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COMITATO REFERENDARIO DISTRETTO BIOLOGICO TRENTINO * RACCOLTA FIRME: « 12.848 ADESIONI, SEMBRA INCREDIBILE, VERO? »

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13.33 - mercoledì 18 marzo 2020

12.848 firme, sembra incredibile, vero?

Eppure, se il mondo, e il nostro Trentino, non fossero stati sconvolti dall’impeto del Covid-19, la raccolta firme per far diventare il Trentino un Distretto Biologico sarebbe stata più ricca e avrebbe, in parte, tenuto impegnato politica, imprese e consumatori almeno fino all’indizione del referendum. Ma non è così: la portata della pandemia e le importanti restrizioni adottate per la difesa della salute collettiva ci hanno convinti ad accelerare i tempi di consegna delle firme al Consiglio Provinciale, che effettueremo in anticipo rispetto alla data di scadenza (26 marzo).

I numeri, che il comitato promotore porta con se in questa prima fase di raccolta firme, raccontano una realtà territoriale ben salda e pronta ad affrontare i cambiamenti e, nonostante qualche rammarico e qualche perplessità iniziali, le cifre parlano chiaro e raccontano la volontà di scenario locale pronto ad affrontare i cambiamenti.

Partiamo dal numero più importante, quello delle firme, 12.848, che MARTEDI’ 17 marzo 2020 alle ore 16 abbiamo portato a Palazzo Trentini. Si tratta di firme debitamente certificate e da noi controllate affinché risultino valide per promuovere il referendum propositivo, raccoglieremo nei giorni successivi gli altri certificati e moduli che sono rimasti presso gli autenticatori o presso alcuni Comuni a causa delle difficoltà di recupero entro il 17 marzo per le limitazioni degli spostamenti. Ci ripromettiamo di consegnarli comunque al Consiglio provinciale, anche se non dovessero rientrare nel conteggio ufficiale, perché vogliamo che la risposta generosa della popolazione sia riconosciuta, in quanto rappresenta un risultato valoriale indiscutibile.

Numero risultante da quanto il comitato sia riuscito a costruire:

90, i giorni di tempo a disposizione;

60 giorni di attività (dal 27 di dicembre al 17 marzo, al netto di tutte le festività e le restrizioni pandemiche in corso);

112 il numero degli autenticatori attivati;

84 sono i numeri di gazebo e punti di raccolta temporanei attivati in tutto il trentino;

13 serate dove il comitato è stato presente per presentarsi o raccogliere firme;

17 gli incontri informativi organizzati sul territorio (di cui 8 annullati)

Con questa occasione abbiamo incontrato moltissime realtà produttive, associative, culturali con le quali si è aperto un confronto dialettico, talvolta anche su punti di vista diversi, mai di chiusura e sempre generativo di ulteriori possibilità

Si è venuta costruendo una rete di contatti che intendiamo mantenere e soprattutto allargare alle tante persone, aziende, organizzazioni che non siamo riusciti finora a conoscere e che ci auguriamo vogliano partecipare al percorso verso il Referendum e nella direzione di un Trentino a prevalente vocazione biologica, assieme a quanti hanno già aderito. Il sapere e l’esperienza acquisita, le risorse e le capacità di ciascuno sono indispensabili per individuare soluzioni concrete e condivise, tanto di più quando ci troviamo ad affrontare grandi difficoltà. Il Coronavirus ce lo sta dimostrando. L’unico strumento di fronte alle crisi è una comunità attenta e consapevole, capace di solidarietà e di responsabilità. Questa comunità si è evidenziata anche in questa nostra esperienza di raccolta delle firme: aderendo in modo ampio e partecipato ha indicato la direzione che vuole dare alle scelte politiche e di indirizzo, ha dato una scossa a tutto il Trentino, ci da speranza.

Non appena avremo superato l’emergenza di oggi, festeggeremo come merita il nostro risultato e poi ci rimetteremo in pista per preparaci al Referendum propositivo.

Ricordiamo il suo quesito: “Volete che, al fine di tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, la Provincia Autonoma di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando le iniziative legislative e i provvedimenti amministrativi – nel rispetto delle competenze nazionali ed europee – finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici, ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 228/2001, e compatibilmente con i distretti biologici esistenti?”

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