilizzo di energie ricavate da fonti rinnovabili sostitutive di carbone e gas non solo negli edifici scolastici ma in tutte le strutture pubbliche della Provincia. Individuando subito una risposta al problema della transizione nella figura dell’energy manager, tecnico necessario per la gestione e il consumo dell’energia negli edifici pubblici, figura a cui ha dato impulso una legge nazionale del 1991. La funzione di questo tecnico a quasi trent’anni di distanza diventa sempre più necessaria e la nomina dell’energy manager appare quindi urgente. Non è mancato un riferimento alla guerra in Ucraina, che – ha detto uno studente del Maffei – ha portato alla luce quando l’Italia sia dipendente dalla Russia per l’approvvigionamento del gas. Gas che il Trentino non produce ed è costretto ad importare. La domanda di fornitura è in espansione e non può essere disattesa. D’altra parte occorre procedere alla riduzione del gas ad effetto serra per rispettare i tempi fissati dalla programmazione europea. Oltre alla nomina dell’energy manager gli studenti del Maffei hanno descritto altre due proposte: la creazione di una banca dati dell’edilizia scolastica per individuare gli immobili che dal punto di vista delle energie rinnovabili presentino delle mancanze e focalizzare quindi le aree di miglioramento; e in secondo luogo di avviare la sperimentazione nelle scuole di comunità energetiche. 

 

Il commento di Tonina.

L’assessore all’energia Mario Tonina ha ringraziato gli studenti del Liceo Maffei di Riva e gli insegnanti che hanno permesso alle classi di approfondire questi temi. “Si tratta di questioni cruciali per il futuro soprattutto in questo momento. La Provincia – ha proseguito – deve lavorare ulteriormente sul tema delle rinnovabili con una strategia perché in passato l’Italia su questo versante ha fatto poco”. Tonina ha mostrato agli studenti il documento approvato dalla Provincia per il Piano energetico provinciale, che spiega le 12 strategie del Trentino su questo tema. Ha citato anche la strategia provinciale sullo sviluppo sostenibile. “Intorno a questi grandi obiettivi – ha aggiunto l’assessore – se possiamo contare anche sulla vostra collaborazione attiva tutto diventa più facile, soprattutto per trasmettere queste convinzioni alle persone che non hanno questa sensibilità”. Infine Tonina ha sottolineato l’importanza di aver recentemente incentivato ancor più come Provincia l’installazione di impianti fotovoltaici. I Bim del Trentino – ha ricordato – hanno messo a disposizione delle risorse a questo scopo (2.500 euro) che si aggiungono a una detrazione statale del 50% permetteranno di realizzare più impianti fotovoltaici e – soprattutto – procedere nella direzione del risparmio di energia e di consumi. “La dodicesima strategia del Piano energetico ambientale – ha concluso Tonina – riguarda la promozione dell’informazione, della formazione e dell’educazione perché i cittadini procedano verso l’utilizzo di energie pulite. L’autonomia frutto dell’accordo Degasperi Gruber ci permette oggi di essere all’avanguardia nell’innovazione in materia di energie rinnovabili. Lavoreremo con la Federazione della cooperazione perché le comunità energetiche (tre esistono già) si diffondano in Trentino per garantire l’approvvigionamento di energia rinnovabile anche a coloro che non possono e non potranno installare un impianto fotovoltaico.

 

 

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IL TERZO PROGETTO

Idee per un preambolo (oggi mancante) dell’Autonomia: la ricerca e la proposta degli studenti dell’Istituto don Milani di Rovereto.

Giulia Ciaghi, altra operatrice in servizio civile presso il Consiglio provinciale, ha introdotto il video predisposto per presentare il progetto elaborato dalla classe 5E dell’Istituto don Milani di Rovereto tra gennaio e maggio di quest’anno sul tema “L’Autonomia di domani: idee per un preambolo”. Si tratta di un percorso interdisciplinare sviluppate nelle ore di diritto, storia e italiano. Particolare attenzione in questo progetto è stata posta dagli studenti alla dimensione “sociale” dell’autonomia. Il lavoro è iniziato dallo studio della Costituzione italiana, sui principi e sui valori. I valori emersi sono possibilità di essere se stessi, amare le cose semplici, valorizzare le diversità, la libertà di esprimersi, la determinazione, la famiglia, l’istruzione e la buona educazione. I principi costituzionali sono ciò che permette di realizzare questi valori. Gli studenti si sono poi impegnati nello studio dei documenti a partire dagli scritti di Alcide Degasperi. Quindi in laboratorio i ragazzi si sono divisi in gruppi di lavoro che hanno studiato l’Accordo Degasperi Gruber e approfondito i temi del mantenimento e della realizzazione progressiva dell’Autonomia. Partendo dal primo Statuto sono poi state analizzate le proposte di modifica, il secondo statuto ed è scaturita la proposta di un preambolo sostanziato dall’idea di un’Autonomia dinamica. Si tratta di costruire un ponte tra passato e futuro perché l’Autonomia sia sentita come la casa di tutti. Viviamo in un territorio di confine che unisce popoli e culture, ma anche in un’area di minoranze con una tradizione di autogoverno dove la gente si è presa cura della comunità. Oggi va immaginata una comunità che metta al centro l’educazione, la formazione e l’istruzione attenta ai bisogni individuali, con percorsi inclusivi e capace di valorizzare i talenti di ciascuno. Come? Attraverso l’ascolto dei bisogni di ogni persona e dei giovani in particolare per coglierne le potenzialità e la voglia di esprimersi. Occorre per questo creare occasioni di incontro tra cittadini trentini e altoatesini ma anche con  altri. Occorre poi empatia perché l’empatia genera solidarietà. Serve poi una mobilità veloce e sostenibile che favorisca gli scambi mostrando ai turisti una modalità diversa di vivere il territorio. Fondamentale è anche puntare alla costruzione di un mondo più democratico dove tutti possano avere un lavoro giustamente retribuito, che dia fiducia ai giovani investendo sul loro entusiasmo e la loro disponibilità. Ma fondamentali sono anche la disponibilità e la fiducia nelle istituzioni per andare oltre la delega e sviluppare la partecipazione.

 

Il commento di Kaswalder.

Il presidente Kaswalder ha ringraziato per la “lezione importante” e per gli input forniti dagli studenti del don Milani in funzione di un preambolo dello Statuto. Ha poi ricordato l’importanza della conoscenza della figura di Alcide Degasperi al cui impegno politico dobbiamo l’autonomia della Regione e delle due Province. Per non irritare le diverse sensibilità e nessuna delle diverse componenti che popolano questo nostro territorio, nello statuto non è stato scritto alcun preambolo. Kaswalder ha poi spiegato perché i progetti elaborati nella scorsa legislatura dal Trentino e dalla Provincia di Bolzano in vista della definizione di un’ipotesi unitaria di terzo statuto di autonomia non sono andati a buon fine. “Si è proceduto su strade separate”, ha osservato. Il presidente del Consiglio ha citato anche il Gect, che esiste da alcuni anni, ma anche l’Euroregione – ha aggiunto – andrebbe istituzionalizzata. Per perseguire quest’obiettivo – ha però avvertito – occorre pazienza, perché gli stati nazionali digeriscono poco la possibilità che dei territori al loro interno si possano autogovernare. Il Trentino e la Provincia di Bolzano godono però già di un’autonomia fortemente tutelata. Kaswalder ha concluso dichiarando di condividere pienamente la proposta di preambolo presentata dagli studenti del Maffei, e si è impegnato a farsi parte attiva per presentare questo progetto e con la presidente del Consiglio della Provincia di Bolzano Maffei affinché si tenti di procedere in questa direzione. “Trovare studenti preparati su questi temi è per me un orgoglio perché il valore che noi dobbiamo conservare è l’autonomia perché solo le piante che hanno radici profonde rimangono vivi. Un popolo consapevole della propria cultura e le proprie radici sa affrontare il mondo e il futuro”.

 

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I TRE PROGETTI CONSEGNATI ALL’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO 

L’incontro si è concluso con la consegna formale delle proposte progettuali degli studenti ai due membri dell’ufficio di presidenza presenti: Mara Dalzocchio (che ha molto apprezzato la convinzione con cui sono le classi hanno presentato i progetti e condiviso la richiesta di potenziare la comunicazione istituzionale auspicata dai ragazzi); e Filippo Degasperi (che ha sottolineato come proprio la scuola sia l’edificio pubblico più energivoro del Trentino e a proposito dei pannelli fotovoltaici ha messo in guardia dalla dipendenza dall’unico produttore di queste celle, che è la Cina e sul problema dello smaltimento di questo materiale, e ha infine suggerito di inserire nel preambolo proposto anche un riferimento ai rapporti con lo Stato). Un plauso alle classi per i progetti presentati e la serietà del lavoro svolto è stato rivolto infine ai ragazzi e ai docenti dalla Sovrintendente scolastica Vittoria Sbardella e dal direttore dell’Iprase Luciano Covi.

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