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LORENZO RIZZOLI * CLASSIFICA QUALITÀ VITA – TRENTO AL PRIMO POSTO: « ALCUNI ÀMBITI VANNO MIGLIORATI, SICUREZZA E SALUTE »

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16.56 - lunedì 18 novembre 2019

Provincia di Trento: la migliore di Italia! Il quotidiano ITALIA OGGI ha pubblicato ieri, 17.11.2019, la classifica delle province italiane, classifica relativa alla qualità della vita.

Italia Oggi e l’Università La Sapienza di Roma hanno stilato la classifica annuale delle province italiane. La Provincia Autonoma di Trento ha conquistato il primo posto nell’anno 2019 (su totale di 107 province), dopo il secondo posto del 2018 e del 2017 (in entrambi gli anni, su 110 province totali). Direi che i trentini possono essere fieri di questo risultato. Il “distacco” sul secondo classificato (provincia di Pordenone) è notevole (112,35 punti), se si considera che nel 2018 Bolzano si classificò al primo posto con 2,27 punti in più rispetto a Trento. Per l’anno 2019, quindi, ottimo risultato!

Vi sono però alcuni ambiti che vanno di certo migliorati. Relativamente a “REATI E SICUREZZA” la Provincia Autonoma di Trento si piazza “solo” al 26esimo posto su un totale di 107 province: viene considerato BUONO il presidio della sicurezza, ma ci si aspettava un risultato decisamente migliore rispetto agli anni precedenti (27esimo posto nel 2017, 24esimo posto nel 2018), anche in virtù del cambiamento di governo provinciale avvenuto ad ottobre 2018.

Fanno specie le 9,46 violenze sessuali per 100.000 abitanti (89esimo posto), i 126.10 scippi e borseggio ogni 100.000 abitanti (54esimo posto), i 296,71 furti in appartamento ogni 100.000 abitanti (53esimo posto), le 258,14 truffe e frodi informatiche ogni 100.000 abitanti (55esimo posto). Sul tema della sicurezza, quindi, è vero che la situazione è definita “buona”, ma c’è molto da fare per poter arrivare ai risultati eccellenti di alcune province del Nord Est (vedi, ad esempio, Pordenone, Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno).

Guardando alla classifica del “SISTEMA SALUTE” occorre scorrere molte province prima di trovare TRENTO: la Provincia Autonoma di Trento si piazza al 91esimo posto su 107 province. Siamo passati da 65esimo posto del 2018 al 91esimo posto: come mai? La nostra provincia viene definita insufficiente. E’ ben vero che l’articolo evidenzia che il “piazzamento della Provincia Autonoma di Trento potrebbe essere determinato da lacune nel sistema informativo del ministero della salute”, ma è anche vero che il Nord Est è la zona di Italia più rappresentata per sistema salute scarso o insufficiente (ben 6 province). C’è quindi da lavorare molto per raggiungere risultati accettabili.

Anche la classifica sul “TENORE DI VITA” lascia un po’ perplessi, in quanto vede la Provincia Autonoma di Trento solo al 29esimo posto, rispetto alla Provincia Autonoma di Bolzano che si piazza al 13esimo posto. Fattori che influenzano il piazzamento accettabile (non buono) della Provincia Autonoma di Trento sono la RETRIBUZIONE MEDIA ANNUA DEI LAVORATORI DIPENDENTI (40esimo posto, rispetto al 18esimo posto di Bolzano), la RICCHEZZA PATRIMONIALE PRO CAPITE (29esimo posto, rispetto all’11esimo di Bolzano), il PREZZO AL MQ APPARTAMENTO NUOVO IN ZONA SEMICENTRALE (97esimo posto con 2.428/mq). Questa classifica evidenzia comunque una divisione dell’Italia in 2: da un lato il NORD (dalla Toscana in su) con tutte le province in zona ACCETTABILE e BUONA, dall’altro lato il CENTRO (tra il Lazio e la Campania, compresa la Sardegna) con tutte le province in zona SCARSA, salvo un paio di eccezioni, dall’altro lato ancora il SUD, con tutte le province in zone SCARSA ed INSUFFICIENTE.

La statistica evidenzia alcuni aspetti, in realtà già noti. Il NORD EST è una delle zone trainanti dell’intero paese; assieme a Emilia-Romagna e Lombardia, il Nord Est spicca con quasi tutte le provincie in zona BUONA. L’altro aspetto, ahimè negativo, è la differenza tra NORD e SUD. Se il NORD è quasi esclusivamente in zona BUONA ed ACCETTABILE, il SUD e ISOLE è quasi esclusivamente in zona SCARSA ed INSUFFICIENTE.

Questo risultato del 2019 va in linea con quello degli anni precedenti, anzi, migliora al NORD e peggiora in qualche provincia del SUD e ISOLE. Cambiano i governi, ma il problema dell’Italia non cambierà mai: il divario tra NORD e SUD c’è, esiste ed esisterà nel futuro fino a quando qualche governo non metterà in piedi manovre serie di rilancio e di omogeneità con le altre zone d’Italia.

 

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Lorenzo Rizzoli

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