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MASÈ (LA CIVICA) * A22 BRENNERO – BLOCCO AUSTRIA TRAFFICO TIR: « LE AZIENDE NON ERANO STATE AVVISATE, GLI AUTISTI SI SONO TROVATI IN UNA SITUAZIONE ALLUCINANTE »

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21.32 - lunedì 15 febbraio 2021

La situazione che si è venuta a creare oggi al confine del Brennero è di una gravità indicibile. L’Austria, nella regione del Tirolo e ancora una volta unilateralmente, sta bloccando gli ingressi dei mezzi pesanti, applicando di fatto un sistema di dosaggio di 40/50 camion all’ora, a fronte degli abituali 400/500, e determinando delle code che hanno raggiunto i 40 km.

L’improvvisa decisione adottata dall’Austria nella serata di ieri per cui anche gli autisti del trasporto merci debbano avere con sè un certificato medico attestante che è stato fatto un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore, ha mandato completamente in crisi il traffico al confine del Brennero. Le aziende non erano state in alcun modo avvisate e gli autisti si sono trovati in una situazione a dir poco allucinante.

Sul fronte italiano si è cercato di tamponare in maniera tempestiva, con il presidente Fugatti che è immediatamente intervenuto presso il ministro Giovannini e presso il governatore tirolese Platter. Inoltre, il pronto intervento di A22, delle due province autonome e del Ministero, ha ridotto almeno di un poco i disagi degli autisti che hanno dovuto attendere delle ore all’aperto con una temperatura di circa -15 gradi, a Sadobre, vicino a Vipiteno, per poter fare il tampone rapido antigenico e poter così sperare di ripartire. Sperare solo, perché appunto solo una cinquantina di camion all’ora stanno entrando in Tirolo, quando di solito sono tra i 400 e i 500.

L’Unione Europea già ai tempi del primo lock down era intervenuta istituendo i “green corridors”, cioè dei corridoi che garantissero il flusso delle merci tra stati. L’Austria anche in quella occasione seppe interpretare la norma a proprio modo, istituendo dei controlli individuali che avevano determinato 80 km di coda verso l’Italia, quando l’Unione europea aveva imposto un tempo massimo di 15 minuti di attesa.

L’Austria non può pensare, ancora una volta, di scaricare in maniera unilaterale ed illogica al di qua del Brennero problematiche che hanno sul nostro territorio, sulle nostre aziende e sui nostri lavoratori una portata devastante, come peraltro continua a fare con gli inasprimenti dei divieti già in vigore. È quindi auspicabile che venga finalmente adottato un principio di reciprocità delle misure adottate: se è obbligatorio il tampone per entrare in Austria, deve esserlo anche per entrare in Italia. Se viene applicato un sistema di dosaggio, analoga misura deve essere praticata per chi entra nel nostro territorio.

Queste iniziative, se si protrarranno oltre, rischiano infatti di paralizzare il trasporto merci in tutta Europa, penalizzando ancora un volta il settore dell’autotrasporto e del manifatturiero italiano, già pesantemente colpiti dal periodo che stiamo attraversando, e, alla lunga, incidendo anche sul prezzo finale imposto al consumatore. Il dirottamento del traffico pesante di oggi da Verona nord sul Tarvisio (unica soluzione percorribile) determina infatti un aumento esponenziale dei tempi, dei costi e dei disagi che si scaricano sulle aziende e sugli autisti, cosa a cui l’Austria sembra immancabilmente non considerare.

 

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Vanessa Masè

Consigliere provinciale Pat

 

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