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DEGASPERI (ONDA CIVICA TRENTINO) – ODG * CONCESSIONI MINERARIE: « LA PAT INTENDE AVVIARE UNA COMMISSIONE DI INDAGINE SULLE VICENDE CHE HANNO INTERESSATO IL SETTORE DEL PORFIDO? »

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09.50 - martedì 24 novembre 2020

Disegno di legge n. 64/XVI, “Disciplina della ricerca e delle concessioni minerarie e modificazioni della legge provinciale sulle cave 2006”. Istituzione di una Commissione consiliare di indagine nel settore del porfido.

I fari che si sono accesi intorno alle cave di porfido trentine a seguito di una escalation pericolosa di accadimenti senza precedenti in concomitanza all’acuirsi delle tensioni nell’amministrazione delle concessioni, richiedono un intervento concreto atto da un lato per assicurare della piena applicazione della normativa provinciale e al contempo per garantire sicurezza e tutela di ogni parte coinvolta.

Sono note le vicessitudini, culminate nell’inchiesta “Perfido”, che hanno portato alla ribalta nazionale le vicende delle cave trentine. Prima della deflagrazione mediatica si è assistito a una serie di eventi che avrebbero dovuto porre in stato di allerta le istituzioni. Ricordiamo le lettere di minacce ricevute dal Presidente dell’Asuc di Miola di Pinè che da anni conduce caparbiamente la sua battaglia quale capofila di altre Asuc per una gestione di questo comparto nel segno della legalità, contro soprusi e ingiustizie perpetrati ai danni degli operai di cava e in ordine ai contenziosi sulle proprietà dei lotti.

Non si contano gli esposti sul presunto mancato rispetto delle normative poste a tutela dei lavoratori dei siti estrattivi, le interrogazioni nei consigli comunali volte a denunciare presunte irregolarità nella gestione dei lotti e nell’attribuzione delle particelle fondiarie, oggetto di contesa tra Comuni e trasformatesi in cause legali di durata decennale. Che la criminalità organizzata o meno abbia prosperato grazie alle concessioni dovrà essere stabilito in Tribunale ma certamente si può affermare che gli allarmi dei cittadini e dei comitati, tante volte accolti anche dal Consiglio provinciale, non erano suggestioni.

Anche in considerazione della recente riforma della normativa provinciale con la legge provinciale n. 1/2017 – “Modificazioni della legge provinciale sulle cave 2006 e di disposizioni provinciali connesse” che si concentrava in particolare nella revisione della disciplina relativa alla tutela del lavoro nelle cave e della legalità nel settore estrattivo, alla funzione di governo della Provincia nel settore minerario e al coordinamento del piano cave con altri strumenti di pianificazione;
preso atto che il comparto del porfido soggiace ancora oggi a dinamiche tormentate dove la trasparenza e il pubblico interesse slittano spesso in secondo piano mentre emergono fondati sospetti circa infiltrazioni malavitose;

considerato il processo di avvitamento in atto nel settore su cui non pare abbiano sortito effetto gli interventi normativi visto che si è passati da oltre 80 milioni di euro (2000) a 35,5 milioni di euro (2018) di valore della produzione;

tenuto conto della valenza del settore sia per quanto riguarda la valorizzazione di una peculiare produzione trentina sia quanto a supporto dell’economia dei territori di valle;
al fine di intervenire per dipanare una trama tanto complessa quanto pericolosa che sta danneggiando irreversibilmente produttività e lavoratori del comparto del porfido, nel solco del percorso coraggioso intrapreso dalle Asuc ed a loro stretto sostegno,

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Tutto ciò premesso,

il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna il Presidente del Consiglio provinciale

ad avviare, secondo il dettato degli artt. 16 e 148 del Regolamento interno, il procedimento per l’istituzione di una Commissione di indagine sulle vicende che hanno interessato il settore del porfido in Trentino.

 

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Cons. prov. Filippo Degasperi

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