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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * CONFERENZA CAPIGRUPPO: « RENDICONTO 2021, RESTITUITI ALLA PAT 2,3 MLN DA DESTINARSI ALLE FAMIGLIE TRENTINE IN DIFFICOLTÀ »

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11.57 - giovedì 12 maggio 2022

La Conferenza dei capigruppo consiliari stamane ha dato via libera al rendiconto generale 2021 dell’ente consiliare, illustrato ai colleghi dal presidente Walter Kaswalder. Ancora una volta si registra un avanzo di amministrazione disponibile, pari a 2.499.425 euro (contro i 2.034 del 2020): ne discende che 2 milioni e 300 mila euro potranno essere restituiti al mittente, ossia all’ente Pat, da destinarsi ai bisogni delle famiglie trentine in difficoltà. Il Consiglio a conti fatti ha contribuito a questa finalità con 1,930 milioni di euro nel 2018, 3,165 nel 2019, 3,000 nel 2020 e appunto 2,300 nel 2021 (nel triennio fanno 8 milioni e 465 mila euro).

Le entrate 2021 sono ammontate a 9 milioni 78.640 euro (nel 2020 furono 8.309.541), la spesa è stata di 8.840.513 euro (nel 2020 8.590.226), con lieve aumento dovuto a quattro pensionamenti e relative indennità di fine servizio.Il 53,73% della spesa totale si deve ai costi per il personale, che peraltro sono in calo rispetto ad inizio legislatura.

Un altro dato: il Consiglio è un ottimo pagatore, visto che paga le fatture con 14,60 giorni di anticipo medio rispetto alla data di scadenza.
Il presidente Kaswalder ha spiegato che mancano 4-5 dipendenti rispetto alla pianta organica, ma che si sta provvedendo ed entro l’anno verrà fatta in particolare un’assunzione al Servizio legislativo, su cui contano i consiglieri provinciali.

Filippo Degasperi ha manifestato il disagio dei gruppi consiliari, in particolare i piccoli, per la dotazione di personale e di attrezzatura informatica ridotta all’osso, “mentre però il Consiglio restituisce soldi del suo bilancio all’ente Provincia”.

Alex Marini ha suggerito di approfondire l’esempio del Consiglio regionale della Lombardia, dove i dipendenti dei gruppi sono assunti dall’ente assembleare e non dai gruppi stessi, con economie di scala evidenti.

Degasperi e Vanessa Masè hanno evidenziato che occorre rappresentare alla Corte dei Conti la difficoltà creata dal nuovo orientamento della magistratura contabile a livello statale, laddove ha spostato l’imputazione a bilancio delle spese dei gruppi per le necessarie collaborazioni, di fatto rendendo arduo coprirne i costi con i fondi disponibili sul corretto capitolo.

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