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UIL SCUOLA – TRENTINO ALTO ADIGE * SCUOLE INFANZIA: « UN’INIZIATIVA COSTOSA, MA MISERAMENTE FALLITA »

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20.24 - venerdì 29 luglio 2022

Luglio col bene che Ti voglio? Scuole Infanzia: un’iniziativa costosa, ma miseramente fallita. Finita la terza torrida estate per la Scuola dell’Infanzia ovvero del mese di luglio di scuole aperte, è tempo di bilanci. E il bilancio a nostro giudizio è disastroso.

Una prima riflessione sul benessere dei bambini e sulla tutela della salute delle persone. È stato detto che il terribile caldo di questo luglio è da considerarsi evento eccezionale: vero, come è vero che non è stato minimamente gestito. Moltissime scuole non hanno un minimo di impianto di refrigerazione, con il risultato di avere bambini che addirittura si addormentavano per il caldo e insegnanti occupate a dare un po’ di sollievo attraverso l’idratazione continua.

E nel frattempo si è cercato di sopperire, in tutti i modi, alla mancanza di personale: ci si è dimenticati l’inarrestabile diffusione del COVID. Senza voler dimenticare, in tema di attenzione alle misure volte al contrasto della pandemia, come la frequenza discontinua e la necessità di operare attraverso gruppi di bambini, modulati in maniera diversificata, non abbia certo permesso di seguire con scrupolo i protocolli di comportamento. E nel mentre si aveva l’obbligo dell’uso delle mascherine, per tutto il personale. Ché non si era mica in una pizzeria!

Un po’ di numeri e dei relativi costi. È stato detto che hanno frequentato questo “servizio estivo” il 59% dei bambini. In verità questi sono i numeri delle iscrizioni, non della reale frequenza: una frequenza che si è ridotta di oltre la metà. Un esempio di quanto è accaduto. Una scuola con 60 iscrizioni ha provveduto ad organizzare tre gruppi -sezione: tre insegnanti al mattino, tre di completamento e due per il prolungamento di orario, quindi cuochi e personale ausiliario. Al mattino si presentano dieci bimbi. Altro che assistenza: questo è servizio individualizzato.

Un servizio a pagamento, peraltro. Il contrario di quello che dovrebbe essere la Scuola pubblica che noi ben conosciamo. Almeno: la conoscono quelli che hanno studiato la Costituzione Italiana. La scuola pubblica accoglie tutti e ha pensiero per ciascuno; è gratuita; le attività sono programmate per un intero gruppo classe, ché insieme si apprende, insieme si costruisce conoscenza attraverso esperienza e socializzazione. UIL tiene a ribadire ancora una volta: quella di luglio non è Scuola, è un servizio di assistenza alle famiglie, che peraltro trasforma gli insegnanti in “prestatori d’opera”. Servizio di conciliazione straordinariamente importante, ma che deve essere affidato ad altri. Vi sono cooperative (il cosiddetto terzo settore) che operano in questo campo, da anni, con esperienza e, probabilmente con minori costi per l’intera collettività.

Al termine di questo terzo luglio di apertura, possiamo dire che questa sorta di sperimentazione è miseramente, anzi … costosamente fallita?
È fallita nel numero dei bambini che hanno effettivamente frequentato la scuola (eppoi: per quanti giorni, su di un intero mese?); è economicamente fallita per l’importante numero di personale coinvolto / mobilitato; è fallita per lo scarso coinvolgimento – adesione – utilizzo da parte delle famiglie.
È fallito il disegno politico di trasformare la scuola pubblica, funzione di una Comunità, in servizio erogatore di prestazioni a pagamento.
UIL: “Una vecchia canzone si intitolava luglio col bene che ti voglio. Al Presidente Fugatti chiediamo: ma quanto è costata questa testarda infatuazione sulle aperture estive? Sulla scorta dei dati che stanno emergendo, chiediamo una tempestiva modifica della legge. Confidiamo nella capacità della politica di ammettere i propri errori e, quindi, di assumersi la responsabilità di rettificare e correggere scelte profondamente sbagliate!”

 

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